In attesa di un ritorno alla normalità i fratelli Contino stanno puntando sul dehor e delivery, forti anche di una clientela fidelizzata negli anni.
E il pesce fresco rimane un plus per lo storico ristorante milanese anche in questa fase forzatamente sperimentale…
Resilienza, ottimismo e creatività! Queste le parole d’ordine che, in epoca di pandemia e lockdown, indicano la rotta ai fratelli Piero e Massimo Contino nell’odierna gestione dello storico ristorante milanese Arrow’s (Via Andrea Mantegna 17/19).
Non era scontato, infatti, che da una gestione tradizionale (e vincente) i fratelli Contino passassero, per esempio, al delivery per provare a resistere alle odierne restrizioni (molti ristoratori hanno preferito chiudere). Certo, in attesa di un sospirato ritorno alla normalità. “Non vediamo l’ora, ovviamente. Ma nel frattempo abbiamo pensato che fosse inutile piangersi addosso. Il delivery sta funzionando, grazie anche ai numerosi clienti fidelizzati che ci sostengono con affetto”, affermano Piero e Massimo.
Una resilienza dovuta al rispetto per una ricca storia, che fonda le proprie origini negli anni 50, quando il siciliano Pietro Contino (papà dei fratelli) giunse non ancora ventenne nella metropoli lombarda, con un sogno nel cassetto: aprire un ristorante. Nel ’64 Pietro fonda Gattonero Bistrot, wine bar ante litteram, frequentato dalla Milano bene degli anni del boom economico. All’inizio si arrangia in cucina, ma presto arriva quella che sarà la sua futura moglie affrancandolo definitivamente dai fornelli.
Nel ’77 i tempi sono cambiati, occorrono nuove idee, Contino cambia allora registro e apre un nuovo ristorante: Al Carpaccio, dove si presentano piatti sia di pesce sia di carne. Nell’82 un’altra svolta, Pietro Contino intuisce che per distinguersi dalle trattorie correnti, che fanno un po’ di tutto, occorre specializzarsi nel pesce di mare, altrimenti non e` possibile ritagliarsi un proprio spazio. Apre allora Arrow (in quel momento così denominato) che diventa da subito un locale trendy e di successo, per chi vuole mangiare dell’ottimo pesce in un ambiente non impegnativo e dai prezzi non stellari.
Il resto è storia recente: nel ’97 il ristorante cambia sede, l’insegna si arricchisce della ‘s diventando Arrow’s, e, soprattutto, avviene il cambio generazionale. Il maturo patron decide di passare il testimone ai figli Piero e Massimo, felice che entrambi si siano nel frattempo appassionati al mondo della ristorazione, desiderosi di poter portare avanti il progetto cominciato dal padre.
L’ambiente dell’odierno Arrow’s è classico, con luci diffuse, dominato dal noce. Il dehor è aperto da maggio a ottobre.
Il menù ricchissimo, con una menzione speciale per i piatti di pesce, come testimoniato dalla tantissime recensioni positive sui vari siti per gli utenti (The Fork, TripAdvisor, ecc.). Per non dire della prestigiosissima presenza del ristorante nella rinomata Guida Michelin.
Elementi di punta sono stagionalità e freschezza, mentre viene minimizzato l’uso di prodotti d’allevamento.
Le preparazioni sono semplici, tradizionali, mediterranee (siciliane), valorizzando dunque la materia prima senza fronzoli e azzardi, pur non scadendo nel banale. Notevole, infine, anche la cantina dei vini!