Mai accaduto prima per il Sangiovese dell’Appennino di Romagna. Le etichette di Giorgio Melandri “Mutiliana”, grazie al suo “Acereta” 2018, entrano dalla scorsa settimana nella selezione mondiale dei “fines wine”, stilata dalla “bibbia” britannica dell’enologia “The Wine Society”. Infatti, The International Exhibition Co-operative Wine Society Limited, a tutti nota come “The Wine Society” è il più antico club del vino del mondo. Nato a Londra Royal alla Albert Hall, il 4 agosto 1874: 248 anni fa. Ancora oggi è uno dei grandi riferimenti del mondo del vino. Appassionati, chef, buyer, distributori, leggono le sue pubblicazioni, il suo “World Atlas of Wine” tradotto in 14 differenti lingue vende quasi 5 milioni di copie e, soprattutto, orientano le loro scelte in base a recensioni e articoli delle su firme.
Non a caso “The Wine Society” è “Decanter Outstanding Retailer of the Year”, per la settima volta negli ultimi 8 anni e IWC (International Wine Challenge) Wine Club of the Year per il terzo anno consecutivo. La squadra dei selezionatori è guidata da Pierre Mansour e include tre Master of Wine Sebastian Payne MW, Joanna Locke MW e Sarah Knowles MW. Difficile entrare nella loro selezione, i criteri sono rigorosissimi ed accedervi significa di fatto essere riconosciuti tra i produttori internazionali di più alto livello.
“Per queste ragioni l’ingresso di un vino di Modigliana è un punto importante nella storia dei vini del nostro territorio. Ci siamo riusciti con ‘Acereta’ ed è una grande soddisfazione – spiega Giorgio Melandri, firma del giornalismo enogastronomico italiano e da otto anni vignaiolo e produttore– è il riconoscimento del rango del territorio di Modigliana, del potenziale dell’Appennino e del lavoro sui vini di Mutiliana. I terreni poveri e sabbiosi figli di marne e arenarie diventano improvvisamente nobili e tutto si ribalta, il bosco diventa un custode e le escursioni termiche una specie di magia”.
“The Wine Society è una istituzione del vino in UK. Hanno una squadra di buyers preparatissima e sono focalizzati su vini che possono raccontare un territorio fino a tradurlo in un trade mark. È un continuo lavoro di scouting, innovativo e autorevole, un lavoro seguito da sommelier importanti e collezionisti. L’ingresso di Mutiliana nella selezione è un passo importante per Modigliana, a mio avviso il territorio più importante della Romagna, e testimonia un passaggio culturale che pian piano sta prendendo corpo”, è invece il commento di Nelson Pari, head sommelier del Wine Club più famoso e importante del mondo il “67 Pall Mall” di Londra, professionista continuamente a contatto con i più importanti operatori del vino e collezionisti a livello mondiale.
Mentre, a chiudere una settimana di riconoscimenti importanti per i vini di Giorgio Melandri, è apparso sabato sulla testata on line di Jancis Robinson, la critica enologica più autorevole e apprezzata a livello mondiale, l’articolo di Walter Speller, dedicato al vino della settimana, scelto tra quanto nasce nelle vigne dei 5 continenti. Anche in questo caso è stato “Acereta” 2018 a conquistare uno spazio riservato a pochi. Ecco il giudizio di Walter Speller: “Un naso meravigliosamente puro di ciliegia scura e lampone con un supporto di note minerali e sapide. Succulento, scuro, persistente, con tannini eleganti. Questo è un vino meraviglioso che non è stilisticamente simile né al Chianti Classico né al Brunello, ma è molto Modigliana.”
I Mutiliana
I vini di Mutiliana sono prodotti a Modigliana, un piccolo paese nell’Appennino tra Romagna e Toscana. Sono vini di montagna che devono il loro carattere originale ad una combinazione di fattori. Il primo, decisivo, sono i suoli poveri e sciolti di marne e arenarie che regalano al vino eleganza, freschezza e tannini rarefatti. Il secondo è l’altitudine, infatti le vigne che partecipano alla produzione di Modigliana sono tutte sopra i 400 metri e addirittura, nel caso della valle del Tramazzo, toccano i 600 metri. L’ultimo elemento è la presenza del bosco che addirittura copre l’80% del territorio e che è una formidabile “macchina idraulica” capace di ridistribuire acqua attraverso la rugiada estiva e di contribuire alle escursioni termiche notturne.
Mutiliana vinifica le uve di ben 8 diverse vigne per produrre tre sangiovese, uno per ogni valle che da Modigliana si arrampica in Appennino, più un bianco e un pinot nero. Le vinificazioni sono artigianali e gli affinamenti dei rossi in cemento in modo da far emergere nei vini l’espressione territoriale più pura. La firma di questo territorio sono le originali speziature che caratterizzano i vini, simili per freschezza e ritmo, ma diversi valle per valle nei dettagli: speziati e agrumati nell’Ibola, balsamici nel Tramazzo, terrosi e fruttati nell’Acereta.