Da poco inaugurato nello storico quartiere di Trastevere, concepito e realizzato dall’architetto spagnolo Elena Piulats, SOMO colpisce subito per la sua impronta internazionale e lo stile ricercato. Il locale è composto da tre ambienti (tutti su un unico piano) che creano una raffinata atmosfera grazie ai giochi di luci ed ombre:
1. lounging bar, come nuova modalità di accoglienza;
2. sala tatami, con il suo pavimento innovativo, i tessuti metallici ed i rivestimenti profondi;
3. sala ristorante, creata con materiali organici ed immagini della terra per ribadire la connessione fra l’uomo e la natura.
Il risultato è una buona armonizzazione tra design contemporaneo e gusto orientale, un mix di suggestioni che sposano l’essenzialità, la funzionalità e la classe. Il menu di Somo è composto prevalentemente da pesce, sushi in particolare, per lo più accompagnato da divertenti decorazioni di verdure. In linea con la nuova domanda del mercato asiatico, è presente nel menu il filetto di manzo Kobe che nell’antichità in Giappone era riservato solo ai nobili e ai samurai. Meritano di essere segnalati il riso saltato alla piastra o nel wok, i noodle freddi e caldi e i dessert al sesamo, cannella e tè verde.
Di La Madia