L’ambientazione in un paesino tra le alte vette delle Dolomiti e la promessa di benessere che generalmente la montagna suggerisce, sono la combinazione ideale da cui trae valore l’hotel Granbaita di Selva Val Gardena, elegante 5 stelle a cui una recente ristrutturazione ha conferito nuovo fascino.
Legno, vetro, pietra costituiscono i materiali distintivi dell’intero complesso del Granbaita Dolomites e rimandano agli elementi naturali del territorio alpino: la luce li esalta nell’ampio ingresso con camino ed efficiente zona bar – curata da giovani di impeccabile professionalità e cortesia – nella spaziosa sala da pranzo, in tutte le aree comuni e nelle confortevoli stanze di ispirazione tradizionale, impreziosite da scelte raffinate in stile nettamente contemporaneo.
In armonia con il contesto, la Savinela Spa (nome di un diffuso fiore montano) del Granbaita, 2000 mq., è dotata di una piscina di acque benefiche a 30 °C, sia coperta che esterna, zona fitness e aree beauty con trattamenti speciali al fieno, all’arnica, alla negritella…
Solo chi la montagna la vive da sempre ha nel sangue quella sensibilità necessaria a valorizzare il proprio habitat e qui è la famiglia Puntscher – Perathoner a creare i presupposti di una calda accoglienza amplificata dalla solerte disponibilità di tutto il personale che si premura di prenotare sky pass, escursioni, gite personalizzate con ormai raro spirito di collaborazione.
Elemento aggregante e seducente il cibo che, fin dal mattino, attrae nell’invitante esposizione a self service con tutta la gamma possibile di proposte dolci e salate, a cui si aggiungono le preparazioni espresse di un cuoco che interagisce con gli ospiti tramite una cucina dedicata, affacciata a vista sull’area colazioni. A pranzo e a cena una carta che alterna il menù Vital, di sole 500 calorie, a piatti gourmet di impronta classica e altoatesina, ben eseguiti e piacevolmente presentati da personale affabile e competente, offre quell’abbraccio di accudimento familiare che fa sentire a casa.
A tirare le fila di questo complesso quadro di servizi, a livello di cucina, è lo chef Andrea Moccia che riteniamo talentuoso (lui magnifica gli insegnamenti ricevuti dal collega Felice Lo Basso che in queste zone ha portato una ventata di novità, qualche anno fa) ma troppo poco incline a mettersi in mostra, e a volte l’eccesso di modestia è controproducente in un mondo che sgomita per apparire sempre e comunque: quando si hanno realmente delle capacità, qualche palese gratificazione, nel settore, non guasta…
Nell’avvolgente Ristorante Granbaita Gourmet – sette tavoli ben distanziati in uno scrigno di vetro accessibile anche ad ospiti esterni all’albergo – abbiamo avuto modo di trovare nelle sue creazioni quel filo di passione che le fa ricordare tra tante: intrigante, per il coinvolgimento che riesce a creare, il rituale con cui il maître prepara con l’alambicco il liquido da versare sull’astice, rancido di prosciutto, verdurine, ravioli al cavolfiore, mandorla di Toritto, levistico e mela verde.
Si partecipa con interesse alla procedura di preparazione che prevede un’ampolla posta sulla fiamma e contenente un brodo concentrato realizzato con maialino iberico stagionato cinque anni, sopra questa un recipiente è riempito con levistico, basilico, sale, pepe e tabasco a cui viene aggiunto un goccio di Gin “8025 – Genuine Alpine” di Villa Laviosa, prodotto proprio in Alto Adige; quando il brodo inizia a sobbollire, salirà sul vaso superiore assumendone i sapori e i sentori aromatici; a fiamma spenta il liquido ridiscende e, versato sull’astice, lo cuocerà: una sinfonia visiva e gustativa ben orchestrata che, pur in una fusione armoniosa, mette in risalto ogni elemento della pietanza con percepibili distinzioni.
Molto interessante, nel menù Dolomites di sei portate che abbiamo scelto, l’asparago bianco, uovo biologico, ostrica Fine de Claire e champagne, in grado di allineare tra loro le variazioni di tono dei singoli ingredienti con una modularità perfettamente controllata. Ottimo il pane home made da grani antichi e importante la Carta dei vini di ottimo livello che attinge da una cantina di oltre 500 etichette, finalmente non omologata e ricca di eccellenze enologiche.
Aiuta a districarsi tra annate, piccole cantine di qualità, qualche rarità, champagne meritevoli, bottiglie estere da conoscere, il bravo Marco Trotti, giovane già molto preparato e con la voglia di crescere ancora. Il suo occhio durante il servizio è attento e il suo approccio discreto ma empatico. Doti che fanno la differenza.