“Siate affamati, siate folli” è il canto del cigno di Steve Jobs e, al tempo stesso, il più intenso mantra motivazionale del nostro tempo. Lo troviamo su gadget e magliette, lo citano vecchi e giovani, manovali e plurilaureati, inseguendo il sogno di essere divorati da una passione bruciante e perdere un po’ quel lume della ragione che, in fondo, permette la sopravvivenza a una vita istituzionale come un cielo senza lampi né stelle. Fame e follia, in realtà, sono privilegi riservati a pochissimi, doni preziosi che costituiscono l’ingrediente principale di vite vissute a velocità diversa dal normale, vite straordinarie o, quantomeno …
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