THE GAME CHANGERS: IL NUOVO DOCUFILM CHE SFATA IL MITO DEL VEGANO GRACILINO
“The Game Changers”, presentato in anteprima al Sundance Film Festival nel 2018, è il nuovo film prodotto da James Cameron, Arnold Schwarzenegger e Jackie Chan che documenta l’esplosiva ascesa dell’alimentazione vegetale negli sport professionali, unendo salvaguardia, scienza rivoluzionaria e spettacolari storie di lotta e trionfo. I protagonisti sono atleti d’élite, culturisti, soldati speciali, campioni di forza, scienziati visionari, icone culturali ed eroi dei nostri giorni che sono passati a una dieta a base vegetale e che hanno come missione quella di creare un cambiamento radicale nel modo in cui mangiamo e viviamo. Le star del film mettono fortemente in discussione la convinzione che si debba mangiare carne per essere forti; attraverso prove concrete e scientifiche dimostrano che le diete vegetali possono farci vivere in condizioni di salute ottimali e avere prestazioni fisiche complessivamente migliori. Il film è diretto dal vincitore Oscar del film “The Cove”, Louie Psihoyos, e dal produttore esecutivo James Cameron e cavalca la vera storia del protagonista: James Wilks, allenatore delle forze speciali, lottatore MMA e vincitore del reality The Ultimate Fighter, il quale viaggia per il mondo alla ricerca della verità sulla carne, le proteine e la forza, assieme ad alcuni degli atleti più forti, veloci e resistenti del pianeta. Il viaggio di Wilks svela miti obsoleti sul cibo che non solo incide sulle prestazioni umane, ma anche sulla salute dell’intera popolazione globale.
COME NASCE THE GAME CHANGERS
Nel 2011 James Wilks fu obbligato ad uno stop fisico di 6 mesi, dovuto alla rottura delle vertebre e alla lacerazione dei legamenti di entrambe le ginocchia durante un combattimento contro un futuro campione dei pesi massimi. Fu così che James Wilks iniziò a fare delle ricerche in campo nutrizionale per poter tornare in pista il più rapidamente possibile. Si imbatté in uno studio scientifico sui gladiatori romani che affermava che la loro dieta era principalmente vegetale, con molti cereali e perloppiù senza carne. Prima di questa sua scoperta, James Wilks era convinto di dover mangiare sempre più carne per essere forte ed affrontare la sua carriera agonistica. Questa rivelazione capovolse le sue convinzioni e lo portò a lanciarsi in una ricerca durata cinque anni alla scoperta della verità sulla nutrizione. James Wilks decise immediatamente di alimentarsi di soli prodotti vegetali, non nascondendo una transizione inizialmente un po’ problematica, proprio perché non aveva ancora una vera cultura al riguardo. Presto imparò ad approcciarsi a questo nuovo stile di vita e presto raggiunse grandiosi miglioramenti in termini di energia, forza, resistenza e recupero. James Wilks iniziò a documentare le sue inchieste: armato di videocamera, registrava ogni intervista ad atleti ed esperti di nutrizione. Conobbe Joseph Pace – un ricercatore canadese esperto in campo nutrizionale con un particolare interesse per l’alimentazione nello sport – il quale lo convinse a realizzare un lungometraggio. James Wilks, con l’aiuto di Brian Wendel, creatore e produttore esecutivo del film Forks Over Knives, iniziò le riprese nell’autunno del 2013. All’inizio del 2014, un primo breve trailer fu visionato da Louie Psihoyos, il regista premio Oscar di “The Cove” che si propose subito come regista del docu-film; immediatamente dopo avvenne l’incontro con James Cameron che decise di unirsi al film non solo come produttore esecutivo, ma anche come primo benefattore della raccolta fondi che lo stesso Cameron decise di organizzare.
I MIGLIORI ATLETI “PLANT-POWERED” E GLI SCIENZIATI PIÙ GREEN
Il protagonista del film James Wilks, pluricampione di MMA ed allenatore delle agenzie governative, divenne vegan nel 2011, successivamente all’incidente da combattimento, quando i medici gli pronosticarono un alto rischio paralisi. Si ritirò completamente dalla sua carriera di lottatore agonistico e iniziò ad alimentarsi escludendo ogni tipo di prodotto animale. Il recupero delle forze fu eccezionale e ad oggi James è in perfetta forma. I tempi di recupero veloci sono necessari per gli atleti agonisti come James e nel film viene spiegato che gli alimenti vegetali hanno 64 volte più antiossidanti degli alimenti animali: la lattuga iceberg – considerata come un alimento povero di nutrienti – ha più antiossidanti del salmone o delle uova e quindi il passaggio a una dieta a base vegetale riduce l’infiammazione del 29% in appena tre settimane (con questo non vogliamo certamente affermare che bisogna nutrirsi di sola lattuga).
Oggi, il programma di allenamento di J.Wilks è più leggero rispetto a quando gareggiava nell’UFC, ma continua a sollevare pesi, corre tutti i giorni e svolge allenamenti di combattimento regolarmente. La sua alimentazione quotidiana è semplice, ma energetica: una tazza grande di fiocchi o farina di avena, con latte vegetale di mandorla, semi di canapa, zucca e lino, mirtilli e banane a colazione; uno stufato di lenticchie, biete e patate dolci a pranzo; un frullato con latte vegetale, banane, datteri, bacche e foglie di cavolo come spuntino pomeridiano, con eventuale aggiunta di proteine in polvere vegetali a seconda del tipo di allenamento; tofu saltato in padella con verdure come peperoni, broccoli, cavoli, carote, cipolle, aglio per cena; infine una tazza di cereali integrali con mele, fichi e noci come spuntino pre-nanna.
Durante i cinque anni di ricerca per la produzione di “The game changers”, James Wilks incontra innumerevoli atleti da tutto il mondo: atleti delle Olimpiadi, campioni del mondo e detentori di record mondiali, ognuno dei quali con incredibili storie, come il pesista olimpionico americano Kendrick James Farris e la surfista portoricana Tia Blanco, lo strongman Patrik Baboumian, l’ultra-maratoneta Scott Jurek, la ciclista Dotsie Bausch e l’ex difensore nella NFL Lou Smith, ognuno dei quali incarna a livello mondiale una o più prestazioni che vanno dalla forza, potenza, alla resistenza, recupero e longevità.
Scott Jurek, ultrarunner dalla potenza e resistenza incredibili. Nel 2015 stabilì il record completando Appalachian Trail (Sentiero degli Appalachi, sulla costa orientale degli Stati Uniti d’America) in 42 giorni, battendo il record fissato da Jennifer Pharr Davis nel 2011 di 46 giorni, 11 ore e 20 minuti. L’Appalachian Trail è un sentiero escursionistico lungo circa 3500 Km, S. Jurek si svegliava ogni mattina alle 4:30: correva, camminava, talvolta gattonava, con la pioggia ed il vento, per dimostrare che una dieta a base vegetale può aiutare a raggiungere la fine del lungo Sentiero degli Appalachi che inizia in Georgia e termina nel Maine. Il potenziale del corpo umano è immenso, afferma Jurek nel film, ed una dieta vegetale è il combustibile ideale per affrontare le sfide più impervie e non mollare mai. S. Jurek divenne vegetariano nel 1997 e vegano nel 1999.
Patrik Baboumian è uno strongman di origine Iraniano-Armena, emigrato in Germania da bambino, vinse il titolo dell’uomo più forte della Germania nel 2011 e attualmente detiene più record mondiali nel sollevamento pesi. In grado di sollevare un’auto e spostarla su di un fianco come se fosse leggera come una piuma, inizia la sua carriera nel mondo dello strongman per un tragico episodio che coinvolse sua madre, suo padre e sua sorella in un incidente mortale: sopravvisse solo la madre. Da allora P. Baboumian promise di fare tutto il necessario per essere un eroe e poter aiutare tutti gli esseri viventi. P. Baboumian smise di mangiare carne nel 2005 e nel 2011 divenne il nuovo volto per la campagna di sensibilizzazione della PETA (People for the Ethical treatment of the Animals).
Dotsie Bausch ciclista olimpica, vinse l’argento ai giochi di Londra del 2012, battendo ogni record femminile e maschile per aver vinto una medaglia all’età di 39 anni. Atleti come D.Bausch spingono il loro corpo all’estremo ed ogni piccolo vantaggio conta infinitamente per i risultati finali. Oltre ad un duro allenamento fisico e psicologico, necessitano del combustibile ideale per avere la forza per pedalare su una pendenza che richiede 800 watt di potenza già ai blocchi di partenza. “Quando sono passata ad una dieta interamente a base vegetale”, afferma Bausch, “sono diventata come una macchina. Qualunque cosa chiedessi al mio corpo, in qualsiasi istante, era in grado di darmelo”. Dotsie Bausch divenne vegan nel 2009. Un altro eclatante esempio nella storia è Carl Lewis, un velocista olimpico nove volte medaglia d’oro che da quando divenne vegan realizzò tutti i suoi migliori traguardi. Oltre agli atleti nel film appaiono diversi esperti nel settore dell’alimentazione, della sanità pubblica e dell’antropologia, con storie e conoscenze potenti, con una prospettiva scientifica unica a sostegno della nutrizione vegetale, tale da non poter essere non raccontata. Tra i più interessanti il Dott. Kim Williams, allora presidente dell’American College of Cardiology; il Dott. Fabian Kanz, un antropologo forense di Vienna che analizzava le ossa dei gladiatori, le cui ricerche rivelarono che i gladiatori si nutrivano principalmente di grano, orzo e fagioli; il Dott. James Loomis, ex medico di squadra dei St. Louis Rams/Cardinals, il quale afferma che il consumo di carboidrati è una potente fonte di energia, sotto forma di glicogeno. “Penso che una delle idee sbagliate più comuni nell’alimentazione sportiva”, afferma Loomis, “sia che le proteine animali, in particolare la carne, siano fondamentali per crescere sani e forti ed ottenere prestazioni di alto livello. Questo chiaramente non è vero”. E’ evidente che tutte le proteine animali che le persone consumano provengono dalle proteine che gli animali a loro volta assumono dalle loro diete a base vegetale, il che rende gli animali gli inutili intermediari. Non sono necessarie tante proteine per vivere in salute e forti. Il vegano medio ottiene il 70 % in più di proteine di quante ne abbia bisogno dalle sole piante”.
Durante il film, i medici intervistati affrontano il discorso della B12, spiegano chiaramente che è vero che i vegani non assumono B12 naturalmente dal cibo, ma che anche chi mangia carne ha un bassissimo livello di B12. Questo perché viviamo in un mondo snaturato: prima dell’era moderna, questo nutriente, che altro non è che un batterio naturale, poteva essere da noi assimilato dal suolo, e quindi dai vegetali che mangiamo, o dall’acqua che beviamo, ma gli agenti chimici presenti come i pesticidi e l’inquinamento, uccidono le fonti naturali di B12. Per questo, tutti, vegani e non, hanno al giorno d’oggi necessità di integrare.
LA RICERCA INNOVATIVA CHE SOVVERTE CREDENZE OBSOLETE
In “The game changers” vengono presentati due esperimenti scientifici dal vivo che utilizzano gli atleti come diretti soggetti del test. Il primo esperimento, viene condotto su tre giocatori della NFL (National Football League), con lo scopo di identificare l’effetto che un singolo pasto a base animale e successivamente uno a base vegetale può avere sul flusso sanguigno. Il secondo esperimento viene invece effettuato su tre atleti del college, ai quali vengono somministrati i medesimi due pasti, a base animale e vegetale, con l’intento di verificare quali conseguenze possono avere sul flusso sanguigno di una sezione specifica dell’anatomia maschile, ovvero la funzione erettile. Lo studio, condotto da Aaron Spitz, MD – delegato capo dell’American Urological Association – ha scoperto che il testosterone totale aumenta del 26 percento con una dieta a base vegetale, il che equivale ad ottimali prestazioni sessuali. “Più gli uomini mangiano la carne”, dice Spitz, “più rapidamente la loro età virile si riduce”. Nel film viene presentato il test nello specifico effettuato su tre atleti professionisti ed analizza la frequenza e la forza di erezione (quest’ultima misurata da un piccolo dispositivo “super-intelligente”) in due momenti diversi: una volta, dopo aver consumato un burritos a base di carne e la seconda volta, la sera seguente, dopo aver consumato una versione vegetale dei burritos. Dopo il pasto vegetale, tutti e tre i soggetti hanno manifestato erezioni più potenti, con un aumento della frequenza di erezione fino al 500% in più e con una circonferenza del pene maggiore.
Questo studio sovverte l’antica concezione di virilità frutto di un marketing mirato, che ha determinato nella società la dipendenza dalla carne. Arnold Schwarzenegger, oltre ad essere uno dei produttori esecutivi, è uno dei protagonisti del documentario. Schwarzenegger interviene raccontando le sue personali esperienze sul campo e di come nella sua carriera da bodybuilder agonistico ha mangiato molta carne, poiché riteneva fosse fondamentale per la sua forza. Ora, a 70 anni, Arnold Schwarzenegger ha realizzato che è una credenza errata, un indottrinamento dei colossi della carne attraverso spudorate e menzognere campagne di marketing. Oggi, da oramai più di quattro anni, Arnold Schwarzenegger vive, cresce sano e forte con una dieta unicamente vegetale.
A SETTEMBRE, NEI CINEMA DI TUTTO IL MONDO
Oltre al regista vincitore Oscar James Cameron (Terminator, Titanic, Avatar) e Peter Jackson (Oscar per The Lord of the Rings e Nominee per Hobbit) in veste di produttori esecutivi, si sono uniti alla produzione Arnold Schwarzenegger, Jackie Chan, Lewis Hamilton campione di Formula 1, il tennista Novak Djokovic recente vincitore della finale Wimbledon contro Roger Federer e Chris Paul uno dei migliori playmaker della storia, convocato per ben nove volte all’NBA All-Star game.
Il docu-film verrà proiettato in più di 1000 cineteatri in tutto il mondo, una premiere mondiale, un evento di una sola notte, il 16 settembre 2019, presso tutti i cinema del globo aderenti (per ulteriori dettagli visitare il sito www.gamechangersmovie.com) dopodichè il film sarà su Video on demand.
DAL CINEMA AL FOOD BUSINESS
I due produttori esecutivi di “The game changers”, James Cameron e Peter Jackson, oltre alla loro carriera cinematografica, si sono uniti per sviluppare nuovi prodotti alimentari vegetali in Nuova Zelanda, un progetto che, a detta di James Cameron, potrebbe cambiare il futuro dell’agricoltura Kiwi. James Cameron possiede infatti più di mille ettari di terreni agricoli nella regione del Wairarapa ed attualmente vive a Wellington dove sta effettuando le riprese di quattro sequel di Avatar.
In una interessante intervista del canale Sunday TVNZ, Cameron è fermamente convinto che questo progetto potrà mantenere vitali le piccole cittadine neozelandesi. Cameron, divenuto attivista ambientale, auspica che la Nuova Zelanda elimini gradualmente l’allevamento di bestiame che causa un terribile impatto ambientale. “Ciò che viviamo qui in Nuova Zelanda è che i fiumi e i laghi sono estremamente inquinati”, afferma J. Cameron “Oggi, La Nuova Zelanda non è all’altezza della sua stessa immagine e di quella che ha sempre proiettato nel mondo.” J. Cameron non manca di sottolineare che le nostre diete devono cambiare, proprio come ha fatto la sua famiglia che non mangia più carne e latticini oramai da diversi anni, grazie anche alla moglie Suzy Amis Cameron che per prima decise di intraprendere questo percorso coinvolgendo James ed i loro 5 figli.
PBT New Zealand è la società fondata a Marzo 2017 da James Cameron e Peter Jackson e le rispettive mogli Suzy Amis Cameron e Dame Fran Walsh. “È un’azienda agli inizi” ha detto Cameron, “Abbiamo un team molto piccolo e siamo praticamente in fase di ricerca e stiamo studiando il modo migliore per rendere efficiente l’estrazione di proteine dall’erba medica”.
Lo scopo di questo progetto è di trasformare il settore agricolo della Nuova Zelanda in un hub leader mondiale per alimenti innovativi a base vegetale e, conseguentemente, incrementare la crescita economica del paese proprio dal cuore della Nuova Zelanda, fino ad oggi uno dei maggiori esportatori di carne e latticini al mondo.
A sostegno della necessità di ridurre il consumo di carne, un rapporto della società di consulenza globale AT Kearney prevede che la fornitura globale di carne diminuirà di oltre un terzo entro il 2040. Più della metà della carne non sarà di provenienza animale: una percentuale sarà coltivata in laboratorio, utilizzando cellule animali, un’altra percentuale verrà proprio da altri prodotti costituiti da proteine vegetali che riproducono sapore ed odore della carne. La responsabile dell’innovazione dell’associazione Beef and Lamb New Zealand, Lee-Ann Marsh che rappresenta agricoltori e rivenditori Kiwi, afferma nell’intervista del Sunday TVNZ che le tendenze non sono propriamente fatali per il settore zootecnico, ma concorda sul fatto che gli alimenti a base vegetale avranno un ruolo molto importante nel nostro futuro.
“Dobbiamo pensare in termini di popolazione mondiale: 10 miliardi di persone nel 2050. La carne potrà alimentare solo una piccola parte della popolazione e dobbiamo quindi pensare ad altre tecnologie che saranno in grado di dar loro da mangiare “.
Una dieta a base animale non è naturale, né necessaria. Una dieta a base di cibi vegetali integrali è lo strumento più potente che abbiamo per migliorare il nostro aspetto, la nostra salute, le nostre prestazioni e per preservarci da una pronosticata e non troppo lontana implosione della Terra. L’auspicio è che, anche grazie a questo documentario, molte persone realizzino che la direzione giusta è quella verso una dieta vegetale con un atteggiamento il più possibile ecosostenibile.