Apre a Imola il 7 marzo 1970. Nel 1973 la prima segnalazione sulla Rossa, nel 1975 la Stella Michelin e nel 1977, 40 anni fa, la seconda. Nel 2017 ricorre il 40° anniversario dal riconoscimento della seconda Stella Michelin e il Ristorante San Domenico celebrerà questo anniversario attraverso eventi e comunicazioni di grande rilievo per tutto l’anno.
Il San Domenico, dagli anni ’70, avviò un nuovo modo di pensare l’attività della ristorazione pubblica che, fino a quel momento, era vissuta in alternativa al modello domestico. L’idea di Gianluigi Morini, fondatore del Ristorante fu quella di dare a tutti la possibilità di conoscere e apprezzare la grande cucina delle case nobiliari italiane. Un’idea nuova, soprattutto in quel periodo. Uno spazio per la felicità proposta con eleganza riservata, in ambienti raffinati, dove i clienti diventano ospiti. L’intuizione, avuta quasi 50 anni fa, risulta essere assolutamente moderna considerando che oggi tutta la ristorazione si sta facendo carico – paradossalmente – di salvare la cucina di casa. E questo atteggiamento riguarda tutti i ristoranti di oggi, dalla cucina più semplice alla più sofisticata.
La presenza in cucina di Nino Bergese, “il cuoco dei Re, il Re dei cuochi” com’era definito, aumentò il prestigio del Ristorante e passò poco tempo dalla piena affermazione. Nella seconda metà degli anni ‘80, il San Domenico aprì anche a New York: “Una scelta azzardata per l’epoca” racconta lo Chef Marcattilii “era raro che ci si allontanasse dalla Casa, all’epoca veniva visto come una mancanza invece che come valore aggiunto come accade oggi”.
Oltre Oceano lo stile italiano e tipicamente regionale fu accolto con grandi consensi anche da personaggi famosi, italiani e stranieri. Il San Domenico NY infatti, fu il primo Ristorante italiano a ricevere tre stelle del New York Times nel 1988.
La presentazione della Guida, per il primo anno al Teatro Regio di Parma, è da sempre vissuta con trepidante attesa. Lo Chef Valentino Marcattilii, ormai stabilmente affiancato dal nipote Massimiliano Mascia in cucina, ricorda ancora con emozione la consegna della seconda Stella. “Per questo motivo, a distanza di 40 anni, la famiglia ha deciso di organizzare grandi eventi e attività per il prossimo anno” spiega.
Il fatto che la “Rossa” sia stata presentata a Parma, premiata dall’Unesco come “Città Creativa della Gastronomia”, inorgoglisce anche il Ristorante imolese, consapevole che la food valley italiana stia crescendo in tradizione e prodotti.
Dopo la presentazione delle ore 11:00, durante la speciale cerimonia delle 19:00 a cui hanno preso parte Valentino e Natale Marcattilii, è stato assegnato dagli ispettori della Michelin il Premio QUALITÀ NEL TEMPO MICHELIN 2017.
Nonostante il suo carattere tradizionalista, ma grazie all’inserimento dello Chef Massimiliano Mascia, il San Domenico è rimasto al passo coi tempi, proponendo una cucina alla portata dei palati più raffinati e mantenendo saldi rapporti con i piatti del territorio. Un segno di continuità nell’innovarsi e nel rinnovarsi, conservando allo stesso tempo solide radici nella tradizione gastronomica italiana.
La cucina di casa, che paradossalmente vive attraverso i grandi ristoranti, è stata trasformata in haute cuisine proprio da questi fenomeni culinari.