Ogni anno il 1° novembre in tutto il mondo si festeggia la ricorrenza del World Vegan Day ed il mese di novembre viene considerato il World Vegan Month per celebrare l’anniversario della coniazione del termine “vegan”, avvenuta il 1° novembre del 1944, come contrazione di “vegetarian” (le prime tre e le ultime due lettere). In quel momento fu fondata The Vegan Society da Donald Watson (1910-2005) ovvero “una filosofia e stile di vita che cerca di escludere – nel limite del possibile e praticabile – tutte le forme di sfruttamento e di crudeltà rivolte agli animali per ricavarne cibo, vestiario ed ogni altro prodotto, e per estensione, promuove lo sviluppo e l’utilizzo delle alternative ai prodotti di origine animale per il beneficio dell’umanità, degli animali e dell’ambiente. In termini di regime alimentare denota la pratica di sbarazzarsi di tutti i prodotti interamente o parzialmente di origine animale” Cit The Vegan Society, The Memorandum and Articles of Association, 1979.
Essere vegano non è solo nutrirsi senza derivati animali, è escludere dalla nostra quotidianità tutto ciò che implica sofferenza animale, umana e dell’ambiente sia come sottoprodotti, sia come servizi. Molto spesso la scelta alimentare di vegetariani e vegani viene ancora percepita come decisione etica che implica per forza rinunce a tavola. Ancora oggi in molti pensano che l’alimentazione plant based sia fatta di insalatine, verdure grigliate, semi e legumi, quando si dimenticano che molti dei piatti della tradizione nascono vegani. Il semplice piatto di spaghetti al pomodoro S. Marzano con foglioline di basilico è un pilastro della cucina italiana ed è semplicemente…vegano oltre che buonissimo! Fortunatamente l’offerta vegetariana e vegana in Italia ed in tutto il mondo si sta moltiplicando a dismisura, ad esempio nel capoluogo lombardo ci sono circa 150 esercizi che offrono opzioni vegetariane e vegane, la scelta è molto variegata, dai locali formali e ricercati, a piccoli bistrot e gastronomie, a locali etnici, esotici e spirituali, ce n’è davvero per tutti i gusti. Ecco perché vi propongo 7 tra i migliori locali vegetariani e vegani di Milano (ma ripeto, ce ne sono molti altri ancora!) che soddisfano i palati più esigenti, ma anche quelli di chi vegano non è. Scoprirete che nutrirsi nel rispetto di tutte le forme di vita e dell’ambiente che ci accoglie è molto più facile e buono di quanto possa sembrare!
SOUL GREEN
Piazzale Principessa Clotilde ang. via Vespucci
Ristorante nel cuore di Milano che nasce dall’esigenza contemporanea di una cucina healthy e sempre più green. L’atmosfera del bistrot è in stile contemporaneo, un mix tra il coloniale e l’industriale che si rifà al look dei locali più modaioli di New York e Berlino. L’arredamento interno è scaldato da piante rampicanti sulle pareti e a cascata in stile string-garden sul soffitto. Muri délabré, colori tenui, tavoli e sedie in stili diversi (legno, marmo e velluto). Una semplicità ricercata e curata nei dettagli. Il mobilio è ricavato da materiali naturali di legno riciclato, creando dei veri e propri mobili di design. Il locale è molto luminoso, grazie alle ampie vetrate perimetrali. Insomma, un’oasi green nel centro città, per chi vuol sentirsi anche un po’ trendy. La cucina è a vista ed è specializzata in pietanze rigorosamente plant-based ed interamente senza glutine. Il menu è ricchissimo, i piatti colorati, completi e bilanciati a livello nutrizionale. Si ordina in totale autonomia direttamente da Ipad a disposizione di ogni tavolo. I must-try del locale sono le Souls Bowls che sono piatti unici completi e bilanciati che uniscono i migliori ingredienti italiani a profumi esotici: ad esempio la Lebanese bowl con quinoa, hummus e falafel; la Thai bowl un curry verde, verdure miste e riso saltato; l’Italian bowl con cecina, peperoni, caponata, pesto e pomodori, la Caribbean bowl con platano, riso, latte di cocco, ananas, coriandolo, peperoni, pomodoro, peperoncino, origano; l’Indian bowl con riso basmati, piselli, cumino, tofu, latte di cocco, coriandolo, carote, lenticchie, curry. Le porzioni di ogni piatto sono generose ma corrette. Da non perdere anche la ricca scelta di vegan burger, creati unendo legumi, cereali spezie e verdura (fagioli neri, riso integrale, noci, cipolla, curry; barbabietola, quinoa bianca, riso rosso, funghi, paprika; ceci, spinaci, cumino, coriandolo, cipolla, tahini; ceci neri, pomodori secchi, olive, timo, maggiorana; topinambur, patate, menta, pepe nero), magari accompagnati da dissetanti estratti a freddo (così non si perdono le proprietà nutritive) o smoothie della casa che sono delle vere e proprie ricariche di energia in bicchiere a base di frutta e verdure. Nei bites & appetizers non perdetevi il vassoio di formaggi a base di anacardi, serviti con crackers e coulis! I dolci sono senza burro, uova e farine raffinate, ottima la mousse al cacao a base di avocado, burro di cacao e nocciole, il minicookie a base di farina di avena e nocciole, i tartufini di anacardi, o il biscotto di farina di riso e caffè accompagnato da gelato al caffè. Soulgreen è anche wine lounge, con una selezione di vini biodinamici e vegani provenienti da alcune delle migliori cantine italiane e internazionali. Soul green fa parte del programma di charity “Proud to Give Back”, in collaborazione con “Mission Bambini” che nel 2018 si impegna a garantire 3 pasti al giorno a 280 bambini ex lavoratori reintrodotti presso il centro educativo di Rayavarm, Markapur, India.
JOIA
Via Panfilo Castaldi, 18
Nato nel 1989, come laboratorio avanguardista della cucina vegetariana dello Chef Pietro Leemann (foto sopra), negli anni ha saputo farsi conoscere ed apprezzare, tant’è che nel 1996 il Joia è il primo ristorante vegetariano d’Europa a ricevere la stella Michelin. L’ambiente del locale è raffinato e di classe, la cucina è dotata di un’enorme vetrata che la rende visibile ai clienti e da dove si possono scorgere i 16 cuochi al lavoro intenti a garantire ai propri ospiti un’esperienza unica dallo standard elevatissimo. La cucina di Leemann è una cucina Zen-Occidentale, frutto dei viaggi e delle esperienze orientali dello Chef, un mix in continua trasformazione che spazia dalla tradizione vegetariana italiana, all’alimentazione consapevole, alla dietetica cinese, il tai-chi , l’ayurveda e la cultura Vedanta. Utilizza ingredienti, ma anche aspetti culturali orientali, come l’estetica dei piatti e lo zen. La stretta connessione mente-corpo avvalora l’impegno di Leemann per uno stile di vita naturale e sano attraverso una cucina volta ad essere in armonia e rispettosa del creato e di tutte le sue forme.
Al Joia vengono trattate materie prime rigorosamente biologiche e di primissima qualità, che esaltano i sapori e danno vita a piatti eccelsi. Da provare in particolare il menu a degustazione (l’ideale per addentrarsi appieno nella cucina di Leemann) a scelta fra “La Scoperta”, “l’Enfasi della natura” e “Zenith”, oppure un menu a la carta dove si può scegliere tra 4 antipasti, 4 primi, 4 zuppe, 4 secondi ed un’ottima proposta di dolci squisiti ed equilibrati. Il Joia ha anche il suo bistrot “Joia Kitchen”, dove a pranzo è previsto un piatto unico a prezzi accessibilissimi a tutti, mentre a cena un menu degustazione completo a prezzi più contenuti rispetto al ristorante, ma ogni piatto proposto è sempre una vera opera d’arte proprio come gli irrinunciabili piatti gourmet offerti nel ristorante Joia. L’esperienza gourmand del Joia è da provare almeno una volta, anche da chi non è vegano.
ALHAMBRA
Via S. Gregorio, 17
Gastronomia vegetariana e vegana, situata in una zona tranquilla a due passi dalla Stazione Centrale e Corso Buenos Aires e dispone anche di tavolini all’aperto. Aperto sino a tarda serata, è un locale informale, un ambiente alla mano, ma accogliente con lo staff sempre disponibile e sorridente. Il ristorante è conosciuto per la sua cucina etnica rivisitata in chiave veg, Qui è possibile scegliere tra tanti piatti di qualità, dai sapori naturali ma molto gustosi, sempre diversi ogni giorno, nella formula a buffet o a menu fisso. Buon cibo a prezzi onesti con ordinazione al bancone ed il prezzo al peso, semplicità degli impiattamenti, ma a tutto gusto! La scelta è davvero variegata, tra i piatti più apprezzati lo spezzatino di seitan ed il loro tiramisù 100% veg, ma anche spaghetti integrali con ragù di seitan; zuppa di verdure; grano saraceno con legumi; falafel; zucca al forno con origano e timo; sformati di verdure con besciamella veg; farinata; lasagne; risotti con spezie ed aromi esotici e una notevole varietà di vellutate. Offerti col pasto, ci sono il loro pane ed hummus speziati, accompagnato da una tisana delicata. C’è la possibilità di pranzare e cenare, ma consiglio vivamente di prenotare perché il locale è molto frequentato.
LA COLUBRINA
Via Felice Casati, 5
Una trattoria a gestione familiare (le chef sono mamma e figlia) nasce come locale tradizionale, ma negli anni ha inserito sempre più proposte vegan, tanto da arrivare ad avere un ampio menu di piatti vegetariani e vegani seppur continuano ad esserci quelli della consueta cucina tradizionale. La cucina è di tipo casalingo, l‘ambiente è semplice, ma veramente accogliente con tavoli in legno e luci calde. Il locale apre già per colazione dove le proposte sono dolci (torte, crostate, brioches vegane, brownies, donuts, pancake, cheesecake, etc) e salate (pizza, focaccia, farinate, sformati di cereali e legumi) tutto preparato artigianalmente dalle manine sante di Consuelo e della mamma Franca. A pranzo e a cena il menu è molto ricco, con vasta scelta di piatti vegani, persino crudisti e gluten free: dalle pizze con farine biologiche ed integrali con mozzarella di riso, alla parmigiana crudista, spaghetti di zucchine “cacio e pepe”, ottime paste fatte in casa come le tagliatelle Senatore Cappelli tartufo e broccoletti, le orecchiette, i ravioli di farro, yuca e batata e gli gnocchi di miglio e zucca con funghi shiitake. Per poi passare a deliziosi burger vegetali, insalatone, sformati di verdure, supplì, spalmabili di anacardi e tanto altro ancora. Un must da non perdere è l’aperitivo, con una proposta ricca, anzi ricchissima di ogni bontà vegan, dal cotto al crudo, dal salato al dolce, è un vero momento di condivisione della cucina de La Colubrina che tutti, vegani e non, devono provare almeno una volta, ma mi raccomando, prenotate perché è richiestissimo e rischiate di non trovare posto!
SHAOLIN STATE OF HARMONY RAW VEGAN
Via Teglio, 11
Nato nel settembre 2015, è situato all’interno del Centro Culturale Shaolin di Milano, Accademia di Scienze ed Arti Tradizionali della Cultura Shaolin, associazione no profit dove si studia, si esercitano le arti marziali, si medita e si mangia, secondo appunto la filosofia Shaolin. Shi-Heng-Ding è la Maestra che ha ideato e gestisce il ristorante, si occupa di divulgare la Cultura Shaolin ed è discendente della 35° generazione di monaci guerrieri Shaolin. Oltre ad essere educatrice sociale in Arti Marziali, Sport da Combattimento, Discipline Orientali e Presidente dell’Accademia-Centro Culturale, è Chef del ristorante. E’ dotata di straordinarie capacità da autodidatta nella presentazione dei piatti e con un fortissimo senso estetico e nell’armonia dei sapori.
Shaolin State of Harmony – Raw Vegan non è semplicemente un ristorante, ma un tempio della nutrizione per il Corpo e per l’Anima attraverso la tradizione spirituale dei Monaci Shaolin e la Medicina Tradizionale Cinese, in sinergia con l’Occidente e le pratiche dell’Igienismo e del Crudismo. La cucina è vegana, crudista ed anche fruttariana, etica ed igienista e quindi senza alcun prodotto animale, il cibo è “cotto” al massimo a 42°, ovvero essiccato, mantenendolo, organoletticamente parlando, integro con tutte le proprietà nutritive, vitamine ed enzimi. Talune preparazioni prevedono l’aggiunta di Superfood che intensificano le qualità nutrizionali e gli antiossidanti rendendo ogni piatto molto nutriente, ma leggero e realmente energetico oltre che gustoso. I piatti sono creati rispettando le corrette combinazioni alimentari tra ingredienti acidi ed alcalini (dieta del PH+), rigorosamente di stagione secondo la visione olistica della medicina tradizionale cinese, con ingredienti biologici, ad impatto zero, senza glutine e senza conservanti ed additivi chimici. Sembrerebbe un mondo di “senza”, di privazione, ma così non è: i piatti sono molto creativi e coloratissimi, con nomi suggestivi ed invitanti. La mise en place è sorprendente, molto scenografica e colpisce profondamente, perché il motto di Shi-Heng-Ding è “Nutrire corpo e mente, elevando lo spirito”. L’ambiente dello Shaolin State of Harmony si sviluppa in 4 spazi: un’accogliente e tranquilla sala da pranzo con cucina a vista, il dehor o bio-lounge bar per aperitivi e colazioni, una sala da tè/salotto culturale e il bio-shop. Non è un ristorante chic, ma il servizio è caloroso come un abbraccio.
A pranzo, il RawVeg Healthy Bistrot offre una formula molto interessante: il MANDALA LUNCH TIME MediEATion, una “meditazione gustativa” con cibo sano e leggero servito in ciotola simbolo della Terra che nutre e dell’infinito del Cielo e per chi lo desidera, a seguire, può fare anche pratica di meditazione. Secondo la visione olistica della MCT (Medicina Tradizionale Cinese) ogni stagione privilegia un colore ed un gusto specifico nei cibi, questi ci indicano gli alimenti adatti a supportare gli organi del nostro corpo in quel preciso momento dell’anno. In autunno il colore bianco, organi: polmone/intestino crasso, sapore: piccante. In inverno il colore nero, organi: rene/vescica urinaria, sapore: salato. In primavera il colore verde, organi: fegato/cistifellea, sapore: acido-aspro. In estate, il colore rosso, organi cuore/intestino tenue, sapore amaro. Il menù 4SEASONS-Sunset, dedicato alla cena, viene preparato attenendosi a questo principio della stagionalità. La sera, il servizio RawVeg Gourmet prevede la possibilità di scelta tra due vasti menu interamente crudisti ed ogni portata è accompagnata da una selezione di pregiati Tè cinesi e rarissimi Tè fermentati e dalla speciale Water Detox ai fiori, frutta, spezie ed oli essenziali.
GHEA
Via Valenza, 5
Si trova nei pressi della Darsena, a due passi dalla movida dei Navigli; ha aperto i battenti nel dicembre 2012 inizialmente come ristorante vegetariano, ma ad oggi è totalmente vegano. Il locale è spazioso e molto luminoso grazie alle ampie vetrate “cielo-terra”. E’ accogliente e ben arredato. Gli arredi sono in legno, in toni caldi del marrone e del giallo e si uniscono al verde di lampade ed oggetti di design e delle rigogliose canne di bambu e di varie piante presenti per tutto il locale, conferendo un’aria informale ed al contempo elegante. Di sera, il locale si connota di un’aria moderna e raffinata: luci soffuse, buona musica di sottofondo, creano un’atmosfera avvolgente ed intima, ottima anche per delle cene romantiche.
Le parole d’ordine nella cucina del Ghea sono qualità, sostenibilità e consapevolezza proprio perché la mission è promuovere una cultura alimentare in sintonia assoluta con l’ambiente e rispettando il delicato equilibrio dell’ecosistema. Per questa ragione, vengono utilizzati solo ingredienti biologici di alta qualità, il più possibile a Km Zero, con menu in continua variazione che seguono il ritmo di semina e raccolto e dei sapori di ciascuna stagione. E’ un vero proprio laboratorio culinario vegano con uno staff giovano ed alla ricerca di piatti creativi e nuovi, ma sempre ispirati alla cucina della tradizione mediterranea.
A pranzo viene proposto un buffet caldo e freddo con formula “prezzo a peso” per un pasto più informale e veloce. A cena, il menu stagionale contiene quattro proposte per ciascuna categoria tra antipasti, primi piatti, secondi e dolci. Le portate sono stupefacenti per estetica e gusto. Al Ghea si coccola anche chi soffre di intolleranze alimentari e celiachia, preparando persino menù ad hoc. Ad ogni modo, il menu comprende sempre piatti gluten free, come la tartare di barbabietola alla senape antica con salsa di spinaci e mandorle e maionesi allo zafferano e ai semi di finocchio: il riso venere con burro di noci e pere, cialde al rosmarino e riduzione di aceto balsamico e tortino di patate con cuore di tofu alle alghe su salsa di broccolo e cavolfiore, cimette scottate degli stessi e cavolini di Bruxelles caramellati. Non gluten free sono le gustosissime tagliatelle integrali con ragout selvatico di seitan al cacao e ginepro, pesto di cavolo rosso e pistacchi, oppure l’intirigante seitan con lenticchie rosse, cipolla rossa al vino e chiodi di garofano su crema di carote. Per concludere in dolcezza la cheesecake di noci di macadamia agli agrumi o la Sacher rivisitata con crema alla vaniglia e crumble di mais sono un peccato di gola tutto da gustare! Ottima anche la carta dei vini, biodinamici e vegani e delle birre artigianali pastorizzate a crudo e per chi non desidera alcolici, da non perdere le proposte di centrifugati freschi di frutta e verdura. Staff impeccabile, cortese e sempre con il sorriso.
BISTRÒBIÒ
Via Valtellina, 10
Aperto nel 2015, è un piccolo ristorante in zona Isola, molto luminoso e curato, arredato in stile provenzale e con cucina a vista, in modo tale da creare un contatto tra lo chef ed i suoi ospiti, i quali possono percepire l’amore e la passione con cui vengono preparati i piatti dallo chef, il quale, a sua volta, può “conoscere” i suoi commensali. Durante la bella stagione si può usufruire di un carinissimo dehors che riflette l’arredamento del locale interno. Claudio Di Dio (foto in basso) è socio e chef di BistròBiò, proveniente dal mondo della comunicazione e della pubblicità, è diventato chef professionista partendo come allievo dello chef Simone Salvini.
Da BistròBio ogni giorno è possibile gustare un menu diverso, nel pieno rispetto della stagionalità dei prodotti, con materie prime biologiche di esclusiva origine vegetale, il più possibile a Km Zero, in base a quanto la terra produce ed è disponibile presso le aziende fornitrici a cui si affida.
Oltre alla qualità degli ingredienti utilizzati, la classe nell’impiattamento, la ricercatezza negli abbinamenti e nel gusto, una serie di scelte che valorizzano il territorio di origine, il rispetto ambientale, le ricette della tradizione ed al contempo l’innovazione contraddistinguono i piatti di BistròBio.
Da uomo di comunicazione, lo chef porta in tavola un messaggio di benessere e gioia perché il cibo è vita, salute e convivialità: ogni portata viene servita con garbo, eleganza e con il sorriso che riservereste al vostro migliore amico, per farlo sentire a casa mentre assapora piatti bilanciati, belli da vedere, da vivere e da mangiare e perché no, anche da condividere.
A pranzo, è possibile scegliere il piatto completo dal menu, oppure consigliatissima l’opzione “piatto unico di degustazione”, che offre due proposte di cereali, due proteine vegetali e due contorni con pane integrale fatto in casa ed acqua gratuiti.
I dolci sono tutti da provare: dalla torta di carote, alla torta fondente al triplo cioccolato, ma ce ne sono sempre di nuove e si ha davvero l’imbarazzo della scelta. Inoltre è possibile selezionare le bevande tra una buona carta di vini biodinamici e vegani, birre, cocktail, sempre vegani, estratti e bevande a base di frutta.