
Nessun frutto al mondo crea opinioni contrastanti come il Durian.
Per qualcuno ha un fetore infernale, per qualcun altro è paradisiaco, tant’è che solo i veri fan e i più coraggiosi food lover riescono ad andare oltre il suo odore pungente.
Eppure il Durian è venerato in Malesia, tanto da essere dichiarato “il re dei frutti”.
La Malesia ospita più di 200 specie registrate di durian, ma la maggior parte della popolazione locale, che è cresciuta mangiando questo frutto, ne conosce per nome solo cinque o sei. Il più noto e pregiato è il Musang King, una delizia a forma di pallone da calcio, dalla buccia verde o marrone e ricca di aculei appuntiti e spessi, ha un caratteristico sapore agrodolce, dal gusto ricco e cremoso.
La gamma di sapori del durian varia dal salato al dolce; ci sono durian amari ed alcuni con una nota fermentata simile all’alcol.
A seconda della varietà, gli arilli della polpa, che ricoprono dei grossi semi non commestibili, variano dal color bianco neve, al giallo dorato o arancio fiammante, quasi rosso, con una consistenza simile alla crema pasticcera.
Per alcuni il sapore del durian ricorda una crema ricca aromatizzata alla mandorla, per altri invece ricorda il sapore delle cipolle dolci.
Il durian è unico anche per l’odore a metà tra quello del “metano” e un formaggio ammuffito, tra uova marce e fogna.
Decisamente poco gradevole, tanto da esserne vietato il trasporto sui mezzi pubblici, taxi, hotel e generalmente nei locali al chiuso della Malesia. Questo caratteristico odore è dato dalla presenza di acido solfidrico e altri solfiti, composti per lo più da zolfo.
Più il frutto è maturo, più intense saranno le sfumature. I solfiti del frutto sono composti volatili che si diffondono nell’aria molto velocemente al taglio del frutto ed il caldo e l’umidità della Malesia potenziano gli odori tanto da percepire a distanza la presenza di una bancarella che vende il frutto del durian.
Oltre alla varietà del Musang King, tra i più noti troviamo: Black Thorn, D24, Red Prawn, XO, Tekka, Golden Phoenix, D101 e molti altri ed anche le versioni più selvagge, i Kampung durian che crescono nei dintorni dei piccoli villaggi (da Kampong, villaggi rurali che si trovano in Cambogia, Malesia, Singapore ed Indonesia, costituiti da abitazioni semplici, spesso senza acqua, elettricità e gas).
La coltivazione del durian avviene specialmente a Penang, Johor e Pahang, ma non occorre andare esclusivamente in queste zone se lo vogliamo assaggiare. Difatti il frutto è in vendita ovunque in Malesia, dalle bancarelle lungo la strada ai negozi esclusivi.
Se si è alla ricerca di un’esperienza gastronomica unica, suggerisco i tour organizzati nelle piantagioni di durian durante la stagione che si estende da maggio a settembre.
Se ci si approccia per la prima volta a questo frutto, consiglio di rivolgersi direttamente alle bancarelle, dove l’ambulante sa come aprire e tagliare ad arte la buccia spinosa. Sul mercato si trovano anche diverse preparazioni a base di durian, come il gelato, le torte, i biscotti, cioccolatini ripieni della polpa, sotto forma di chips e persino la pizza!
Personalmente preferisco conoscere la materia prima ed imparare ad apprezzarla nella sua forma originaria. A parte l’olezzo che può essere per qualcuno un po’ impegnativo da superare, il durian è a mio avviso un frutto molto buono, ha carattere, i sentori dolci e di mandorla possono essere riconosciuti se ci si approccia senza pregiudizio. Inoltre ha delle spiccate proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, ipocolesterolemizzanti, funge da prebiotico ed è un alleato per il sistema nervoso e cardiovascolare. Insomma un must-try!
[Questo articolo è tratto dal numero di settembre-ottobre 2023 de La Madia Travelfood. Puoi acquistare una copia digitale nello sfoglia online oppure sottoscrivere un abbonamento per ricevere ogni due mesi la rivista cartacea]