
I dati parlano chiaro: gli italiani amano il buon cibo. Secondo uno studio di American Express, infatti, nel primo semestre dello scorso anno la spesa per mangiare fuori è cresciuta del 35% rispetto alo stesso periodo del 2019, evidenziando una curva ascendente nonostante il post pandemia. Non solo, proprio la pandemia ha rinvigorito il valore del cibo legato alla condivisione e alla qualità, portando il settore food ad essere il principale interesse dei cittadini italiani, soppiantando addirittura il settore moda.
Non sorprende quindi che l’attenzione verso il marketing per il settore gastronomico italiano sia così alta, e che sia proprio nell’ambito food che fioriscono nuove strategie di comunicazione sia online che offline.
Ma cosa significa, oggi, fare food marketing in Italia?
Il marketing della gastronomia è innanzitutto l’insieme di tutte quelle attività di promozione, vendita e comunicazione che mirano ad aumentare i profitti di un’azienda operante nel settore alimentare. Questo si applica in primis a bar e ristoranti, ma non solo: aziende di produzione alimentare, gastronomie, imprese di catering, etc.
Ecco allora cinque comportamenti che risultano oggi fondamentali per fare food marketing in modo efficace in Italia.
Pianificare la propria presenza online
Il web, lo sappiamo, è oggi uno dei principali territori del marketing, e il settore food non fa eccezione. Tuttavia, essere semplicemente presenti online non significa necessariamente usare con efficacia lo spazio digitale. La parola chiave deve infatti essere “pianificazione”: definire il proprio mercato di riferimento, scegliere un linguaggio e un tone of voice appropriati, capire su quali social media e canali digitali si vuole essere presenti, costruire un´immagine grafica del proprio brand, ristorante o negozio e, solo allora, creare i propri profili social e avviare la propria presenza online. Per chi opera nel settore food, oggi, i canali fondamentali su cui basare la propria presenza digitale saranno Instagram, Google, Tripadvisor e, con popolarità crescente, TikTok.
Non sottovalutare il packaging
Il packaging resta tutt’oggi uno degli elementi più importanti in una strategia di marketing vincente nel settore food, non solo per le aziende che producono alimenti confezionati per la vendita al dettaglio, ma anche per bar e ristoranti che offrono cibi e bevande da asporto. La creazione di un’immagine coordinata da stampare su etichette, confezioni in carta, sacchetti o tovagliolini resta infatti un elemento molto utile per rafforzare la visibilità del proprio brand e aumentare la fidelizzazione del cliente.
Collaborare con altre attività locali
Una strategia per vedere buoni risultati a costo praticamente nullo è quella di creare una rete con le altre attività commerciali attive nella propria strada o nel proprio quartiere. Ad esempio, una panetteria che offre prodotti da forno freschi potrebbe collaborare con un’attività complementare, come il negozio di formaggi locali dall’altra parte della strada, in modo da darsi visibilità a vicenda sia con attività sui propri canali social che con il classico passaparola. Mettersi in contatto con gli altri commercianti, comprendere i propri punti di vicinanza e capire come creare un circolo virtuoso che porti un maggiore afflusso di clienti a tutte le parti coinvolte significa infatti non solo acquisire potenzialmente nuovi clienti nell’immediato, ma anche portare più traffico nella propria zona di prossimità e guardare quindi a un successo di lungo periodo.
Sfruttare gli strumenti tradizionali
Sembrerà scontato, ma il marketing offline resta ancora oggi uno degli strumenti più preziosi nel mondo della gastronomia italiana. Volantini con informazioni circa nuove aperture o offerte speciali, inserzioni all’interno di giornali locali, partecipazione a fiere ed eventi gastronomici, sponsorizzazione di eventi locali: si tratta di attività utilizzate da sempre ma tutt’ora fondamentali nel promuovere la propria azienda e i propri prodotti. Naturalmente, non bisogna dimenticare di utilizzare un linguaggio e dei supporti attuali, in modo da creare una comunicazione efficace senza risultare anacronistici.
Non dimenticare i clienti stranieri
Molte attività nel settore gastronomico, soprattutto se localizzate in zone non particolarmente turistiche, spesso non considerano il potenziale bacino di clientela straniera che potrebbe essere interessato ai propri prodotti. Conoscere i potenziali mercati stranieri e le loro aspettative in modo da prepararsi a fare sentire a proprio agio anche clienti non italiani, pur se in minoranza, è quindi un ottimo modo per non rinunciare a una fetta di utenza e creare maggiore visibilità anche al di fuori della clientela nazionale. Spesso, basta un semplice menù in inglese o un’etichetta di prodotto tradotta in un paio di altre lingue.