Composta da pianure e colline, circondata dai mari, la Puglia possiede un clima mite, tipicamente mediterraneo, particolarmente adatto all’agricoltura e alla viticoltura. Un ampio panorama ampelografico differenzia la vitivinicoltura pugliese da quella delle altre regioni italiane e del Meridione. Caratterizzata da una spiccata mutevolezza del territorio, dalle vette montuose della Daunia alle coste sabbiose del Salento, passando per ampie e assolate zone collinari, la Puglia può contare su una grande varietà di territori, che si esprime in un ricco bouquet di profumi e di sapori senza eguali.
Si ritiene che la vite sia stata presente in Puglia prima dei tempi della colonizzazione greca nell’VIII secolo a.C. , tuttavia alcune delle varietà oggi coltivate in questa regione sono state introdotte proprio dai greci. Con l’arrivo del dominio degli antichi romani i vini della Puglia cominciarono ad essere presenti e apprezzati sulle tavole di Roma.
Plinio il Vecchio, Orazio e Tibullo hanno lasciato ampie testimonianze nei loro scritti sulle tecniche di coltivazione della vite e della produzione di vino, decantandone le caratteristiche.
La produzione vinicola pugliese è fra le principali d’Italia; negli ultimi anni i produttori pugliesi, consapevoli dell’enorme potenziale vinicolo della regione, hanno sviluppato una produzione di qualità, valorizzando il potenziale di uve autoctone, come Negroamaro, Primitivo e Uva di Troia, a cui il sole e la terra donano spiccate doti di riconoscibilità e un’imponente struttura che la passione e l’esperienza traducono in vini autentici, dal forte carattere identitario. Tra i rappresentati di questi frutti dell’amore per la propria terra, dal sapore inconfondibile e dal gusto unico, è la Cantina dei Fragni e Terre di San Vito: tra vigneti, uliveti secolari, frutteti e orti, la tradizione si coniuga con le tecniche più moderne nel pieno rispetto dell’ambiente.
Gioia del Colle è un piccolo agglomerato che circonda il bellissimo castello che Federico II di Svevia fece edificare nel 1230, ed è al centro della Murgia Barese, nell’altipiano carsico tra il Mar Adriatico ed il Mar Jonio. Il paesaggio rurale è caratterizzato da tipici, lineari muretti a secco che delimitano e sostengono il terreno agrario lentamente accumulatosi nel tempo e sul quale l’uomo ha impiantato i vigneti. La pietra, in simbiosi con la vite, è parte integrante della Murgia e la caratterizza in molteplici aspetti agronomici ed enologici. L’introduzione in Puglia dello “sconosciuto Primitivo” ancora senza nome, avvenne molto probabilmente nel XII secolo ad opera dei Benedettini. L’abate primicerio Francesco Filippo Indellicati, grande esperto di botanica e agronomia, fu il primo ad effettuare una sorta di “selezione clonale” del Primitivo. Sul finire del secolo notò la crescita disordinata nelle campagne gioiesi di molta uva da vino; tra le varie uve, una varietà maturava prima delle altre, pur avendo una fioritura abbastanza tardiva. Per tale caratteristica la denominò “Primaticcia o Primativo” dal latino “primativus”. Il primicerio effettuò un’attenta selezione delle marze della varietà e le impiantò in agro di Gioia del Colle in una zona denominata “Liponti”, che fa ancora oggi parte della contrada denominata “Terzi”.
Il Primitivo Gioia del Colle viene prodotto nell’area omonima, in provincia di Bari con il 100% di uve del vitigno Primitivo: rubino intenso, assume sfumature aranciate con l’invecchiamento. Il bouquet fruttato si caratterizza per le note di ciliegia, amarena e prugna. Al palato è avvolgente, armonico, fruttato, con un retrogusto mandorlato. L’invecchiamento lo rende etereo e molto persistente.
Il Primitivo di Gioia del Colle è una delle aree delle denominazioni di maggiore interesse, nell’ambito del panorama vinicolo pugliese.
La produzione è quasi interamente rappresentata dagli associati del Consorzio Tutela Vino Doc Gioia del Colle, attualmente presieduto da Vito Donato Giuliani. Tra i grandi interpreti di questo splendido vitigno, attraverso la sua filosofia di produzione, l’espressione del territorio e la tecnica operano; Tenute Chiaromonte, Coppi, Giuliani Vito Donato, Tenuta Viglione, Pietraventosa, Plantamura, Azienda Agricola Tre Pini, Cantine Imperatore, Tenuta Patruno Perniola, Terrecarsiche, Vini Fatalone, Agricola Cannito, Cardone, Botromagno, Francesco Mastrangelo.
DALL’UVA ALLE CILIEGIE
Turi è nota per la sua ciliegia “ferrovia” e per essere uno dei suggestivi borghi dell’Area Metropolitana di Bari, caratterizzato dalle sue case imbiancate con la calce, le viuzze strette e lastricate, i chiostri e le edicole votive, oltre che da bellezze storico-artistiche di pregio, tra cui la Chiesa Matrice, la Chiesa di San Rocco (foto a lato) e il Chiostro delle Clarisse.
Rossa rubino, a forma di cuore e dal sapore dolce, le chiamano “oro rosso di Puglia” perché anche nell’aspetto queste ciliegie si mostrano come autentici gioielli: grandi, rosse, lucenti, consistenti, saporite, le “Ferrovia” sono le ciliegie italiane più apprezzate ed esportate nel mondo. Le prime notizie della Ciliegia Ferrovia si hanno nel 1935. L’origine del nome “Ferrovia” ha un che di leggendario. Era la fine degli anni ‘40 e gli inizi ‘50 e, non essendoci camion o altri mezzi, la ciliegia fu trasportata con il treno, che all’epoca era definito in gergo semplicemente ‘ferrovia’. Da quel momento la ciliegia acquista questo nome. Successivamente si è diffusa sul territorio del sud-est barese fino ad arrivare a essere la principale cultivar di Turi, Casamassima e Conversano. La Ciliegia rappresenta una delle principali fonti di ricchezza per l’economia agricola del Sud-Est barese, in particolare per i Comuni di Conversano e Turi dove si distingue per la qualità e il suo ineguagliato calibro tra i 28 e 30 mm.
L’OSPITALITÀ PUGLIESE
Un luogo è di più della sua descrizione geografica; la percezione varia a seconda delle emozioni che l’ospitalità è in grado di suscitare nel viaggiatore. L’accoglienza l’ospitalità e la ristorazione rappresentano alcune tra le bellezze e le eccellenze della Puglia.
La dimora di charme Masseria Montepaolo (foto in basso a sinistra) è situata su un poggio che domina una dolina carsica, uno dei laghi della riserva naturale della “Città d’arte” di Conversano. Dimora di caccia del XVI° sec. dei Conti Acquaviva D’Aragona, conserva ancora le poderose mura. Eleganti, affascinanti e ricche d’atmosfera, le camere in stile ‘800 e gli ambienti comuni con le volte a crociera in pietra a vista.
A metà strada fra i comuni di Turi e Sammichele (Bari) Il giardino dei ciliegi oltre ad essere un B&B è anche una piccola azienda agricola a conduzione familiare; con tutte le caratteristiche delle coltivazioni pugliesi, qui si producono prodotti biologici certificati, in particolare olio d’oliva, ciliegie ferrovia e confetture.
Tra le mura incantate del centro storico di Turi al Menelao a Santa Chiara, aria e acqua, terra e fuoco si incontrano in una proposta enogastronomica d’eccellenza. A caratterizzare le proposte gastronomiche sono le materie prime, prodotti di qualità e sempre di stagione, che si raccontano in un ambiente unico, mantenendo saldo il legame tra passato e presente anche attraverso i materiali che lo caratterizzano.
Nell’antica e raffinata struttura del Palazzo Vescovile di Conversano, al ristorante Pashà la chef Maria Cicorella, madre del patron Antonello Magistà (foto qui sopra), rielabora i gusti della tradizione pugliese, un’alchimia delicata e spontanea di colori e premure, sapori equilibrati e decisi, cotture creative e sapienti, gastronomia casereccia di classe. Qui nulla è lasciato al caso e la qualità del servizio esalta la bontà di un piatto. “La buona cucina è una forma d’amore da coltivare e condividere”, questo è il pensiero che ha portato la chef Maria Cicorella alla creazione della Pashà KitchenAid® School, un programma di lezioni di cucina, in cui è possibile apprendere tutti i passaggi per la preparazione di un intero menù.
Semplicità, allegria ed eleganz: l’Osteria di Chichibio, a Polignano a Mare (Ba) è un ristorante in perfetto stile barese dove il pescato giornaliero di mare che fa bella mostra di sé sul classico letto di ghiaccio è l’assoluto protagonista, con preparazioni sia cotte che crude, di una cucina espressa in modo naturale, grazie alla cottura nel forno a legna e alla produzione artigianale di tantissimi ingredienti.
A Putignano (Ba), nel palazzo storico al centro di piazza Plebiscito all’Osteria Botteghe Antiche, il rispetto delle stagionalità e delle materie prime, incontrano la capacità da parte dello chef di reinventare e reinterpretare ogni piatto, mescolando la tradizione più autentica al gusto contemporaneo, con stile e creatività. Luogo di anima, di passione e di gusto, l’atmosfera è quella da osteria, con sedie e tavoli semplici e tanti prodotti tipici sparsi tra pareti e scaffali, ma con un’attenzione e un garbo particolari, tanti colori a ravvivare l’ambiente e la bella cucina a vista per tenere sotto controllo cosa arriva in tavola.
Circondati dalla bellezza dell’architettura del centro di Bari, In Alto Vineria, il locale nato dall’esperienza della “Locanda di Federico”, offre un’ampia scelta di vini regionali e di birre artigianali. Il “calice” può essere accompagnato da gustose specialità del “cibo di strada pugliese”, come taglieri di salumi o di formaggi, taralli, focacce calde, panini, ma trovano spazio anche preparazioni vegetariane.
L’OLIO PUGLIESE
La Puglia è, storicamente, zona di ulivi e di olio, con tantissime aziende di grande qualità, che la caratterizzano come uno dei territori olivicoli più importanti al mondo. A Conversano, nella bassa Murgia, tra ulivi centenari immersi nella magia di un mondo contadino che detta le regole della vita, al Frantoio D’Orazio si continua un percorso di ricerca e valorizzazione delle materie prime, di quelle cultivar (Olivastro, Cima di Mola, Leccino, Nociara, Coratina e Simone) che danno sostanza alla storia e alla tradizione contadina di questo territorio, per meglio esaltare la bontà e la fragranza di sua maestà l’extravergine d’oliva.
I sotterranei di alcuni edifici monumentali della Città vecchia di Bari racchiudono suggestive aree archeologiche, vere e proprie testimonianze di millenarie vicende storiche. L’itinerario “Bari Sotterranea – Un viaggio nella città sotto la città” (foto in basso), attraverso le complesse stratificazioni nascoste nel sottosuolo della città, consente ai visitatori di andare indietro sino all’età romana, per poi rivelare la Bari bizantina in cui rivive la brulicante cittadina di mille anni fa. I percorsi prendono avvio dal Castello Normanno Svevo per proseguire nella Cattedrale romanica e si concludono nell’area archeologica di Palazzo Simi, Centro Operativo per l’Archeologia di Bari. La Puglia si conferma terra dove è possibile vivere un’esperienza esaltante, non solo per il suo mare, i suoi borghi, la sua dimensione rurale e moderna insieme, i suoi castelli e le cattedrali, ma soprattutto per l’autenticità, la cultura, le tradizioni e l’enogastronomia.
Un territorio straordinario dove il passato e la contemporaneità si conservano intatte, con una biodiversità pressoché unica e con una posizione biogeografica che la rende un ponte naturale tra l’Europa e l’Oriente Mediterraneo.