L’incontro con Gino Cuneo, organizzato da Oregon Wine Advisory Board, avviene alla Joel Palmer House, un ristorante elegante nella campagna di Dayton, nella Willemette Valley, a pochi chilometri da Portland. Il ristorante è noto per i suoi menu a base di funghi (e non solo porcini) che il proprietario raccoglie personalmente nei boschi circostanti e che lo chef prepara in abbinamenti anche stravaganti e non sempre riusciti, con pesce, con formaggio e persino come dessert. Gino è considerato uno dei pionieri della viticoltura in Oregon, interessato soprattutto a sviluppare alcune varietà di vino italiane. Arriva puntualissimo ed ha con sé una bottiglia del suo Cuneo Sangiovese 2003, vino che, aperto, rivela aromi di spezie, ciliegie e frutti rossi con un tocco di liquirizia nel finale. E’ un vino ottimo, ha morbidezze vellutate, tannini non aggressivi, bella struttura e pur se nato e cresciuto e vinificato in Oregon ha le caratteristiche del migliore Sangiovese.
Il prezzo, fuori cantina, è di 80 US$ perché in Oregon si producono piccole quantità di vino, la richiesta è molta e…. i consumatori comprano! Gino Cuneo, anche se ha nel nome echi di Piemonte, nasce in America da genitori liguri, non parla italiano, ma qualcosa ne capisce.
La sua famiglia è emigrata negli Stati Uniti agli inizi del ‘900 in cerca di migliori condizioni di vita e di una sicurezza economica che l’Italia di quei tempi non era in grado di offrire. Giunto nella nuova patria, il nonno non ha dimenticato le proprie radici ed ha continuato, come faceva in Italia, a coltivare una vigna e a produrre piccole quantità di vino, abitudine che ha mantenuto anche durante il proibizionismo. Ufficialmente il suo vino era solo per il consumo familiare, ma poi accadeva che se ne regalasse qualche bottiglia alle forze dell’ordine o che se ne facesse, anche con discrezione, piccolo commercio con i notabili del luogo, così da ottenere qualche privilegio da arrotondare il bilancio. Gino cresce a San Francisco, studia alla Barkeley University e contemporaneamente lavora in diversi ristoranti. E’ abile e tenace e diventa capo cameriere, manager, direttore, infine proprietario, specializzandosi anche nel business dell’importazione del pesce, soprattutto dei crostacei, contribuendo ad incrementare il consumo di scampi black-tiger, di gamberetti rosa d’acqua dolce e di salmone norvegese da allevamento, varietà all’epoca ancora poco note ai consumatori. Vive a Seattle e per lavoro e per piacere personale inizia ad interessarsi sempre più al vino fino a prendere la decisione di lasciare la sua attività per trasferirsi in Oregon. Con la memoria di quel vino che ha visto fare in casa quando era bambino, inizia a fare piccole esperienze di vinificazione, da amatore.
Nel 1989, senza avere cantine, vigne o terra, incontra Cliff Blanchette, un altro pioniere dell’Oregon Wine. Cliff Blanchette è proprietario della Hood River Vineyard ed è con lui che Gino Cuneo, nel 1990, fa la sua prima vendemmia. Poi, nel 1993, acquista nella Willemette Valley una piccola proprietà con cantina – la Hidden Springs Winery nelle Eola Hills, 20 acri di vitigno Pommard – e qui produce il suo primo vino.
Nel 2001 la famiglia Cuneo si trasferisce a Carlton, nel cuore della Willemette Valley a soli 45 minuti a sud ovest di Portland, in una zona vocata per i vini di qualità, nota soprattutto per l’ottima produzione di Pinot Noir ed il 15 Settembre del 2001, in società con la Ken Wright Cellars, la Lemelson Vineyard e la Belle Pente Wine Cellars, si inaugurano le Cuneo Cellar. Il momento è dei peggiori, l’America e il mondo sono sotto choc per l’attacco e la distruzione delle Twin Towers, ma gli impegni economici sono stati presi e bisogna comunque e per forza andare avanti.
Le Cuneo Cellars oggi appaiono a chi arriva solide e floride, dipinte con le tinte delle case della campagna Toscana; intorno alle cantine sono stati piantati cipressi, qualche ulivo e alcuni alberi di limoni circondano la terrazza e la piazzetta con gli ombrelloni bianchi e con arredi in ferro battuto. Nella costruzione sono ospitate le cantine di vinificazione, la sala degustazione e si fa cucina. Lo chef è Lisa Lanxon, gli ingredienti sono freschi e di stagione, i menu mediterranei studiati per accompagnare i vini di produzione dell’azienda, c’è anche un orto dove si coltivano erbe aromatiche, rosmarino, basilico e pomodorini e c’è il forno per fare la pizza, un’area picnic, il campo bocce (e si fanno lezioni di bocce e di cucina).
D’estate, si mangia all’aperto, il ristorante è aperto 7 giorni su 7 e il costo di un pasto completo, escluso il vino, va da 45 a 65 US$; nel menu anche ricotta, mozzarella e ravioli.
L’azienda Cuneo Cellar produce vini da Pinot Noir, Syrah, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e vini da varietà italiane, Dolcetto, Sangiovese, Nebbiolo, Barbera. Le uve provengono da proprietà situate in differenti parti del paese, da zone certificate AVA, dalla Rogue Valley, dalle Washington’s Horse Heaven Hills e dalle Red Hills, sono colte a mano e trasportate in camion refrigerati e tutta la vinificazione avviene nelle cantine di Carlton. Produzione complessiva 6000 casse (negli USA il conteggio è a casse di 12 bottiglie), 4 le linee di prodotto. I suoi soci sono produttori fra i più conosciuti del Northwest Pacific e mentre Paul Chanpoux scommette sul Nebbiolo, all’Azienda Ciel du Cheval l’enologo Ryan Johnson ha iniziato a coltivare il primo Brunello Clone di Sangiovese certificato VCR 6 grapes, il clone esatto che produce uno dei più famosi vini nel mondo: il Brunello di Montalcino.
Gino Cuneo ci tiene a dire che non vuole fare copie: “Il nostro obiettivo – precisa – non è produrre duplicati ma verificare come il clone di Sangiovese Superiore si esprime in un territorio che ha le qualità uniche delle colline del Northwest Pacific, e come questo vitigno interagirà con il terreno dell’Oregon. E’ un altro tentativo dopo gli indiscussi risultati ottenuti con il Pinot Noir e la speranza è quella di ottenere un vino di qualità, ma anche di propria indiscussa personalità. Il Clone di Sangiovese utilizzato proviene da una pianta madre di Sangiovese Grosso del territorio di Montalcino, ufficialmente conosciuto come SANGIOVESE VCR 6 (MONTALCINO), importato in America da Nova Vine Grapevine Nursery di Santa Rosa in California, in collaborazione con i Vivai Cooperativi di Rauscedo, il più rinomato allevamento di barbatelle nel mondo. Il clone è stato inviato da Nova Vine alla Davi’s Foundation Plant Material Service (FPMS) Università della California, per un programma di ricerca che è durato 2 anni e che ha certificato la veridicità della tipologia e l’assenza da virus. Nel 2002 sono stati impiantati 5 acri con una densità di 2000 piante per acro e con le stesse modalità di impianto dei filari di Montalcino, filari in allineamento nord-sud, per avere la massima esposizione al sole dall’alba al tramonto, su un terreno calcareo che provvede ad un naturale controllo della crescita della vigna e con un’irrigazione cauta per prevenire lo stress delle viti. Adesso si aspettano con ansia i primi risultati.
I vini degustati
2003 Cana’s Feast “Cuvee G”
Pinot Noir in purezza
Note morbide di nocciola tostata, spezie e frutti di bosco con lievi sentori di salvia. Il vino si dispiega intenso al palato con lungo finale, ha buona acidità e morbidi tannini.
2005 Bricco Red Wine
95% Sangiovese, 5% Barbera
Aromi di frutti rossi, liquirizia e cardamonio, accompagnati da note sottili di tabacco e terra smossa a cui si aggiungono ciliegia e chiodo di garofano. Tannini fini, stretti e persistenti che danno struttura al vino.
2002 Cuneo Two Rivers
Bordeaux Style.
Cabernet Sauvignon 35%, Merlot 31%, Cabernet Franc 27%, Malbec 5%, Petite Verdot 2%
Unione di uve di struttura e tannini fermi (Red Mountains) con uve morbide e più fragranti (Del Rio Vineyard) appellazione distinte e complementari. Il risultato è un vino vibrante con aromi di cassis e prugna, mirtillo maturo e ciliegie con sfumature di tabacco da pipa. Una prima nota più dolce seguita da una bilanciata acidità e tannini vellutati.
2002 Cana’s Feast Red Mountain
Bordeaux Style
Bordeaux-Style. Cabernet Sauvignon-46%, Cabernet Franc-39%, Merlot-15%
Colore intenso e struttura decisa, aromi di frutti neri, cassis e prugna che si esprimono al meglio nel bicchiere. Ricco, potente e ben bilanciato, si presta molto bene all’invecchiamento.
Cuneo Cellars
750 West Lincoln St. Post Office Box 900
Carlton, Oregon 97111 • Tel. 503.852.0002
www.cuneocellars.com