Il Locale sorge all’interno di un palazzo nobiliare nel centro storico di Firenze. Un favoloso bancone – ponte di comando di una nave che naviga il mare del bere-bene insieme – è al centro della sala; nelle librerie che coprono intere pareti non sono allineati libri ma bottiglie di liquori. Questa sala, un tempo corte a cielo aperto per carri e carrozze, e più di recente una falegnameria, oggi è chiusa da copertura a vetri, con le pareti decorate da un giardino verticale.
L’arredamento di tutto il piano terra, composto da numerose sale e salette, coniuga la fantasia, mobili di antiquariato insieme a oggetti di design. Niente è scontato, tutto è immaginifico, e si gioca al rimando continuo dal contemporaneo all’antan.
Palazzo Concini a metà del 1500 fu la residenza di Bartolomeo Concini, primo segretario di Cosimo de’ Medici, ma la storia dell’edificio è molto più antica; al piano inferiore si susseguono 400 mq di caratteristici ambienti: si inizia dall’epoca etrusca, si prosegue con reperti di epoca romana, quindi si arriva al 1200 quando il Palazzo diventò proprietà della famiglia Bastai Ritaffe. Nel ’500 tutto il piano inferiore fu adibito ad uso della servitù.
Di tanta storia rimangono due cucine praticamente intatte, il maestoso focolare, il forno per il pane, una sala da pranzo, il pozzo e la lavanderia con l’acquaio, uno dei più grandi d’Italia, una pietra monoblocco con un ingegnoso sistema che permetteva all’acqua piovana di cadere a scroscio come da rubinetto.
Oggi questi spazi sono usati come cantina dei vini e per cene ed eventi privati. Nelle sale al piano superiore oltre al Cocktail Bar, anche il Ristorante dove è chef Simone Caponnetto (1990) fiorentino, tornato in Italia dopo un decennio trascorso prima in Australia, poi al tristellato Waterside Inn, sulla riva del Tamigi, successivamente in Giappone come chef de partie della brigata di Yoshihiro Narisawa, due Stelle Michelin a Tokyo. Per più di un anno con Heinz Beck, prima a La Pergola di Roma, poi a Montecarlo. in seguito al Mugaritz di San Sebastian.
Cucina contemporanea la sua, dove le competenze tecniche si accompagnano alla ricerca, dove il ricordo della tradizione si rinnova nell’invenzione di una cucina che privilegia sostenibilità, leggerezza e benessere, e dove il gusto è proposto con accostamenti insoliti che giocano con successo anche a sorprendere l’ospite.
La proposta dei vini è affidata all’head sommelier Stefano Rizzi, veneto, per sei anni sommelier all’Enoteca Pinchiorri. Poi a Londra al Demoiselle Petit Bistro gestito da Chris & Jeff Galvin – gli unici fratelli al mondo ad aver ricevuto entrambi la stella Michelin – e a la Perrier-Jouët Champagne Terrace sul rooftop di Harrods.
Il cocktail bar, quest’anno 51° posto nella World’s 50 Best Bars, è guidato da Matteo Di Ienno, (miglior barman 2022 per la Guida di Identità Golose) che ha adibito una delle sale del basement del Palazzo, a suo laboratorio dove, con il suo staff, crea distillati, estrazioni e fermentazioni. General Manager del Locale è Faramarz Poosty che si occupa della gestione e supervisione dell’intera struttura.
Per ambiente, interior design, management e cucina, Il Locale è un luogo da non perdere.