
Che gli sparkling wine, ovvero quelle che noi con una discutibile approssimazione definiamo “bollicine”, potessero trovare nelle campagne inglesi un perfetto terreno di coltura, non lo avrebbe mai immaginato nemmeno il più ardito e visionario dei vignaioli. Eppure è accaduto: sono più di dieci milioni ormai le bottiglie di spumante prodotte ogni anno da oltre cento aziende con uve Chardonnay e Pinot coltivate interamente sul suolo britannico. Molti di questi vini, per di più, fanno la loro bella figura anche accanto a prodotti ben più blasonati e rinomati messi sul mercato da aziende dalla tradizione più che consolidata.
Nessuna sorpresa, però, a meno che non si pensi che i cambiamenti climatici siano una fola raccontata da una cricca di cospiratori intenzionati a impadronirsi delle leve dell’economia mondiale dei prossimi anni. Il clima sta cambiando e a segnalarcelo in tutta la sua tragica urgenza sono anche le uve: quelle che solo una manciata di anni fa nessuno avrebbe pensato di poter coltivare oltre il canale della Manica, oggi danno vita a spumanti anche prestigiosi.