Locale architettonico con la carne in primo piano
“La griglia di Varrone”: i puristi della lingua italiana potranno osservare che il termine “griglia” è un francesismo – però ormai comune in Italia – e che si dovrebbe dire, più domesticamente, “gratella”. Il richiamo a Varrone è un omaggio al buongustaio dell’antica Roma (ma anche letterato e uomo politico) rimasto famoso per i convivi che sapeva allestire, non meno sontuosi di quelli, più proverbiali, di Lucullo.Il gestore del locale, Massimo Minutelli, proveniente da un’attività commerciale nel campo dell’abbigliamento, è stato spinto alla ristorazione da una irrefrenabile passione, a lungo covata, per il buon mangiare e il buon bere tanto da farne, infine, un’occupazione professionale.
Ecco quindi, con la collaborazione della moglie Aurora Giovannetti, buona cuoca per tradizione familiare, dare vita ad un ristorante che avesse, però, una particolare connotazione tanto da richiedere l’intervento di un architetto, Dugo Peruko, croato ma italiano di adozione, per creare qualcosa di evidentemente tematico.A un cuoco di lunga esperienza, il sardo Salvatore Artizu, è sttato affidato il timone della cucina, che è stata impostata principalmente sull’utilizzo delle carni. Qui i carnivori hanno veramente di che soddisfare ampiamente la propria preferenza perché “sulla griglia” finiscono in prevalenza carni di bovini di provenienza argentina, delle isole britanniche, dell’est europeo, del Giappone, oltreché di selezionati allevamenti locali.
Ma sono presenti anche carni di bisonti, antilopi, zebre, struzzi, canguri, oltre che una vera antologia di salumi italiani e stranieri, con particolare assostimento degli spagnoli. Naturalmente i vini e le birre, con etichette nazionali ed internazionali, sono scelte in grande varietà per i giusti abbinamenti con i cibi speciali che qui vengono offerti. Un locale speciale per avventori speciali, ma dove tutti possono, comunque, trovare piatti per i propri gusti, non solo e sempre straripanti di carne: ci sono molti piatti di pasta ed anche la verdura non manca.I prezzi sono di giusta calibratura, sui 35/40 euro escluse le bevande.
Data la particolarità dell’offerta, che richiama molti estimatori, è opportuno prenotare.