Atmosfere antiche e piatti contemporanei nel savonese
è dal 1802 che il complesso del XII secolo non è più monastero cistercense: Napoleone lo diede in proprietà ai Del Carretto e, dopo alcuni passaggi, fu infine acquistato da un senatore del Regno, un cui discendente ispirò romanzi alla celebre scrittrice Liala. Tra gli altri “Ombre e fiori sul mio cammino” dal quale cito: “Viviamo gran parte dell’anno nel castello…non lontano dalla Riviera di Ponente… là ho i miei cavalli … c’è un grande parco…. nel gran cielo che s’incurva sul castello c’è silenzio e pace… nessuna abitazione è prossima… esco dalla camera, che è al secondo piano, balzo giù dai gradini di bella pietra scura…” Oggi il parco c’è ancora, la proprietà pure e con loro l’aria bucolica che ispirò anche Cesare Garelli: “Ho visto nella riva di un giorno il giunco arcarsi, in un sospiro come l’esigua luna, con abbracci notturni di elci e di abeti”.
In questo ambiente fuori del tempo, finito il sogno, veniamo ai nostri giorni. Viale alberato, ampio spazio di sosta con piante di un secolo e più, maestosa torre con antichi affreschi esterni, un portone d’ingresso che ricorda i carri d’antan, chiostro interno con praticello, scalone con fiori (o ascensore), importanti corridoi …
Anche il severo Raspelli ha esclamato: “Ma dove siamo qui?!”
Dell’immenso maniero, comprendente ex scuderie, ex filanda, una grande chiesa da ristrutturare, la parte più bella è stata destinata a Relais, una sorta di B & B di grande classe (a prezzi abbordabilissimi), dove le camere (al secondo piano “di Liala”, ovviamente) hanno arredi funzionali e razionali, sono curatissime in quei particolari che fanno la vera ospitalità, rispettando una certa severità antica e concedendosi qualche civetteria soltanto nelle decorazioni dei soffitti e in qualche altro dettaglio. Si direbbe che i proprietari attuali vivano da decenni per curare questa casa da sogno.
Il ristorante è anch’esso di impareggiabile atmosfera. Tre sale, una con un unico tavolo ovale (fino a otto coperti) e altre due con tavoli distanziati almeno due metri uno dall’altro. Tutti i soffitti hanno affreschi d’epoca, ben restaurati e nella principale c’è un caminettone alto due metri. Vi officia, con molto impegno, Alessandro Scavino, 30 anni, già alla Taverna del Dolmen della vicina Roccavignale.
I suoi piatti rispettano il territorio della Valbormida, non celebre come meriterebbe, per i suoi tartufi, tra i quali il bianco Tuber Magnatum Pico di Cosseria o di Piana Crixia, le castagne di Calizzano, le zucche di Rocchetta, i funghi profumatissimi…; ma sulla ventina di proposte in carta, ben cinque hanno base sul pescato.
Citiamo: l’insalatina di quaglia al tartufo nero della Valbormida con salsa all’aceto di lampone (€ 10), l’insalata di mare scottata del Monastero (€ 15) oppure in stagione, la vegetariana variazione sui funghi porcini (€ 12).
Per seguire, nei primi, ecco i ravioli del Plin ai tre arrosti con il loro fondo bruno (€ 13), il risotto allo zafferano con gamberi e bisque (€ 13) o il vegetariano paccheri di Gragnano ripieni di ragù di verdure di stagione al profumo di maggiorana con mozzarella di bufala campana (€ 13).
Nei secondi, gli amanti del piccione lo troveranno disossato e arrostito con salsa al Marsala stravecchio (€18), il pescato del giorno sarà invece scottato con olio al timo accompagnato da verdure di stagione (€ 18) e, per i vegetariani, c’è la ratatouille rivista del Monastero (€ 14).
Al dessert (€ 10) le pesche di stagione sono affogate nel brachetto con sapori di lavanda oppure, non originalissimo ma ben fatto, il tortino con cuore morbido al cioccolato Valhrona, salsa allo zabaione profumata al Porto e gelato alla crema non si dimentica facilmente.
Vini:una sessantina di etichette ben scelte e assortite di cui una buona metà ha prezzo sotto i 30 euro e una decina sui 15 euro. Prezzi che “tolgono la paura” in tempi di crisi, anche se per i portafogli più “kissene” non mancano anche alcuni blasonati da tre cifre.
Un indirizzo molto “english”, ancora fuori dai “circuiti glamour”, dove ritrovarsi, serviti con familiarità e garbo, per una pausa di calma, con la voluttà del bello e del vero riservati a spiriti liberi, anche con portafoglio leggero… a un solo chilometro dal casello autostradale.
RELAIS DEL MONASTERO
Località Monastero 3
Millesimo (SV)
Tel. 019 56 000 50
www.relaisdelmonastero.eu