
Recentemente sono stata in Asia, ho visitato diversi luoghi, ma ho un amore incondizionato per Singapore, città in cui sono stata diverse volte e che puntualmente mi coinvolge in un turbine di colori ed emozioni. E’ una città multietnica, la cui popolazione è un mix tra cinesi, indiani, malesiani, altre discendenze asiatiche ed europei. E’ una delle città più densamente popolate al mondo, ma differentemente da città ad alta densità come Hong Kong, Singapore è meno caotica, ha un animo gentile e sorridente ed è molto pulita, ordinata ed organizzata.
I singaporeani hanno da sempre una stretta connessione con il vegetarianismo, quasi il 40% di loro è Buddista o Induista, religioni che da sempre seguono un’alimentazione vegetariana o vegana a seconda della scuola, proclamando un profondo rispetto per tutti gli esseri senzienti e l’imprescindibile difesa per la vita.
Singapore, nome che deriva dal malese Singapura, ovvero “La città del leone”, ha visto un incremento sostanziale nell’offerta di prodotti e servizi per chi si nutre principalmente di una alimentazione vegetale. Negli ultimi anni la popolazione ha maturato sempre più la consapevolezza dei benefici di mangiare meno carne e più vegetali e di conseguenza sempre più ristoranti onnivori offrono opzioni vegetariane, talvolta pagine intere del loro menù sono dedicate a cibo vegetale.
Fino a qualche anno fa la maggior parte delle persone a Singapore non aveva ben chiara la differenza tra vegan e vegetariano; oggi tenersi aggiornati tramite un semplice click è facile ed alla portata proprio di tutti tanto da aver permesso anche a chi è meno giovane di conoscere l’esatto significato di un’alimentazione a base esclusivamente vegetale (purely vegetarian) e di poter offrire un piatto adeguato alle richieste di noi vegani. E’ frequente trovare piccoli ristoranti gestiti da anziani proprietari da oltre 30 anni che, oltre a saper parlare perfettamente inglese, sanno come comporre un piatto vegano. La crescita esponenziale del veganismo riguarda anche le giovani generazioni che sia per motivi religiosi, sia per averne compreso i vantaggi in termini di minor impatto ambientale, riduzione del maltrattamento delle specie animali ed un benessere generale, la ritengono la scelta di vita del futuro. E’ il caso di dire che la conoscenza eguaglia il potere, nel senso che la crescita delle opzioni vegetariane e vegane rispecchia l’interesse oramai globale nell’adottare una dieta a base vegetale. A spaventare sono le contaminazioni del cibo, le rivelazioni su scadenti e spietate produzioni industriali della carne e, per contro, tutta l’informazione online riguardante i benefici del vegetarianismo hanno contribuito a far diventare il veganismo un’opzione molto popolare anche a Singapore.
Il “meatless Monday” (lunedì senza carne), iniziato negli Stati Uniti nel 2003 per spronare le persone ad iniziare la settimana in maniera salutare, è diventata un’abitudine in molti paesi del mondo ed accolta anche dai consumatori a Singapore, riscontrando un raddoppio delle vendite di cibo e bevande vegetali nel corso degli ultimi 4 anni.
In tutte le aree di Singapore è facile trovare ristoranti vegan, la maggior concentrazione si trova attorno a Aljunied, nell’area di Geylang, una zona ricca di negozi di luci, fruttivendoli e numerose associazioni buddiste come l’Amitabha e d il Vimalakirti.
Uno dei ristoranti vegetariani più antichi della zona è il Kwan Inn Vegetarian Food, situato in prossimità dei negozi di manufatti buddisti, aperto circa 30 anni fa e molto popolare tra i locali ed i monaci. Il laksa è una zuppa piccante, una combinazione tra cucina cinese e malesiana, i cui ingredienti principali sono tagliolini o vermicelli di riso, latte di cocco e base al curry o tamarindo. In questo storico ristorante ne preparano una favolosa versione con tagliolini saltati, germogli di soia croccanti ed un succulento tofu marinato in latte di cocco e brodo vegetale tutto per soli 2SGD (poco più di un euro) .
Nelle vicinanze, si trova l’ECO Harmony Cafè che sostiene il movimento “green” per un mondo migliore e promuove attivamente una vita olistica e cucina vegana, intendendola come stile di vita salutare per mente e corpo. Qui offrono una serie di menu tutti singaporean style utilizzando esclusivamente prodotti vegetali biologici provenienti dalle fattorie gestite da questa associazione che, al contempo, si occupa di educazione per bambini e non con difficoltà fisiche. La clientela è principalmente costituita da anziani locali che supportano l’iniziativa benefica e credono fermamente nel nutrirsi di solo cibo allo stato naturale possibile senza trasformazioni.
In questa città, è molto frequente trovare ristoranti o mense benefiche strettamente correlate a templi buddisti ed induisti, un esempio è la dining hall del Buddha Tooth Relic Temple nella zona di Chinatown, dove ogni giorno da lunedì a domenica dalle 8 alle 15 un gruppo di giovani volontari serve piatti tipici in versione vegan. Il ristorante ha un ingresso esterno al tempio e si trova proprio nel piano interrato; è dotato di un’ampia cucina, più di 100 posti a sedere e offre pasti caldi, gustosi, non particolarmente fritti e, con una buona varianza giornaliera, proponendo 6/7 tipi di verdure diverse, radici, ravioli tipici, tagliolini, riso, zuppe, alternative alla carne e dolci per la modestissima cifra di 3SGD (poco meno di €2) per ogni piatto completo. Il ricavato viene raccolto dai monaci che lo utilizzano per operazioni di carità.
Lo spirito di beneficenza è molto caro e vivo nel cuore di molti ristoratori vegan singaporeani, spesso mi sono trovata a parlare con i gestori che mi raccontano come le loro giornate lavorative si concludano con la distribuzione del cibo che avanza a fine giornata: ogni sera caricano sui loro furgoni vegetali ed ortaggi che altrimenti verrebbero gettati, li suddividono in tante porzioni e li consegnano ad associazioni caritatevoli.
Singapore è una città meravigliosa, molto calda ed umida, ma si può trovare ristoro negli innumerevoli e coloratissimi mercati di frutta e verdura dove si trova una enorme varietà di frutta esotica a prezzi esigui. Passeggiando tra le bancarelle si respirano profumi dolcissimi enfatizzati dalla calura, si trovano banchetti che offrono acqua di cocco freschissimo servita direttamente dalla noce di cocco verde, frullati e succhi di frutta fresca, oppure macedonie esotiche fatte con dragon fruit (pithaya), mango, guava, longan (una specie di litchi), starfruit (carambola), mangostano, durian, rambutan, solo per citarne alcuni.. e per la modica cifra SGD 3, ovvero poco più di €1. Tutto accompagnato da una semplice ma calda accoglienza dei fruttivendoli che ogni giorno aprono i loro banchetti alle sei del mattino ed importano la frutta più succosa dalla vicinissima Malesia.
Insomma Singapore, la città-stato conosciuta come uno dei principali centri finanziari al mondo, con un ruolo importantissimo nel commercio internazionale e della finanza è al contempo una città mossa da uno spirito di conservazione e cura dell’ambiente, la cui popolazione promuove uno stile di vita salutare e longevo.
Silvia e gli esperti rispondono…
Vorrei imparare a fare dei soffici muffins vegani ma non ho chiaro come sostituire il burro.
Il burro può essere sostiuito anche con burro di soia o margarina, ma occorre fare attenzione alle etichette dei prodotti che si trovano nei supermercati. Il burro di soia spesso ha tra gli ingredienti l’olio di palma, che oltre ad essere ricco di grassi saturi, ha un dannosissimo impatto ambientale. La margarina vegetale talvolta contiene latte in polvere. Se non si è sicuri della provenienza si può preparare il burro vegetale a casa facendo sciogliere a fiamma bassa 100 grammi di burro di cacao, aggiungere il composto sciolto a 150 grammi di olio di girasole spremuto a freddo e deodorato; il composto dovrà essere sbattuto con una frusta o minipimer e riporre il tutto in un contenitore di vetro e mettere a solidificare in frigorifero per almeno 8 ore. Se non avete tempo e dovete preparare un dolce in pochissimo tempo, basta sostituire 100 grammi di burro con 125 grammi di yogurt di soia naturale che garantisce morbidezza ai vostri muffin.