
Il decreto Cura Italia (art. 88-bis) consente a compagnie aeree, tour operator e albergatori di erogare un voucher al posto di un rimborso in denaro per tutti quei voli, viaggi e soggiorni non usufruiti per le disposizioni contro il coronavirus. Ma Commissione europea, Antitrust e Enac hanno già affermato che i consumatori hanno diritto al rimborso monetario e, solo per loro scelta, al voucher. Hanno perciò intimato al Governo di modificare la norma che non consente ai consumatori coinvolti di scegliere tra voucher e rimborso in denaro.
La pratica del voucher va a vantaggio solo di compagnie e tour operator: è bene ricordare, infatti, che i consumatori con in mano un voucher rimangono “ostaggio” delle compagnieperché, se da una parte il voucher non è cedibile, dall’altra la compagnia si assicura di fatto un cliente certo per i futuri 12/18 mesi.
Per questo motivo, continuiamo a chiedere anche noi al Governo la modifica dell’articolo 88-bis per ridare ai consumatori la possibilità di scegliere anche il rimborso in denaro del proprio biglietto o della propria prenoatazione. Sostieni la nostra battaglia: più siamo, più possiamo fare la differenza, proprio come accaduto con l’analoga vicenda dei rimborsi dei biglietti di spettacoli e concerti.