Al ragù, al pesto, in bianco, all’uovo, ripiena, trafilata al bronzo e tirata al mattarello. La pasta è legata all’identità degli italiani come poche altre cose al mondo ed è considerata uno dei comfort food per eccellenza e uno dei piatti più goderecci della nostra tradizione culinaria. In occasione del World Pasta Day che si terrà il 25 ottobre, eDreams suggerisce alcune ricette da provare assolutamente per riscoprire le tradizioni locali che è possibile conoscere anche “a corto raggio” e onorare questo capolavoro della tavola, magari anche facendosi conquistare dalla cultura di questi luoghi in vista di viaggi futuri.
Sardegna: malloreddus alla carlofortina
Nasce dall’incontro tra la materia prima sarda – il tonno, tipico della costa sud occidentale della Sardegna – e la cultura ligure, che ritroviamo nel pesto. Il condimento alla carlofortina, infatti, consiste nel condire la pasta, meglio se malloreddus sardi, con un sugo a base di tonno fresco, pesto e pomodorini. La ricetta prende il nome da Carloforte, un paesino sull’Isola di San Pietro, nell’arcipelago del Sulcis, che rimase disabitata fino al 1738, anno in cui giunse una comunità ligure proveniente da Tabarka, un’isoletta tunisina colonizzata da una famiglia originaria di Genova. Grazie alla politica di ripopolamento della regione del Re di Sardegna, Carlo Emanuele III, i tabarkini, stanchi delle continue incursioni dei pirati in Tunisia, si trasferirono a San Pietro e fondarono una nuova città che chiamarono Carloforte, dove si dedicarono alla pesca dei tonni, aprendo celebri tonnare. Dall’incontro tra due culture nasce questo condimento ancora poco conosciuto ma amatissimo per un primo, perfetto da gustare in riva al mare.
Piemonte: i ravioles
Nel cuore del Gavi, un territorio che si estende al confine tra Piemonte e Liguria, la confraternita dell’Ordine Obertengo dei Cavalieri del Raviolo e del Gaviche custodisce preziosamente la ricetta di una delle paste più famose del territorio: i ravioles, una pasta ripiena che prende il nome dalla famiglia Raviolo. Originari del territorio, i membri di questa dinastia inventarono questo formato, costituito da una sottile sfoglia di pasta all’uovo ripiena di formaggio di capra ed erbe e servita in brodo. Oggi i Ravioles vengono preparati con carni bovine e suine, uova, formaggio, borragine e scarola e serviti con un sugo di carne, in scodella al vino oppure semplicemente lessati e conditi con formaggio grattugiato. Il Gavi è una zona che deve molto alla convergenza di due regioni piene di storia culinaria e per questo motivo un territorio ricco di tradizioni da esplorare e conoscere.
Sicilia: le busiate con il pesto alla trapanese
Dalla assolata terra siciliana arriva un tipo di pasta dalla forma allungata che ricorda quella degli strozzapreti e si sposa benissimo con il pesto alla trapanese. Questo condimento originario di Trapani risente dell’influenza genovese che attraverso i traffici commerciali portò l’aglio, alla base del trito, sulle coste siciliane. Il pesto si completa aggiungendo all’aglio tritato mandorle, pomodori, basilico e olio extravergine d’oliva. Il trapanese, famoso per questo condimento, offre moltissime altre pietanze diventate iconiche nel panorama gastronomico italiano come il cous cous di pesce e ottime motivazioni per visitare una delle città più affascinanti della Sicilia e l’arcipelago delle Egadi antistante.
Campania: la frittata di maccheroni
Vero e proprio comfort-food e ricetta di recupero per la pasta avanzata, la frittata di maccheroni – così infatti venivano chiamati gli spaghetti nel Sud Italia – è una pietanza tipica della cucina povera campana. A base di pasta già cotta e condita con uovo, formaggio e pepe, questa frittata è un piatto della cucina casereccia che fa riscoprire la bontà della pasta, anche il giorno dopo. A Napoli è considerata un must dello street food e si può trovare in rinomate rosticcerie o truck a bordo strada in numerose varianti, da quella classica a quella più elaborata come la versione con salsiccia e friarielli o pasta e patate. Perfetta da gustare mentre si fanno due passi nei vicoli del centro storico.
Marche: vincisgrassi
Parente prossimo delle lasagne, i vincisgrassi machigiani sono un tipo di pasta al forno, composta da sfoglie di pasta all’uovo sovrapposte condite con un ragù a base di rigaglie di pollo e carne non macinata. La leggenda colloca la sua origine durante l’assedio della città nel corso delle guerre napoleoniche del 1799 quando una cuoca di Ancona lo preparò in onore del generale austriaco Alfred von Windisch-Graetz, che vinse la guerra e rese celebre il piatto. Nella versione di oggi si è aggiunto come condimento la besciamella e nell’impasto della sfoglia il Marsala o il vino cotto, per accentuare la nota speziata. Senza dubbio un’ottima pausa pranzo durante una breve sosta nelle Marche.