Un affascinante relais gourmand in un paesaggio da sogno in Umbria
L’Italia è uno strano Paese che, pur avendo la possibilità di vivere praticamente di solo turismo grazie al suo immenso patrimonio storico, artistico e ambientale, non lo tutela lasciandolo lentamente sgretolare sotto colpevole incuria, dissennato consumo del territorio, sperpero di danaro pubblico per alimentare apparati burocratici che è un complimento definire farraginosi e inefficienti. Ma questo è anche il Paese in cui sono i privati a tentare opere di recupero meritorie, valorizzando zone spesso trascurate e mettendole a disposizione di chi condivide amore e rispetto per tutto ciò che di bello immeritatamente ancora abbiamo.
Francesco Catalano è uno di coloro che restaurano dimore abbandonate (a Penna in Teverina una casa del piccolo borgo è stata da lui riportata all’antico splendore ed è diventata museo dell’arte contadina locale) o le riqualificano, facendole diventare il fulcro attorno al quale ruota un ampio progetto gestionale. E’ il caso di quello che viene considerato uno dei più affascinanti relais di campagna dell’Umbria e sicuramente uno tra i più belli d’Italia: La Tenuta del Gallo in località Macchie, vicino ad Amelia.
Lì Francesco Catalano, nel tempo che gli lascia il suo ruolo di celebrato chirurgo della mano, ha dato dimostrazione di indubbia sensibilità estetica ricostruendo un rudere con una diversa e più imponente dignità architettonica: la casa contadina anonima è diventata un elegante fortilizio arredato con gli stupendi mobili di famiglia e rifinito con porte, finestre, pavimenti ritrovati tra gli antiquari e i rigattieri della zona e restaurati da abili artigiani.
Un lavoro che si avverte subito come amorevole, con quella cura dei dettagli di solito riservata alle case private. Perché proprio questo era l’intento: trasferire ambienti già vissuti, con la convinzione di riportare in altri luoghi, altrettanto amati, la storia e il calore di casa.
Un calore partenopeo che Silvia, la nipote, ha mutuato dal nonno materno, avvocato di grande carisma che con mirabile sintesi intellettuale aveva saputo fondere nel crogiuolo napoletano, la raffinatezza ellenica, la flemma britannica, l’ardore siculo, l’intelligenza calabra. Lei ne raccoglie il testimone, si sposta da Napoli a Roma, dove torna per ogni impegno professionale (è anche lei avvocato), ma di fatto risiede stabilmente – almeno da marzo a ottobre, quando la struttura è aperta agli ospiti – in questa tenuta modello che dirige con grazia e serena sicurezza assieme al marito Marco Di Modugno.
Buon sangue non mente.
E’ Silvia infatti a reggere le redini della tenuta: con la madre Francesca accoglie gli ospiti e coordina ciò che ora è diventato un altro fiore all’occhiello della tenuta, ossia la cucina di stampo romano-umbro-napoletano, affidata alle giovani mani di Mattia Lazzari e Simone Saltinbanco. Intanto il poliedrico padre medico si dedica all’allevamento dei cavalli di razza di cui è appassionato da sempre, a quello dei bovini di razza chianina che forniscono la carne al ristorante, a sovrintendere i terreni da cui deriva l’approvvigionamento di frutta e verdura (nonché dell’olio extravergine premiato in importanti concorsi, prodotto con una varietà di olivastra inedita, non presente negli archivi del CNR). Questo agriturismo autentico è un modello difficile da equiparare. Difficile, perché non è consueto trovare, anche in altre eleganti dimore, un così vasto e curato giardino di rose bellissime in centinaia di esemplari, piante molto rare come l’enorme albero antico di mela Ulpia, come la limoncella o l’amerina, oppure come il fico fallacciano nero che matura a settembre, o come una serie di specie dimenticate e qui riprodotte grazie all’apporto della Fondazione Archeologica arborea di Città di Castello. Il recupero ambientale è corroborato da un mare di verde assoluto, da quello scuro dei boschi a perdita d’occhio a quello chiaro dei prati. Uno scenario ambientale di straordinaria bellezza che dall’esterno si integra armoniosamente con la perfezione degli interni: ne risulta un quadro naturale che quasi si aggiunge, incorniciato dalle finestre, ai meravigliosi dipinti antichi presenti in ciascuna delle 9 stanze arredate con gusto in modo diverso l’una dall’altra, ma tutte impreziosite da suppellettili e mobili pregiati, soffitti decorati… e un silenzio d’oro.
Relais Tenuta del Gallo
Strada Ortacci, 34 Località Casella – Macchie, Amelia (Terni)
Tel. +39 0744 987112
info@tenutadelgallo.com – www.tenutadelgallo.com