Di Elsa Mazzolini
Adesso ci si mette anche Costanzo ad alimentare false speranze nel nostro settore!
Non possiedo l’educazione steineriana di Barbara Berlusconi, perciò ogni tanto mi capita di vedere Buona Domenica, la trasmissione di Canale 5 che invece la figlia dell’ex premier ha messo all’indice durante un’intervista con Daria Bignardi.
Devo però dire che anch’io, quando sento affermazioni come quella fatta domenica 30 aprile da Maurizio Costanzo, capisco come la giovane ereditiera possa essere infastidita dalla demagogia strisciante che permea quel contenitore domenicale, arena cistercense dove si esibiscono, tra gli ululati della folla, i Costantino e gli Augusto di oggi, imperatori del decadentismo mediatico.
Ai nuovi miti in cerca di occupazione televisiva il celebre giornalista dispensa pillole di populistica saggezza: “Nel mondo dello spettacolo (già definire “mondo” il becero quartierino delle figurine TV – sempre quelle – è quantomeno pretenzioso) ci sono ormai solo posti in piedi” ammonisce Costanzo paternalistico ai ragazzotti del Grande Fratello. “Con la popolarità acquisita aprite un ristorante, senza pretendere di calcare per forza le tavole del palcoscenico!”.
Quant’è saggio, mormora il popolo! E’ giusto non illudere “tronisti” rampanti e “fratelli” inquietanti.
Ma è giusto, allora, far credere che nel mondo del lavoro, quello vero, non ci siano altrettanti posti in piedi? E’ giusto far credere che uno possa improvvisarsi – qualora non possa diventare in due giorni attore di fiction TV – ristoratore di successo?
Ci si mette anche Costanzo ad affollare la fabbrica dei sogni con estemporanei imprenditori, sulle orme di Salvo e Lorenzo del Grande Fratello 1?
Da esperto giornalista dovrebbe sapere che secondo certe attendibili fonti nel “mondo della ristorazione” l’offerta ormai supera la domanda del 40%.
Altro che posti in piedi!
La ristorazione ha accolto nel suo grande molle ventre migliaia di aspiranti artisti dei fornelli, ristoratori da spiaggia, funamboli da bar, da circolo ricreativo, da feste dell’Unità…
Ormai è tutto un brulicare di “cucina con massaggi”, “libri e fornelli”, “musica e food”, “design e desinare” in una corsa a chi, per sopravvivere, riesce a diversificare, a emergere o piú credibilmente, a rimanere a galla.
No, caro mister “Buona camicia”… Questo non è proprio un buon consiglio. Anche se forse so perchè l’ha dato; si è lasciato suggestionare dal fatto che tutti i VIP aprono ristoranti, dai divi hollywoodiani ai grandi calciatori. Ma non ha riflettuto sul destino di queste imprese: nate con il solo scopo di assecondare il narcisismo dei proprietari, e di conservare la loro rete di relazioni con il ‘bel mondo’, finiscono quasi sempre per fallire, mangiandosi discrete fette dei loro patrimoni. E siccome i freschi eroi del Grande Fratello ricchi ancora non sono, quello di aprire un ristorante è il peggior suggerimento che si possa dare.