In uno dei miei recenti viaggi in Malesia, ancora una volta ho potuto constatare quanto questo affascinante Paese sia abitato da una vivace popolazione multiculturale. Oltre ai malesi e ai gruppi nativi, gli immigrati dalla Cina, dall’India, dall’Indonesia e da altre parti del mondo hanno contribuito alla composizione multirazziale della sua popolazione.
Sulla base dei dati del Dipartimento di statistica della Malesia, la popolazione del Paese nel 2022 è stimata in 32,7 milioni di persone; 30,2 milioni sono i cittadini, di cui il 69,9% sono Bumiputhera (malesi originari e gruppo nativi), il 22,8% sono di origini cinesi e il 6,6% sono indiani. L’evoluzione del Paese in un crogiolo culturale è evidente nella sua miscela unica di religioni, tradizioni, feste, lingue, cibo e molto altro ancora. La sua diversità culturale può anche essere ampiamente attribuita alle lunghe e continue interazioni del Paese con il mondo e al dominio coloniale di inglesi, portoghesi e olandesi.
La nazione incarna veramente lo spirito di diversità e unità razziale, che è proprio l’elemento che la rende unica e di cui sono profondamente innamorata. Tra le varie popolazioni immigrate in Malesia, quella cinese ha contribuito fortemente, portando con sé molte delle proprie tradizioni. Una di queste è proprio quella del tè ed in occasione della giornata internazionale del tè che si celebra il 21 Maggio, ho pensato ad una piccola guida dei tè cinesi presenti nella ristorazione in Malesia.
Gli amanti del caffè non ne abbiano a male, ma il tè è importante nella cultura del bere malese, addirittura fondamentale, dato che quasi tutti i ristoranti, caffè, bistrot e bar lo propongono in menù.
Una rilevante ed ampia selezione di tè in menù è doverosa in ogni ristorante cinese che si rispetti, ma riconosco che se si è poco pratici con la lingua cinese, ordinarlo può essere un’ardua impresa. Spesso ci si interfaccia con il cameriere che elenca infinità di tipologie di tè in lingua cinese e se non si ha dimestichezza si finisce per scegliere un po’ a caso. Se vogliamo però fare delle scelte consapevoli di degustazione di una bevanda d’eccellenza come il tè, ecco una piccola e pratica panoramica dei tipi di tè serviti nei ristoranti cinesi malesi.
I principali tipi di tè della Malesia
Tè al gelsomino
Difficile non trovare un ristorante cinese che non serva questo famoso tè, noto per il suo caratteristico aroma e gusto floreale. Per ordinare una calda e fumante teiera di tè al gelsomino basta chiedere un “xiang pian cha” o un “mo li hua cha”.
Il tè al gelsomino viene spesso preparato con una base di tè verde o bianco, per poi essere aromatizzato con fiori di gelsomino.
La particolarità di questo tè dal colore giallo-verde sta nel gusto tipicamente forte del tè verde compensato dal gradevole profumo ed aroma floreali del gelsomino. Recenti ricerche suggeriscono che il consumo di tè al gelsomino fornisce diversi benefici per la salute e incrementa il livello di antiossidanti.
Tè al crisantemo
Nei ristoranti cinesi lo troviamo sotto il nome di “ju hua” o “guk fa”, in realtà lo troviamo anche venduto in lattine o confezionato nei minimarket o supermercati.
Suggerisco di bere questo tè non dolcificato per apprezzarne appieno il tipico e ricco gusto erbaceo, l’aroma dolce e floreale.
È una bevanda rinfrescante soprattutto se servita con ghiaccio in una calda giornata. Secondo l’antica credenza cinese, il tè al crisantemo vanta numerosi benefici per la salute, è antipertensivo, in grado di abbassare la pressione sanguigna e ciò è confermato anche dalla stessa scienza moderna.
La Malesia è una terra con temperature molto elevate tutto l’anno ed è molto comune, per alcune persone, riempire un thermos con il tè al crisantemo e sorseggiarlo durante l’arco della giornata come bevanda rinfrescante e calmante.
Tè Pu erh
Sebbene il nome possa essere sconosciuto ai più, è probabile che tutti almeno una volta lo abbiano bevuto. È un tè nero, si distingue per il suo colore scuro, dalla tonalità rosso-marrone.
Il tè Pu erh a volte viene chiamato “pu-er” o “po-lay”; per le sue qualità organolettiche è considerato superiore rispetto alla maggior parte degli altri tè. Il tè Pu erh, originariamente coltivato nella provincia cinese dello Yunnan, ha un sapore delicato e un aroma molto caratteristico, burroso e terroso.
Dalle molteplici proprietà curative, è adatto a soggetti di mezza età, ad anziani o a chi è soggetto a problemi digestivi, svolgendo funzioni benefiche nel controllo del colesterolo, nell’abbassamento della pressione, nei problemi di costipazione; favorisce inoltre la diuresi ed ha effetti protettivi in chi soffre di reflusso esofageo.
Tradizionalmente, il Pu erh si presenta sotto forma di foglioline essiccate e compresse in formine tonde ed appiattite chiamate “torte di tè”. Secondo la tradizionale cerimonia per preparare questo tè, le foglie vengono staccate dalle tortine con l’utilizzo di speciali punteruoli che evitano di danneggiarle.
Tè Pu erh con crisantemo
È una preziosa miscela che combina il gusto floreale del crisantemo con il gusto ricco del Pu erh, creando un aroma unico e nuovo.
In generale le miscele di tè sono molto comuni nella maggior parte dei ristoranti cinesi e spesso si trovano in una miscela di diversi tipo tra cui Oolong, tè verde e tè al crisantemo.
In Malesia è molto popolare la miscela di tè il pu erh con crisantemo, noto come “guk bou”. Si dice che aiuti in caso di indigestione ed è pertanto un’opzione molto richiesta nei dim sum.
Tè Tie Guan Yin
È una delle varietà più importanti di tè cinese Oolong nel mondo, conosciuto anche con il suo nome cantonese “Tit Kun Yam” ovvero la “Dea di ferro”.
Difatti, nella mitologia cinese, Guan Yin non è altro che la Dea della Misericordia e, giustamente, il tè che porta il suo nome ha un gusto pulito e purificante.
Il Tie Guan Yin corrisponde ad un’ampia categoria di tè e non solo ad uno specifico, ognuno con un gusto e aroma leggermente diversi, simili al tè verde, ma al contempo più aromatico e con note floreali.
Tuttavia ciò che li rende tutti simili, è che le foglie hanno la forma di minuscole palline arrotolate senza rametti: il raccolto primaverile ed autunnale viene considerato il migliore.
[Questo articolo è tratto dal numero di maggio-giugno 2023 de La Madia Travelfood. Puoi acquistare una copia digitale nello sfoglia online oppure sottoscrivere un abbonamento per ricevere ogni due mesi la rivista cartacea]