L’Abruzzo e la sua ospitalità eccellente
Nei piccoli paesi che si attraversano – Assergi, Paganicia, Camarda – molte delle antiche case in pietra sono puntellate e le tracce del terremoto sono purtroppo ancora visibili. Tutto lascia pensare che lo saranno ancora a lungo e questa desolazione contrasta con la massiccia, possente bellezza del Gran Sasso che domina isolata e superba il panorama: i boschi sono lussureggianti e una natura intatta è l’assoluta padrona del territorio. In questo angolo del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, a poco più di un’ora di auto da Roma, il turismo è praticamente assente, anche se non ci sono strade impervie per arrivare, ma una comoda e poco trafficata autostrada.
Si sale a Campo Imperatore tornante dopo tornante in totale solitudine; quando la strada esce dalla frescura del bosco, ci si affaccia su estese, illimitate vedute di declivi erbosi: un maestoso scenario di intatta bellezza. E siamo assolutamente soli. Misteri delle (il)logiche turistiche! E pensare che questo è un incantevole territorio per trekking, per passeggiate in famiglia, per escursioni in mountain bike, per andare alla scoperta di tratturi antichi su sentieri per tutti, con rifugi che sono stati riaperti dopo lunghe ristrutturazioni e che sono qui a disposizione, a pochi chilometri dalla capitale, in una regione che ha il merito di aver preservato le sue caratteristiche naturali!!
Ma se, attratti dal fresco e dall’aria pura di queste montagna o, in inverno, incuriositi dai campi da sci che si raggiungono comodamente in funivia, ci si trovi per caso viaggiatori in queste zone, non si deve rinunciare ad una sosta da ‘Elodia nel Parco’, indirizzo già noto come albergo, ora anche ristorante. Allora lo chiameremo Relais, un piccolo relais di montagna vocato ad accogliere una solida e moderna costruzione che nessun danno ha subito dal terremoto, curatissima negli esterni, con poche camere arredate in stile moderno, grandi vetrate che affacciano sul verde, grande vetrata che divide la sala da pranzo dalla bella terrazza.
Nel ristorante pochi tavoli ben distanziati, mise en place elegante, ma in sintonia con l’ambiente, caminetto sempre acceso, cuore caldo dell’ospitalità, pochissimi elementi di arredo che lasciano spazio ad una sinuosa parete che è una citazione dello ‘Snake’ dello scultore Richard Serra, scultura-istallazione esposta al Museo Gugghenheim di Bilbao. Qui la parete separa il servizio dalla sala con un’idea molto decorativa che ha trasformato la funzionalità in estetica; la sua realizzazione, come la decorazione degli ambienti, è dell’architetto Livio Antonio Alloggia, abruzzese di Camarda.
Il ristorante Elodia, ora Elodia nel Parco, è una consolidata eccellenza della tradizione gastronomica abruzzese. Di proprietà della famiglia Moscardi, che è da tempo nella ristorazione, la sua storia ha avuto inizio con un bar. In seguito mamma Elodia si mise ai fornelli a fare cucina abruzzese e ora il testimone è nelle mani e nella sapienza di Nadia (Jeunes Restaurateur d’Europe) e di Vilma, che di Elodia sono le figlie, insieme al fratello Antonello che in sala fa da padrone di casa e accoglie gli ospiti spiegando piatti, prodotti e loro provenienza, perché il segreto di questa cucina è sempre stato anche quello dell’eccellenza e della cura nella scelta dei prodotti..
Menu con proposte che attingono alla memoria gastronomica abruzzese, ma le preparazioni sono leggere e la presentazione è moderna. La carta dei vini è interessante ed equilibrata; Antonello è sommelier di spicco…e, a proposito, prima di salire al Ristorante, merita una visita anche la moderna cantina, quasi un salotto climatizzato.
Sulla Carta di Elodia la scritta: “1974-2011 …i nostri primi 37 anni di passione gastronomica” e poi a piè di pagina una nota: “piatti della memoria che arrivano al cuore con i loro profumi e sapori modernamente interpretati ma sempre sorretti dalla stessa autenticità delle materia prime. Perché, la cucina tradizionale dell’Abruzzo di montagna è un patrimonio da far conoscere proponendo le ricette tradizionali con cotture, interpretazioni e presentazioni dei piatti al passo con i tempi”.
La tradizione abruzzese è nei sapori di questa tavola ma anche nel carattere forte e gentile dell’accoglienza di questa famiglia.