CASA SGARRA A TRANI
“Per aspera ad astra”. È tutta in questo motto latino la gioia dello chef Felice Sgarra dopo il riconoscimento della prima stella Michelin ricevuta a soli quattro mesi dall’apertura.
Con Felice, in questa avventura, iniziata appena l’11 luglio scorso, ci sono i due fratelli Riccardo, suo gemello, e Roberto.
Un risultato che vale doppio in tempi di pandemia, in ogni caso la conferma della bontà di un concept articolato e visionario che ha consentito al ristorante il sold out, durante l’estate 2020.
Questo importante riconoscimento – a cui Felice Sgarra era legato, essendo già stato “stellato” per Umami ad Andria – profuma di grande coraggio nel ripartire in un momento tanto delicato quanto difficile.
Ma non solo. È la risultante dell’originalità della proposta gastronomica con pregiate materie prime del territorio e qualche incursione fuori regione; della competenza e creatività in cucina, di una carta dei vini e dei distillati di prestigio; della piacevolezza del servizio e dell’impegno sempre espresso con sorriso ed umiltà dallo chef Felice, dal sommelier Riccardo e dal maître Roberto.
In evidenza alcune specialità come l’insalatina di crostacei crudi, panna acida, yuzu e limone; la melanzana, burrata di Andria e pomodoro cotto e freddo e la deliziosa cassata di Casa Sgarra.
La Guida Michelin descrive così il locale: “Affacciato sul lungomare di Trani, ad una ventina di minuti di cammino dal pittoresco porto, preparatevi all’accoglienza di una calorosa famiglia composta da tre fratelli, due in sala, il terzo ai fornelli. In ambienti moderni e raffinati, la cucina è una dichiarazione d’amore per la Puglia.
Benché non manchino escursioni extra regionali (in particolare piemontesi), la carta è un fiorire di fave, mandorle di Toritto, burrata e ricotta forte, tartufi e ceci neri della Murgia, farina di grano arso e naturalmente gli eccellenti oli della regione.
Se simpatia ed accoglienza sono di casa, la miglior didascalia è il sottotitolo che i tre fratelli hanno scelto per il loro ristorante: “una storia di famiglia”.
Casa Sgarra
UNA STORIA DI FAMIGLIA
Lungomare C. Colombo 114
76125 Trani (BT)
Tel. 0883 895968 – 349 1867499
SALA DEI GRAPPOLI A MONTALCINO
Situata nel contesto del castello medioevale di Poggio alle Mura, oggi conosciuto come Castello Banfi, la Sala dei Grappoli accoglie i propri ospiti in un ambiente elegante e raffinato.
La cucina a vista, all’ingresso del ristorante, offre ai clienti la possibilità di osservare la brigata all’opera, prima di accomodarsi in una delle due sale, con pareti decorate da tralci di vite, a ricordarci il territorio in cui il ristorante si trova. Nel periodo estivo il ristorante si arricchisce di una splendida terrazza affacciata sulle mura dello storico castello, dove lo sguardo si apre sulla meravigliosa Val d’Orcia, patrimonio mondiale Unesco.
Lo Chef Domenico Francone, di origine pugliese, cresce in una famiglia con una forte tradizione culinaria e si avvicina giovanissimo al mondo della ristorazione, maturando esperienze in prestigiosi ristoranti italiani ed internazionali.
Arriva in Toscana nel 2008 per fare esperienza presso lo stellato Il Ristorante di Banfi. Dopo la sua chiusura, lo chef si trasferisce a Londra, dove matura esperienza presso il ristorante stellato Apsleys di Heinz Beck. Un momento magico che fa nascere in lui il desiderio di continuare a viaggiare, ma allo stesso tempo di tornare a vivere in Toscana. Ed è qui che Banfi gli offre una seconda opportunità.
A Castello Banfi-Il Borgo, oltre a seguire La Taverna, supportato da una brigata di talento sia in sala che in cucina, riapre l’ex ristorante stellato la Sala dei Grappoli, dove l’autenticità e i sapori della cucina italiana e mediterranea, si uniscono in modo armonico esaltando i prodotti del territorio, in un abbinamento perfetto ed unico con i vini Banfi. Castello Banfi-Il Borgo dal 2019 fa parte dell’associazione Relais & Chateaux, l’insieme di ristoranti gourmet, boutique hotel, resort e ville da anni protagonisti nel settore dell’accoglienza.
“Il nostro più grande desiderio è quello di raccontare ai nostri ospiti la varietà di gusti e colori della tradizione italiana, esaltandone allo stesso tempo le infinite potenzialità.
Siamo infinitamente grati a tutti coloro che credono nel nostro impegno, stimolandoci a migliorarci ogni giorno”, ha commentato l’Executive Chef Domenico Francone.
Dominata da una fortezza e situata in un antico borgo medioevale, la tenuta Banfi sorge su un’area di 2.830 ettari, a conduzione familiare, a Castello di Poggio alle Mura sui colli della Val d’Orcia, nei pressi di Siena. Qui la famiglia Mariani, proprietaria dal 1978, si dedica con passione alla ricerca dell’eccellenza per la prestigiosa produzione del Brunello di Montalcino, rigorosamente ispirata a principi di sostenibilità.
Su questi presupposti si basa l’accoglienza elegante e calda simile a quella di una casa e l’esplosione di sapori della migliore cucina toscana. “Con i suoi ristoranti, l’Enoteca e la Balsameria, il Borgo offre agli ospiti la possibilità di immergersi completamente nelle tradizioni enologiche e culinarie della Toscana” – commenta Cristina Mariani-May, CEO & Owner.
CASTELLO BANFI
Sala dei Grappoli
Tel. +39 0577 877524 – Fax. +39 0577 877530
E-Mail: reservations@banfi.it
AL PAPPAGALLO A BOLOGNA
Centouno anni. Il Ristorante Al Pappagallo nasce infatti nel 1919 in via Pescherie, nel cuore pulsante dell’attività commerciale di Bologna, dove fin dai tempi più antichi le strade prendevano il nome dalle arti e dai mestieri che vi venivano esercitati.
A capo del ristorante, insieme ai figli, Giovanni Zurla, famoso cuoco professionista apprezzato dall’aristocrazia bolognese.Solo nel 1937 Al Pappagallo fa dell’antica Casa Bolognini, in Piazza della Mercanzia, la sua sede, dove per oltre cinquant’anni è il cuoco Bruno Tasselli a deliziare con i suoi piatti i commensali, tra cui personaggi del cinema, della cultura e della musica del panorama italiano e internazionale.
Ma la storia del Ristorante Al Pappagallo non finisce qui: dal 2017 la scrivono Michele Pettinicchio, attento gourmet e cuoco per passione, con una lunga carriera da imprenditore e manager nel campo della moda ed Elisabetta Valenti, sua compagna nella vita e nel lavoro, figura complementare alla creatività di Michele, grazie alla quale ogni piccolo particolare gastronomico e gestionale è meticolosamente curato.
Michele, sin dal principio, si è dedicato alla ripresa dei grandi classici, i piatti della tradizione bolognese, simbolo de Al Pappagallo, che custodiscono la cultura del sapore, la convivialità e l’abbondanza che lo hanno reso celebre per oltre cento anni e che ogni bolognese, qui, si aspetta di trovare.
La fedeltà alla cultura circolare dell’accoglienza non ha dovuto attendere molto, prima di essere riconosciuta.
Il 2019, infatti, non ha segnato solo un secolo di vita, ma è stato un anno di riconoscimenti: il “Tortellino D’Oro”, “per l’inestimabile eredità culinaria petroniana racchiusa in una cucina di antiche tradizioni” e il “Premio Giovanni Nuvoletti” ricevuto dall’Accademia Italiana della Cucina, per il contributo alla conoscenza e valorizzazione della buona tavola tradizionale regionale.
Michele, nel 2019, comincia la ricerca di una cucina solida per un grande ristorante come Al Pappagallo, che elevi il gusto, la bellezza estetica e interpreti la sua creatività.
La personalità adatta a questo compito la trova in Marcello Leoni, nome noto della cucina felsinea con un passato al Trigabolo di Argenta, poi a fianco di Gianfranco Vissani e al Sole di Trebbo di Reno.
La tradizione è la leva, il punto di partenza a cui Leoni dona spessore, attraverso un continuo studio e una minuziosa ricerca delle materie prime, preferibilmente locali, in abbinamento a una carta dei vini ricca e attenta, che rende omaggio alle eccellenze del territorio.
Al Pappagallo l’attenzione nella scelta degli ingredienti impone il rispetto della loro stagionalità. La pasta fresca, ruvida perché tirata al matterello come vuole la tradizione, qui si può mangiare sempre, come a casa.
Primi fra tutti i tortellini, rigorosamente al mignolo, sia in doppio brodo di cappone, in crema di latte al parmigiano reggiano, o goccia d’oro, avvolti da una crema di panna, tuorlo d’uovo, parmigiano reggiano e una spolverata di tartufo bianco quando è stagione; ma anche le tagliatelle al ragù tradizionale e le lasagne verdi alla bolognese.
Il cannellone, piatto della memoria della cucina casalinga italiana, è proposto in versione classica, con besciamella e ragù alla bolognese, ma anche con ricotta e pomodoro, nella stagione estiva.
O ancora il nostro bollito, che qui abbandona il tipico carrello ed è servito scomposto con le sue salse, come una tavolozza di colori, o la cotoletta di vitello alla bolognese, una delle più rinomate in città, accompagnata dal friggione al Campari.
Impossibile non lasciarsi tentare dai dessert: dalla zuppa inglese alla maniera dell’Artusi al latte in piedi al gelato al wasabi con spuma tiepida al cioccolato e il tiramisù scomposto con cialda al cacao e caffè espresso servito direttamente dal bricco.
Il 2020 è stato un anno di grandi novità, iniziato con il restyling degli ambienti del ristorante, in collaborazione con l’architetto Giacomo Migliori e lo scenografo Steno Tonelli di Globe Theatre, e il rinnovamento, con un restauro conservativo, dell’antica Torre Alberici, considerata la più antica bottega di Bologna, risalente al 1273, che propone una formula più smart: un menù adatto alla consumazione veloce di qualità, che affonda le sue radici nelle antiche usanze conviviali tipiche delle botteghe con cucina.
Le restrizioni dettate dall’emergenza Covid-19 non hanno scoraggiato Michele ed Elisabetta che hanno saputo affrontare coraggiosamente questa sfida.
Hanno infatti attivato il servizio di delivery e da asporto proponendo un menù dedicato, con piatti da cuocere in tempi brevissimi, secondo le istruzioni fornite alla consegna, per coccolare i loro clienti e accorciare le distanze durante questo periodo difficile.
AL PAPPAGALLO
Piazza della Mercanzia 3 – Bologna
Tel. +39 051 232807
KITCHEN A COMO
Nel novembre scorso, lo Chef Andrea Casali del ristorante Kitchen di Como ha ricevuto la sua prima stella Michelin.
Ventisette anni, di origini comasche, Andrea Casali è il direttore d’orchestra della brigata.
Dopo 7 anni a fianco dello chef Franco Caffara, assimilando consigli e segreti del mestiere – soprattutto per la preparazione di tutto ciò che riguarda il mare e il sud – decide di intraprendere la sua strada portando al Kitchen una cucina che rivisita la tradizione italiana con una sola parola chiave: rispetto per la materia prima.
Da quasi 3 anni alla guida del ristorante, sta portando avanti il progetto di valorizzazione dell’orto biodinamico, le cui erbe e verdure impreziosiscono i piatti.
Dunque i prodotti a metro 0 si sposano con i sapori del Mediterraneo, declinandosi in piatti signature quali L’assoluto di pomodoro che celebra le origini siciliane dello Chef. L’orto diventa quindi uno dei protagonisti sul palcoscenico del Kitchen.
Lo Chef commenta: “Il progetto di valorizzazione è nato durante il lockdown, con l’idea di far fronte all’esigenza del momento di mangiar bene in un contesto di bellezza dove poter vivere un’esperienza di benessere, a due passi dalla città”.
“La mia filosofia di cucina – dichiara Casali – punta alla ricerca partendo dalla tradizione per arrivare alla rielaborazione di piatti italiani in chiave innovativa, con grande attenzione alla qualità della materia prima.
Tra le proposte ci sono molti piatti a base di carne e pesce di mare, dove risaltano i profumi del Mediterraneo e della Sicilia, la mia terra di origine.
I miei menu sono molto decifrabili da parte del cliente, le preparazioni sono accurate, declinate in piatti creativi, ma semplici al tempo stesso.
Lavoriamo sulla memoria del palato, su sapori che possano ricordare ai nostri ospiti la propria infanzia.”
Cerchiamo di dare al piatto sapori che evochino emozioni, partendo dall’Italia e rivisitando ricette tradizionali in chiave inedita. La nostra filosofia nasce per comunicare a tutto il mondo i sapori italiani e renderli riconoscibili per emozionare: da qui è nata l’idea del menu degustazione “L’Italia secondo noi”.
Il Kitchen è incastonato nella suggestiva cornice del parco del complesso di Sheraton Lake Como Hotel, di proprietà e gestione della famiglia comasca Mallone De Santis.
KITCHEN
Via per Cernobbio 41 Como
+39 031516460
Facebook: @KitchenComo