il Feng Shui
Generalmente la conoscenza del Feng Shui è come una impalpabile sfumatura nella memoria: lo si conosce ma è circondato da una buona dose di scetticismo e allora….si tralascia di capire meglio una metodologia antichissima che ancora oggi continua la sua utilizzazione perchè evidentemente dei benefici li apporta. Sono difatti moltissime le multinazionali (non solo orientali) che adottano questo approccio progettuale per i loro uffici. E’ dunque grazie ad una nuova partnership (vedi in calce) che viaggerete nella sistematica del Feng Shui “narrata” da una esperta e altri specialisti-divulgatori in avvincenti racconti testuali.
Negli ultimi trent’anni sono cambiati i parametri di ottimizzazione dello spazio lavorativo, in relazione al clima aziendale, al livello di produttività, rendimento, gerarchia; neo assunto = piccola scrivania, direttore = ufficio di medie dimensioni, presidente = grande scrivania in grande ufficio… Pareti divisorie sottili, a mezza altezza, open space… Uffici singoli, uffici adatti al lavoro in team… Dalla macchina da scrivere al computer… Dal computer al collegamento internet, ma…
Un racconto Feng Shui
Poco meno di tre settimane per preparare il progetto e le motivazioni all’utilizzo del Feng shui per la ristrutturazione degli uffici di un cliente assolutamente digiuno della materia, ovvero un’impresa quasi impossibile data l’indefinibilità dell’incarico… e cioè: far andare d’accordo i dipendenti tra loro, aumentare l’efficienza, accrescere gli utili.
La prima cosa da fare è un sopralluogo. Ma è presto, gli uffici sono ancora frequentati e darei nell’occhio. Penso più opportuno aspettare e nel frattempo decido di andare a visitare la nuova biblioteca cittadina. Non potendo parcheggiare l’auto nelle vicinanze e dato il bel tempo, decido di andare a piedi nonostante il posto sia situato alla cima di una salita piuttosto faticosa e scomoda. L’edificio niente affatto visibile dalla strada, tanto che quasi non riuscivo ad orientarmi, è contornato da un prato verde circoscritto da antiche mura di pietra. Una volta varcato il cancello, transito sotto una pensilina trasparente dotata di aria condizionata e di accessi per le zone di riposo e lettura esterne.
L’atmosfera è particolare forse a causa della contrapposizione tra antico e moderno, tra spazi aperti e chiusi, del contrasto tra luce naturale e artificiale ma, a differenza di altri locali simili, non si è colpiti da odori né di polvere, né di antico, anzi la cosa che si avverte immediatamente è il ticchettare delle tastiere dei computer su cui i numerosi studenti che affollano l’ingresso stanno effettuando le loro ricerche. Evitando accuratamente la sezione delle edizioni moderne, indirizzo la mia ricerca verso un settore in cui i libri sono protetti sotto vetro. Compilo il modulo con un titolo scelto a caso e approfitto della disponibilità dei commessi per curiosare tra le antiche pagine e i racconti della Cina dei tempi passati.
Sono immerso nella lettura quando avverto una presenza umana alle mie spalle.
Non faccio in tempo a voltarmi che mi accorgo che sul tavolo c’è un volume che non era tra gli altri che avevo scelto. La copertina era tanto consumata da non potersi leggere il titolo; lo apro e inizio a scorrere le prime pagine…
‘La superficie del globo è popolata da Draghi che ridistribuiscono il Qi ‘soffio vitale’ tra la Terra e il Cielo. Il miglior sito è quello che dà il lato dell’affaccio posizionato a Sud di una collina, con un ruscelletto che corre a lato della casa per poi far girare il rivoletto di fronte alla casa e per proseguire sotto. Quando un sito frontalmente si affaccia a Sud, allora i quattro termini Feng Shui corrispondono quattro direzioni della bussola’.
Il Feng Shui è l’unica
possibilità di orientare
se stessi con il mondo
Pur solo intuendo vagamente il significato che i brani evocavano alla mia mente, cominciai a chiedermi come spiegare che, nonostante ogni obbiezione da parte della razionalità e del materialismo, il Feng Shui rappresenti, come in passato ha rappresentato, uno dei legami più potenti tra le diverse identità umane e forse l’unico capace di orientare le persone rispetto a se stesse e a se stesse nel mondo. Tornati nel suo ufficio mi procura tutto quello che può servire a un’analisi delle origini del luogo. Mi sento come il geomante che indaga per individuare i punti energetici su cui edificare ma invece che aggirarmi tra gli alberi, i prati e i ruscelli, mi stavo a malapena orientando tra antichi papiri e consunte riproduzioni di quella che doveva essere quella collina prima di essere invasa e ricoperta dal cemento. Mettendo insieme più tavole fu possibile disegnare la geografia del sito dove emergevano chiaramente Drago, Tigre, Tartaruga e, ai piedi della collina, dove adesso c’era una delle piazze principali da cui partono molte vie nelle diverse direzioni, la Fenice sotto forma di una baia marina in cui probabilmente la sorgente andava a fluire. Ma la scoperta più sorprendente fu quando notammo che l’attuale baricentro dell’edificio era in perfetta coincidenza con l’abside della cappella del precedente monastero e che quel punto veniva illuminato dalla luce del sole grazie a una finestra rotonda posta nel soffitto sovrastante.
Ne seguì una lunga conversazione sull’esistenza di relazioni (a mio parere molto più che occasionali coincidenze), tra i criteri che identificano i luoghi sacri in Occidente come nella lontana Cina anche in tempi relativamente vicini, mentre non restava che verificare che l’orientamento dell’ingresso principale della costruzione fosse effettivamente quello indicato dalle piante.
La funzione
dei 4 animali celesti
Ne approfittai per controllare con la bussola anche gli altri affacci, sempre seguita dal direttore che insisteva per avere maggiori informazioni sul funzionamento dei Quattro Animali Celesti.
Ero proprio in crisi perché, come spesso accade con le cose cinesi, anche il funzionamento di Tartaruga, Drago, Tigre e Fenice è complesso da spiegare. Innanzi tutto varia a seconda che lo spazio esaminato sia letto dall’esterno oppure dall’interno. Ad esempio, guardando una casa dal suo principale affaccio esterno avremo sempre di fronte a noi la Fenice, alla nostra sinistra il Drago, alla nostra destra la Tigre e, infine, la Tartaruga dove è posto il retro, ma una volta all’interno lo schema si ribalta e indipendentemente dall’orientamento geografico e dai riferimenti esterni, saremo in una posizione tale per cui alle nostre spalle avremo sempre la Tartaruga, davanti a noi la Fenice, alla nostra sinistra il Drago e alla nostra destra la Tigre!
Alla fine concordiamo che applicare nella vita questa impostazione ci consente di orientare al meglio noi stessi nello spazio perché essendo noi figure a tutto tondo, percepiamo lo spazio e le energie da tutti i lati del nostro corpo quindi, se aderiamo al modello che ci dice che se abbiamo una buona Tartaruga (protezione) alle nostre spalle ci sentiamo più sicuri, se ci alleniamo a realizzare questa condizione, ben presto saremo in grado di riconoscere la precarietà di una posizione oppure, nel senso di incertezza che alle volte avvertiamo in un luogo, la sensazione, appunto, di avere ‘le spalle scoperte’.
L’idea mi ha messo di buon umore e decido di finire la giornata passeggiando per la città a riconoscere ciascuno dei Quattro Animali Celesti nascosti nella forma delle nuvole, degli alberi e del terreno e mentre il mio sguardo corre sui crinali delle colline per ripulirli dal cemento e identificarne le forme, la nebbia che mi aveva fino a quel punto circondato assume le forme più fantasiose di Draghi, Tigri, Tartarughe, Guerrieri e Fenici in una allegoria fantasmagorica di espressioni a volte gaie a volte violente altre volte appesantite dal ricordo degli eventi a cui avevano assistito o che li aveva nel tempo soffocati e imbrigliati.
La sera arrivo a casa stanchissimo, mi addormento sui disegni e sogno.
Ero in un posto che non ricordo di aver realmente conosciuto e parlavo a un gruppo di persone disposte in circolo intorno a me. Ricordo che per allentare l’emozione cercavo appoggio nel tavolo alle mie spalle su cui erano posti un vaso di fiori, un incenso acceso, dei pennarelli, della carta e una lavagna luminosa, alla mia destra una parete con al centro una fontanella da cui seguitava a uscire gorgogliando un piccolo getto d’acqua e su un lato una grande porta scorrevole, alla sinistra una parete con tre finestre e di fronte, cioè alle spalle del gruppo, una parete con delle sedie verdi ordinatamente appilate. Il pavimento era di legno e quando mi muovevo scricchiolava, dal soffitto scendevano quattro lampadari a forma di boccia di vetro opaco. Ricordo di avere detto esattamente queste parole:
‘Così come ogni strumento musicale esprime una medesima nota con un carattere che possiamo definire ‘proprio’ così i Cinque Elementi conferiscono alla materia, alle forme, alla funzione a esse assegnata dall’uomo e dalla donna, agli esseri e agli spazi naturali e costruiti un ‘proprio’ carattere. In analogia con la metafora musicale possiamo dire che l’insieme delle sonorità espresse da un’orchestra corrisponde in qualche misura alla commistione, alla relazione, all’interazione dei Cinque Elementi in una sinfonia che si definisce armonica quando la melodia è eseguita con la giusta successione dei diversi strumenti e disarmonica quando al contrario gli orchestrali procedono in forma disordinata. Il direttore d’orchestra è l’elemento moderatore, colui che riconosce, segnala e controlla i diversi componenti dell’orchestra, la sinfonia è il risultato e cioè è il prodotto che prende il nome di Qi quando trasportiamo la metafora all’interno del funzionamento dei Cinque Elementi e cioè in quella che si può dire la teoria centrale del Feng shui”
Indipendentemente dalla nazionalità delle strutture architettoniche, esistono delle forme, dei colori e dei volumi ricorrenti all’interno di particolari tipologie di edifici e ciò a causa della capacità di produrre effetti specifici sull’atmosfera interna alle pareti e rispetto all’ambiente esterno.
Un paesaggio piatto sormontato da un campanile aguzzo assumerà la caratterizzazione di quella presenza e si differenzierà da un analogo paesaggio da cui emerga una cupola luccicante così come all’interno dei nostri paesaggi urbani, un grattacielo squadrato apparirà differente da un complesso di palazzi intersecati tra loro per mezzo di ponti, tunnel sopraelevati, angoli acuti e pareti riflettenti. Le forme, qualunque esse siano, hanno la proprietà di modificare il flusso dell’energia esattamente come avviene con l’acqua quando è percorsa da un mezzo navale. Se la prua è a taglio le onde assumeranno un determinato andamento e portata ma, se il veicolo è una chiatta, l’effetto prodotto sarà decisamente diverso. Le pareti non sono altro che i confini, le delimitazioni tra due spazi: quello esterno e quello interno. Di per sé non sono significanti. Quello che è pregnante è quello che è dentro. Per questo nel Feng shui è determinante l’orientamento del sito e della costruzione. Ogni forma, ogni spigolo, ogni varco modificano la percezione del locale esattamente come gli arredi, il colore e gli oggetti sparsi. Noi non vediamo, come abbiamo potuto fare nell’esempio della nave, il movimento dell’energia o misurare la portata delle onde ma il fenomeno è lo stesso e una parte di noi lo percepisce anche se “razionalmente” lo giudica impossibile.
La consapevolezza che ciò sia vero è infatti in ciascuno di noi, ma è la ragione che filtra le percezioni. E quando la ragione è fondata sul materialismo e sul realismo… ogni analogia dimostrativa è vana! Fortunatamente se il lettore e la lettrice sono giunti fino a questo punto, vuol dire che, probabilmente, per curiosità, interesse o fiducia, condividono l’idea che possano esistere sistemi di pensiero diversi da quelli usualmente praticati nella civiltà moderna.
Da quando il Feng shui ha fatto la sua comparsa nel mondo monderno, tra i clienti più “affezionati” ci sono al primo posto gli edifici adibiti a banche, finanziarie e compagnie di assicurazione. Questo fenomeno è stupefacente perché a prima vista le attività “economiche” possono apparire molto distanti dall’approccio culturale su cui si fonda il Feng shui.
Evidentemente c’è invece una giustificazione anche razionale nella scelta di applicare ai progetti architettonici e di arredo antichi criteri… forse anche solo perché è difficile smentirne l’efficacia o dimostrarne l’inutilità! Alcuni esempi di realizzazioni moderne sono la sede della multinazionale Chase Asia, la sede della Bank of China di Hong Kong, la Citibank, la Shangai bank, la British Airways di Londra, la Nokia di Helsinki e probabilmente molti altri che però vengono in qualche modo tenuti “segreti” così come accade per ora in Italia dove si sa che vi siano società finanziarie e assicurative che hanno richiesto consulenze e realizzato interventi ma che hanno chiesto il “silenzio stampa”.
Senza invadere il campo filosofico, della soggettività o della “ragione” torniamo all’osservazione degli elementi ricorrenti che contraddistinguono un edificio adibito a sede di rappresentanza. Archi, cupole, marmi, vetri, volumi importanti, grandi portali, quadrerie, monete, tappeti, lampadari enormi, colonne, caratterizzano nella nostra civiltà e cultura i luoghi «sacri» intendendo con questo termine non solo le chiese ma i palazzi della nobiltà e più modernamente quelli della Borsa, le sedi delle Banche o delle grandi aziende. Edifici con queste caratteristiche, nonostante siano inseriti all’interno di un contesto urbano, sono spesso isolati o visivamente prevalenti e anche dall’interno trasmettono distanza, soggezione, un senso di maestosità soverchiante. Nel Feng Shui questo lungo discorso si sintetizza semplicemente dicendo che le caratteristiche architettoniche elencate appartengono all’elemento Metallo (Ovest e Nord/Ovest) e quelle patrimoniali all’elemento Terra (Nord/Est e Sud/Ovest).
E cioè che il Metallo rappresenta al meglio la funzione di questi edifici mentre la Terra esprime solidità, affidabilità, stabilità. Sappiamo che la Terra è madre del Metallo che è come dire che il patrimonio immobiliare, in questo caso, produce denaro oppure che questo è prodotto dalla solidità e dall’affidabilità. Osserviamo spesso, proprio nei palazzi di cui si sa sia stato utilizzato il Feng shui, la predominanza di forme aguzze e angoli molto accentuati (portatrici di energia Fuoco/Sud). Da una parte questo comporta un’esaltazione dei fattori di “allontanamento” e “differenziazione” dal contesto, una protezione dall’ingresso di energie non positive e dall’altra un’azione di controllo e gestione della fluidità economica. Poiché il Fuoco ha la proprietà di fondere il Metallo, il ricorso a questa scelta di forme e volumi induce a pensare a una attività in cui il denaro invece che accumularsi o materializzarsi in beni sia continuamente tenuto in movimento e reinvestito in attività che a loro volta producono movimenti finanziari. Perché il mondo dei servizi finanziari abbia scelto questa tipologia architettonica deriva probabilmente dalla necessità dell’uomo occidentale di commisurare lo spazio al potere economico. Più lo spazio è grande, più è potente. Più sono ricco più sono grande rispetto agli altri, ma siccome non posso crescere di più, mi metto un vestito grande e non solo: me ne compro tanti. Pensiamo al patrimonio immobiliare di una Compagnia di assicurazioni e al fatto che sia più frequente notare una targa che segnali la proprietà su un edificio artistico e storico piuttosto che su un capannone industriale o un complesso di edilizia popolare… rare eccezioni a parte. Più difficile è trasmettere alla filiale o all’agenzia le caratteristiche e l’impronta della sede istituzionale tanto che si può dire che nel mondo dei servizi finanziari solo la Banca ha per tradizione un occhio di riguardo nei confronti del proprio punto vendita e nella sua capacità di trasmettere un’immagine che si differenzi dalla concorrenza. Le compagnie di assicurazione affidano infatti al singolo agente l’allestimento dell’agenzia e le reti di promotori finanziari (che agiscono quasi esclusivamente recandosi presso il cliente) spesso hanno sedi quasi “occulte”, molto raramente visibili e riconoscibili. Ma c’è un’altro aspetto che potrebbe essere trattato facendo ricorso al Feng Shui. E’ quello del posizionamento delle insegne luminose… sia per quanto riguarda la lettura degli skyline cittadini e sia riguardo a una visione dall’alto che a mio avviso è ad oggi alquanto trascurata nonostante questo ultimo punto di vista sia sempre più “abituale” a chi abita la Terra e l’unico possibile per “Coloro” che le girano intorno…
Come posizionare le cose
secondo la loro funzione
Così che se si vuole aumentare la concentrazione, la nuca va posta a Nord (Acqua). Mentre l’energia della coerenza e della forza di volontà appartiene al Nord-Est (Terra). L’ingresso delle piramidi azteche, considerato l’ingresso dei Draghi, quindi di energie particolarmente forti era sempre da Nord-Est. Porre la nuca a Est (Legno), significa cogliere al meglio l’azione di nascita e generazione della vita che scaturisce dal Sole e quindi a favorire la creatività. All’interno della città antica, la posizione dell’Est era la posizione della scuola e dell’insegnamento. Le energie di equilibrio, di acquetamento delle tensioni provengono da Sud-Est (Legno), mentre la rivitalizzazione dell’ambiente, come la crescita fisica, appartengono al Sud (Fuoco). L’orientamento Sud Ovest (Terra) è legato alla Luna, alla parte del sogno, della fantasia e all’aspetto femminile (materno). L’Ovest (Metallo) è associato alla pubblicità, alla politica e allo sviluppo del potere sociale. Se il Sud-Ovest simboleggia la Madre (intesa anche come Terra), il Nord-Ovest (Metallo) rappresenta il Padre inteso come avi, come energia ricevuta dai progenitori. E’ considerato l’orientamento che più favorisce il contatto con gli Angeli (Spirito Guida).
In generale le regole per posizionare al meglio la scrivania, si possono sintetizzare come segue:
a) Mettere la scrivania in modo che la persona abbia una buona Tartaruga. Vuol dire avere un muro o comunque una struttura che protegge alle spalle.
b) Mettere la scrivania in modo che la mano che scrive riceva luce dalla parte opposta ricordando che l’uso del computer richiede una luce diversa da quella necessaria a chi scrive a mano.
c) Valutare gli orientamenti della stanza con l’aiuto di una bussola e caratterizzare energeticamente lo spazio attraverso l’attivazione di simboli.
d) Valutare la posizione della porta. E’ importante che la persona seduta alla scrivania possa vedere la porta perché dalla porta entrano tutte le energie e la percezione dell’energia è un fatto che il corpo mentale, a differenza di quello fisico, riconosce.
e) Posizionare la scrivania in funzione dell’attività che viene svolta in quanto, ciascuna posizione attiva o meno un certo tipo di energie.
f) Posizionare se stessi secondo il proprio elemento di nascita e la compatibilità con il proprio orientamento personale.
Come disporre gli oggetti
sulla scrivania
Come disporre gli oggetti sulla scrivania Inconsapevolmente le persone distribuiscono sulla scrivania oggetti che in qualche modo sono evocativi dei loro valori e dei loro affetti quasi che li ritenessero utili a svolgere un azione di protezione, di ricordo e di vicinanza durante le ore in cui sono al lavoro e spesso, altrettanto inconsapevolmente, spostano o eliminano alcuni di questi simulacri in particolari occasioni. Questo perché ciò a cui attribuiamo valore muta a seconda degli ambiti in cui viene proposto, tanto che una foto che ritrae situazioni particolarmente intime e familiari può essere momentaneamente relegata in un cassetto quando ci si appresta a incontrare qualcuno con cui non si intende allacciare un rapporto confidenziale. Anche se può apparire strano è possibile, attraverso la disposizione degli oggetti sulla scrivania, esaltare la funzione degli oggetti personali che contrassegnano la proprietà di un territorio così fortemente invaso di indesiderabili quanto necessari intrusi e al contempo rendere più gradevoli e armoniche le pratiche che quotidianamente vengono svolte dal manager nel suo ufficio. Il Ba-guà simbolico, riportato sulla superficie della scrivania, evidenzia come abbinando i diversi oggetti sparsi sul tavolo ai relativi ambiti, sia possibile attraverso l’interazione che si crea tra loro e le persone che li possiedono, una sorta di riequilibrio armonico che favorisce la concentrazione e l’attenzione.
La scrivania e gli otto Guà
Seduta alla scrivania, la persona si pone nell’ambito della ‘Carriera’ con alla sua sinistra la ‘Conoscenza’ e alla destra le ‘Relazioni sociali’.
Essendo l’attività del manager spesso rivolta all’esterno e alla relazione con gli altri è bene che il telefono venga posto a destra, mentre il computer, a meno che non venga utilizzato prevalentemente come strumento di comunicazione per esempio per chi opera su internet, sarà più appropriato se collocato nell’ambito della ‘Conoscenza’ e quindi alla sua sinistra. La foto della famiglia o del partner, spesso immancabili sulla scrivania, saranno meglio valorizzate se collocate nell’ambito del ‘Matrimonio’ o dei ‘Figli’, così come il logo della società accrescerà il proprio valore simbolico se posizionato nell’area della ‘Fama’. Per alimentare la ‘Ricchezza’ e cioè sia il proprio potenziale personale che gli aspetti monetari è bene illuminare quel settore con una lampada da tavolo. Allo stesso modo è possibile interpretare l’area del ‘Matrimonio’ come spazio in cui depositare momentaneamente fascicoli riguardanti le relazioni con i soci e i colleghi o, in quella dei ‘Figli’ le relazioni e i progetti che si intendono realizzare o portare a termine o, ancora, in quella della ‘Fama’ i supporti delle attività legate all’affermazione dell’azienda o propria della persona. Nell’ambito della Ricchezza i resoconti delle entrate, i crediti e gli ordini, mentre per quanto riguarda il bilancio o i debiti è meglio trovare una diversa collocazione (ad esempio nell’ambito della Famiglia d’origine) ed evitare così il rischio che essi vengano a crescere di valore. Estendere questo schema di disposizione agli altri arredi destinati alla raccolta delle informazioni, oggetti, libri, alimenti, abiti, ecc. può rivelarsi utile a memorizzare con facilità la collocazione degli stessi e ad accrescere il significato dell’area considerata più debole o che necessiti di essere rinforzata anche in relazione al proprio stato di salute. Un esempio: se ci troviamo a vivere un momentaneo isolamento dal prossimo, perché non provare a collocare un simbolo nell’area corrispondente? Certamente servirà a ricordarci che è necessario lavorare in quell’ambito, ad esempio sarà un incoraggiamento a telefonare a un amico o un’amica e prenotare uno spettacolo o una cena… oppure a invogliarci a preparare un importante incontro di lavoro…
Cominciamo dalle
dimensioni della scrivania
Nel Feng Shui la dimensione della scrivania deve essere rapportata all’importanza della persona o del ruolo che ricopre. Vi sono poi misure considerate particolarmente propizie. Esse sono basate su una unità di 43 centimetri che viene divisa in otto parti di cui la prima, la quarta, la quinta e l’ottava sono considerate favorevoli. In base a questo criterio la scrivania ideale dovrebbe avere una larghezza tra 145 e 156 centimetri, mentre profondità e altezza dovrebbero essere tra 80 e 90 centimetri.
Schema delle dimensioni favorevoli (espresse in centimetri)
– da 0 a 5,4
– da 15,2 a 26,9
– da 43,2 a 48, 5
– da 59,4 a 69,53
– da 80,6 a 91,7
– da 102,5 a 113,3
– da 123,8 a 134,9
– da 145,7 a 156,2
– da 167 a 172,7