Il cinema è business. Un film nasce sì per emozionare, divertire o inorridire il pubblico, ma se vogliamo dirla tutta, principalmente nasce per fare soldi al botteghino.
Questa è la realtà.
Gli Studios americani (così come Cinecittà) sono considerati da sempre delle macchina da soldi. Tramutano i sogni delle persone in realtà virtuali attraverso le immagini e guadagnano soldi a palate.
Non è una prosaica realtà, ma la giusta verità: un imprenditore investe per guadagnare. Ora, cosa c’entra il cinema con il vino? Partiamo da questo concetto di base.
Tutto ciò che ruota attorno al business è lanciato sul mercato come un sasso da una fionda attraverso la comunicazione ed il marketing. Partiamo allora da un assioma: in sostanza il marketing è l’insieme degli strumenti e delle tecniche che permettono di vendere in modo profittevole e duraturo.
Prendiamo il vino e cerchiamo di individuare alcuni aspetti fondamentali: vendere vino è soprattutto saper vendere un rapporto umano; vendere vino non vuol dire vendere un bene di prima necessità. Il concetto di brand nel mondo del vino ad oggi è quasi inesistente; vendere vino è un concetto obsoleto che va reinventato. Equivale a vendere un piacere, un sogno, un territorio, una storia, un savoir faire.
Vendere vino è soprattutto vendere una regione, una storia, degli uomini. Ora, cosa manca al vino per essere comunicato in maniera più adeguata ai tempi? Manca la comunicazione moderna, quella trascinata dai video e dai social. Ma oggi ci occuperemo della parte video. Esistono due tipi di immagini: emozionali e commerciali.
La prima riguarda essenzialmente il cinema inteso come film e sono pellicole dove il vino è attore principale o co-attore. Esiste tuttavia cinema e cinema-documentario, la differenza sta nel concetto che la pellicola intende esprimere.
La prima racconta una storia, spesso di fantasia, dove il vino fa da cornice. La seconda racconta il vino attraverso i sogni e le esperienze dei produttori, degustatori o opinion leader del settore.
I principali film dedicati al mondo del vino
French kiss: in French Kiss il vino è un protagonista della storia. Un’insegnate americana vola a Parigi per riprendersi il fidanzato che si è messo con un’altra, ma sull’aereo incontra Luc, un irresistibile farabutto, che si serve di lei per trafugare una collana e che porta con se’ un tralcio di vite che vuole piantare in un terreno che comprerà in Provenza con la vendita della collana rubata.
I giorni della vendemmia: una storia che si svolge nel 1984 in una provincia rurale emiliana. Elia è un adolescente che vive con i suoi genitori. Cominciano i giorni della vendemmia, ad aiutare nel campo arriva anche la nipote. La ragazza sta scrivendo la tesi e passa un po’ di tempo dai nonni facendo qualche lavoretto per guadagnarsi i soldi per un viaggio che sogna da diverso tempo.
Sideways: il film racconta di un insegnante amante del buon vino e aspirante scrittore, che insieme ad un attore di soap opera alla vigilia delle nozze, partono per un viaggio a base di degustazione di vini nella zona vinicola di Santa Ynez Valley, nella contea di Santa Barbara in California. Ciò che all’apparenza sembra un normale viaggio di addio al celibato, si rivela un’avventura intricata e divertente.
L’anno della cometa: è una commedia sentimentale e rocambolesca, nella quale una giovane enologa che viene da una famiglia di grandissimi esperti di vino, insieme con un miliardario, insegue una preziosa bottiglia di Lafite del 1811 scoperta in un castello scozzese. Una bottiglia che vale milioni di dollari. L’annata del vino è la stessa del passaggio della Grande Cometa, quella che fu possibile vedere ad occhio nudo per oltre 250 giorni.
Bottle Shock: racconta una storia vera, quella della Montelena Winery, azienda vinicola di Napa Valley, che negli anni ‘70 vinse un prestigioso concorso, fino ad allora sempre dominato dalle aziende vinicole francesi, portando un immediato prestigio alla produzione vinicola della California. Non a caso il Chateau Montelena è uno dei più prestigiosi chardonnay della Napa Valley.
Il profumo del mosto selvatico: una bellissima storia d’amore che si svolge tra tramonti californiani, vendemmie e passioni e racconta di un rappresentante di cioccolatini che si innamora della figlia di un viticoltore della Napa Valley interpretato da Keanu Reeves, Anthony Quinn, Aitana Sanchez-Gijon e Giancarlo Giannini.
Un’ottima annata: Russel Crowe indossa i panni di uno spregiudicato uomo d’affari inglese che eredita una tenuta con vigneto in Provenza. Il protagonista pensa di vendere tutto per fare capitali, ma succede qualcosa e lentamente, vivendo nei luoghi in cui era cresciuto, riscopre i valori che lo zio aveva cercato di insegnargli, e naturalmente, l’amore. Si metterà a produrre vino come faceva lo zio e da astuto ed insensibile business-man, diventa un uomo capace di apprezzare i piccoli piaceri della vita.
Blood into wine: questo film documentario narra la scelta di Keenan che abbandona la mirabolante Los Angeles dove era un musicista rock piuttosto apprezzato, per una cittadina di appena 300 anime in quel dell’Arizona per sfidare tutto e tutte: aprirvi un’azienda vinicola di successo.
I documentari dedicati al mondo del vino
Mondovino: un documentario diretto da Jonathan Nossiter. Un percorso che è anche un’accusa alle grandi aziende della produzione vinicola colpevoli, secondo l’autore, di danneggiare i piccoli produttori locali legati alla tradizione del territorio.
Il film è stato girato in diverse nazioni: in Italia, in particolare in Toscana, in Francia tra la regione di Bordeaux, patria dei produttori più famosi del mondo, la Borgogna, in un piccolo paesino di Aniane in Linguadoca, negli USA a Napa Valley in Argentina, in Brasile e a Londra presso la famosa casa d’asta Christie’s.
Rupi del vino: Ermanno Olmi ha realizzato un bellissimo documentario sul mondo della viticoltura della Valtellina e le sue vigne terrazzate, simbolo del lavoro di generazioni di uomini e di donne.
Un volo intenso e romantico sulla Valtellina, le sue tradizioni le sue vallate, le sue coltivazioni, i suoi vigneti sulle rupi e tutto quello che in quelle terre è prodotto dall’uomo per l’uomo.
Somm: il riconoscimento di Master of sommelier è sicuramente il più prestigioso del mondo. In questo documentario piuttosto interessante sull’altra faccia del mondo del vino, ossia non la produzione, ma la degustazione, vengono mostrate le sessioni d’esame di 4 pretendenti all’ambito titolo.
Red obsession: è un documentario con la voce narrante di Russell Crowe e racconta del viaggio all’interno del mondo dell’enologia che comprende imprenditori e semplici appassionati, da Bordeaux a Pechino, ascoltando le storie di chi ha fatto del vino un mestiere.
Resistenza naturale: Jonathan Nossiter procede la sua inchiesta sulla profonda trasformazione della produzione di vino in Francia e torna sull’argomento occupandosi dell’Italia e mutando il punto di vista. Dalle Marche alla Toscana, dall’Emilia al Piemonte il documentarista incontra viticoltori che non si sono piegati alla standardizzazione e hanno uno stretto legame con la terra che coltivano.
The Duel of Wine: il secondo film diretto da Nicolas Carreras con protagonista il celebre sommelier Charlie Arturaola racconta la storia del sommelier che perse il palato, per ritrovare poi i suoi sensi più forti e sviluppati che mai, e che, mascherato, sfida malcapitati ed ignari “avversari”. La sfida finale sarà con il più grande talento italiano e campione del mondo Luca Gardini.
Barolo Boys: è la storia di un gruppo di produttori di vino delle Langhe che negli anni ‘80/90 hanno fatto parlare di sé. Considerati rivoluzionari, hanno migliorato, secondo le loro idee, il Barolo. Artefici di vini considerati più moderni nel concetto e nel gusto, si raccontano attraverso la storia di un periodo fondamentale per questa zona di produzione.
Esiste inoltre un mondo parallelo, veri e propri film e cortometraggi studiati per il segmento del commercio, vere opere atte a stuzzicare l’appetito. Sono i video spot o spot pubblicitari giocati essenzialmente sul prodotto e sulle emozioni. Il mondo del vino purtroppo ad oggi non ha ancora investito in questo segmento come in tanti altri altrettanto importanti (siti internet funzionali, comunicazione e marketing programmato).
Non sono, come per esempio negli spot pubblicitari, creati o studiati per vendere un singolo prodotto, bensì studiati per avvicinare una certa categoria o classe sociale. Lo scopo unico è arrivare all’interesse della popolazione ed il vino ad oggi non è più considerato alimento o moda, bensì cultura. Nel mondo video non esiste niente di più difficile che un girato di pochi minuti che colpisca nel segno, soprattutto nell’ambito commerciale. Proprio per questo nascono aziende fatte da professionisti che sono in grado di tradurre i pensieri e le esigenze in pochi attimi. Credo fermamente che il mondo del vino necessiti di tutto ciò proprio perché parliamo di un mondo estremamente emozionale e quale mezzo migliore se non il cinema per divulgare il verbo?