La Varchiglia Monacale nasce intorno al 1300 creata delle Carmelitane Scalze, di origini spagnola, che fondarono un loro convento a Cosenza, che preparavano questi dolci per gli alti prelati del luogo.
In origine questo dolce era composto da pasta frolla con un ripieno di mandorle e zucchero e ricoperto da una glassa di zucchero.
Dopo la scoperta dell’America, nel 1492, si diffuse in Europa l’uso del cioccolato e la ricetta si evolvette fino ad arrivare a noi come la conosciamo oggi ,con la sua forma ovale.
Il nome Varchiglia può derivare sia dallo spagnolo “barquilla” che vuol dire cialda a forma di barchetta, sia dal dialetto cosentino “varca”: barca.
Le novizie benestanti delle famiglie cosentine che frequentavano il convento, esportarono questa ricetta e la fecero conoscere ai notabili della città. In questo modo è arrivata fino ai giorni nostri.
INGREDIENTI
Per la pasta frolla: g. 250 di farina, 1 uovo intero + 2 tuorli, g. 100 di burro, g. 100 di zucchero.
Per il ripieno: g. 250 di mandorle pelate, g. 150 di cioccolato fondente, 2 albumi, g. 100 di zucchero.
Per la copertura: g. 150 di cioccolato fondente.
PROCEDIMENTO
Preparare la pasta frolla con tutti gli ingredienti, tenendo da parte i due albumi. Lasciare riposare per circa mezz’ora in frigorifero.
Alla scadenza del tempo, ritirare l’impasto e e stenderlo in una sfoglia di pochi millimetri di spessore e con questa foderare delle formine imburrate.
A parte, passare le mandorle al cutter ottenendone quasi una farina.
In un casseruolino sciogliere a bagnomaria il cioccolato. Incorporare lo zucchero alle mandorle, quindi aggiungere il cioccolato e amalgamare bene gli ingredienti. Come ultima operazione incorporare alla crema gli albumi montati a neve ferma. Riempire le formine, foderare con la pasta e con il ripieno di mandorle; e infornare a 170°C per circa 15/20 minuti.
A cottura ultimata ritirare dal forno, lasciare raffreddare e infine coprire con il cioccolato fuso. Servire quando il cioccolato si è solidificato.