La carne coltiva: lo sviluppo di nuove tecnologie alimentari e la dimensione globale dei mercati fecero sì che già dagli anni ’90 il legislatore europeo dovesse intervenire per regolarizzare la procedura di autorizzazione o di notifica per gli alimenti considerati nuovi.
Questo per adempiere ad uno degli obiettivi principali alla base della normativa alimentare sui nuovi alimenti, ossia la libera circolazione di alimenti sicuri e sani, aspetto fondamentale del mercato interno in grado di contribuire in maniera significativa alla salute e al benessere dei cittadini nonché ai loro interessi sociali ed economici.
Questo bilanciamento di interessi tra salute del consumatore e valutazioni economiche sarà di certo il focus dei prossimi dibattimenti europei sulla carne coltivata.
Ad oggi la carne sintetica è già stata approvata in varie parti del mondo tra le quali Singapore e di recente negli Stati Uniti. In Europa, gli alimenti nuovi costituiti, isolati o prodotti da colture cellulari o colture di tessuti derivati da animali, piante, microrganismi, funghi o alghe rientrano nell’ambito di applicazione del regolamento UE sui nuovi alimenti, quindi anche la carne coltivata richiede un’autorizzazione prima dell’immissione in commercio e l’approvazione da parte dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare).
La carne coltivata, sintetica, artificiale o in vitro, è un prodotto ottenuto raccogliendo cellule muscolari animali che vengono poi coltivate in laboratorio e alimentate con proteine per stimolare la crescita dei tessuti. Nell’ultimo decennio tanti sono stati gli studi indipendenti europei, condotti per esplorare il potenziale della carne coltivata per ridurre gli impatti ambientali della produzione zootecnica in Europa, concludendo che se tutta la carne prodotta nell’UE fosse sintetica al posto della attuale convenzionale, le emissioni di gas a effetto serra, l’uso del suolo e dell’acqua sarebbero ridotti di due ordini di grandezza rispetto alle attuali pratiche di produzione di carne.
Lo sviluppo di nuove alternative alla carne è sostenuto come un importante percorso verso la realizzazione del programma europeo Food 2030 della Commissione, per fornire un sistema alimentare ecologico e sostenibile per un’Europa sana, come una tecnologia chiave che potrebbe aiutare a conseguire una riduzione sostanziale delle emissioni dirette di gas serra dalla produzione alimentare.
La stessa EFSA ha confermato che l’introduzione di carne sintetica non è pura fantasia, ma possibile realtà e allo stato attuale sono almeno una ventina le startup che lavorano in quest’area in vari paesi europei, pertanto ci si aspetta a breve la presentazione di domande di registrazione alla Commissione europea per l’immissione in commercio da parte di produttori di cibi sintetici, facendo leva sui benefici ambientali che comporterebbe questa nuova tecnologia.
Ma al di là delle motivazioni ecologiche, c’è chi invece sottolinea che la produzione di carne sintetica rafforzi il dominio sui sistemi alimentari da parte delle multinazionali agro alimentari, di diete standardizzate a base di alimenti trasformati e delle filiere industriali che danneggiano le persone e il pianeta.
Si sottolinea appunto che il mercato delle proteine alternative, tra le quali la carne coltivata, è caratterizzato da aziende che hanno creato i cosiddetti monopoli delle proteine e questo potrebbe peggiorare i problemi già esistenti nel mercato alimentare industriale.
In Italia Coldiretti e Ministero dell’agricoltura proseguono la campagna per impedire la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico considerandolo una minaccia per l’agricoltura, la salute dei consumatori, la biodiversità del pianeta ed in generale per la nostra civiltà e stile di vita.
Alla luce di tutto ciò l’auspicio è che nel momento in cui le istituzioni europee riceveranno i primi dossier di analisi di questi nuovi alimenti, siano in grado di orientare la propria decisione verso sistemi alimentari democratici, sostenibili ed equilibrati.
[Questo articolo è tratto dal numero di marzo-aprile 2023 de La Madia Travelfood. Puoi acquistare una copia digitale nello sfoglia online oppure sottoscrivere un abbonamento per ricevere ogni due mesi la rivista cartacea]