Si respira aria fresca al Soms di Pescara, in parte generata dalla piccola frotta di ragazzi che volteggia in sala, in parte sprigionata da una cucina che genera la brezza leggera delle idee. Giovane anche l’aspetto del locale che gioca la sua essenziale eleganza tra il grigio antracite delle pareti e il panna mielato dei marmi, dei tessuti e degli elementi artistici sparsi con sobria misura.
Ma ciò che si avverte con immediatezza è soprattutto l’esistenza di un progetto preciso in grado di aggregare e dare entusiasmo a chi qui ci lavora, trasmettendo nell’ambiente energia positiva. Se, come sembra ormai evidente, la ristorazione sta cambiando sotto gli effetti che pandemia e guerra alle porte stanno producendo, ciò si avvertirà molto più velocemente proprio ad opera dei giovani e dei nuovi progetti.
Ingessati nei propri stilemi usuali, molti locali tradizionali di lungo corso e alcuni di alto profilo sembrano infatti reagire ai segnali di pericolo con minore slancio e con fiato corto, evidentemente perché sottoposti troppo a lungo a troppe prove di resistenza.
Le giovani leve invece appaiono come già naturalmente abituate al clima lavorativo ed economico attuale in quanto apparentemente immemori di quello precedente.
Sarà dunque per la giovanile baldanza del gruppo, sarà piuttosto per il valore delle idee e della capacità di svilupparle, fatto sta che al Soms i piatti e i vini proposti spiccano per una personalità che appare, appunto, disancorata dal déjà vu: il merito è dello chef Moreno d’Antuono, capace di vestire la materia prima con attuale sensibilità e nuovi colori gustativi, ma anche di Paolo Di Lorenzo che sa affiancare con competenza bottiglie note o insolite e vini al calice da una brillante carta con 130 referenze di cui ben 50 abruzzesi.
“Teniamo particolarmente a valorizzare i vini del territorio regionale, soprattutto per quanto riguarda l’abbinamento al calice con il nostro menu.- conferma Di Lorenzo – Abbiamo, inoltre, una vasta scelta di vini provenienti da tutta Italia, nonché alcune eccellenze francesi, frutto di scelte maturate negli anni principalmente grazie all’esperienza personale e ad una costante formazione.
All’interno della sala prediligiamo un servizio informale volto a rendere l’ambiente conviviale ed accogliente, senza tuttavia trascurare la qualità professionale e l’attenzione per i nostri clienti”.
Anche la scelta di optare, in una città di mare, per proposte soprattutto di carne e verdure, denota la volontà del Soms di staccarsi dal consueto per mettere in valore i prodotti del territorio abruzzese che negli agnelli (da manuale l’agnello fritto, maionese di coratella, fave e pecorino) nei maialini neri e nelle carni di piccoli allevamenti di prossimità offre i sapori più definiti, perfettamente integrati con altri prodotti e profumi, nella loro stagionalità: esemplare il carciofo alla brace, irrinunciabili le erbette di campagna con i fagioli del Tavo e le ostriche, e poi lo zafferano aquilano sulle patate, il tartufo sui tortelli o su patate e scampi, la cicoria sul polpo arrosto…
“Sono nato a Nocciano, un piccolo paese dell’entroterra, ma nonostante i pochi stimoli che ci possano essere in una piccola realtà, ho sempre sognato in grande, assecondando la mia passione per la cucina. – confida lo chef – Appena maggiorenne ho iniziato ad affiancare persone di spicco e che potessero introdurmi a questo mestiere. Da lì mi sono convinto che quella era la mia strada ed ho continuato a lavorare per permettermi di frequentare la più alta scuola di cucina italiana: l’ALMA.
Ho effettuato poi stage presso diversi ristoranti prestigiosi sia in Abruzzo che fuori regione, finché ho deciso di aprire le mie prime attività: pizzeria al taglio nel centro di Pescara, gestione di uno dei più grandi stabilimenti balneari, ristorante in via Venezia.
Alterne vicende mi hanno portato un anno a Londra in ristoranti di spicco, 8 anni a Bruxelles tra Commissione Europea e ristoranti stellati, poi finalmente è arrivata la mia occasione di tornare in Italia dove riuscire a fare la cucina gourmet che ho sempre sognato e a prendermi tutte le soddisfazioni a cui ogni chef anela”.
Lo fa al Soms – acronimo di “Società Operaia di Mutuo Soccorso” che in questo stesso stabile pescarese un tempo aveva la sua sede – dove una proprietà giovane, dalla mentalità aperta e fiduciosa nella
riuscita del progetto, gli offre l’opportunità di esprimersi.
Fiducia ben riposta…
[Questo articolo è un estratto del numero di Settembre-Ottobre 2022 de La Madia Travelfood. Leggi gli altri articoli online oppure abbonati alla rivista cartacea!]