27/10/02011
1° ottobre.
Per me era il giorno magico del rientro a scuola, il grembiule bianco con fiocco rosa, la cartella di cuoio buona per i cinque anni delle elementari e la merenda che profumava.
Per le mie figlie la stessa cosa; cambiava il colore, blu, del grembiule, c’era lo zainetto e la merenda che ancora profumava, malgrado l’avvento delle merendine confezionate.
Così fino alla fine delle superiori. Non ho mai digerito nè capito l’anticipazione della data di inizio della scuola, diversa per ogni regione.
Non credo che 15 giorni determinino una maggiore cultura nei ragazzi, credo però fermamente che il danno economico inferto alla nostra industria turistica sia invece enorme.
Ho scritto fino alla nausea che il nostro Paese dovrebbe e potrebbe vivere quasi esclusivamente di turismo e gastronomia se solo chi sceglie per tutti capisse questi valori.
Invece qui si va avanti con la mentalità bottegaia che apre alle 9 e chiude alle 19, alla faccia della destagionalizzazione dei flussi turistici. Estate dal 1° luglio al 20 agosto. Poi si comincia a sbaraccare.
Con l’aggiunta delle picconate costituite dagli aumenti della benzina talmente assurdi da scoraggiare ogni spostamento, di un aumento dell’IVA che fa lievitare il prezzo di beni e servizi, di stipendi con i quali non si compra più nulla.
L’Italia turistica è un tema non svolto, una grande opportunità non colta, una torta mangiata a metà. L’insolito protrarsi del bel tempo (fenomeno che forse potrebbe verificarsi tutti gli anni, visti i cambiamenti climatici in atto) sembra proprio voler dire questo.
Chi ha tenuto aperto gli stabilimenti balneari, domenica 2 ottobre ha fatto più soldi che il 2 luglio. Chi ha la fortuna di poter pianificare le proprie vacanze a settembre, sa che questo è uno dei mesi più belli per farle.
Dover correre a casa entro il 30 agosto per prepararsi alla scuola che apre dal 10 settembre, taglia di netto un mese ideale anche per i brevi periodi di svago.
Non so se per i genitori che lavorano, la scuola che apre presto sia un parcheggio comunque utile, anche se sempre più oneroso.
Quello che so è che ci potrebbero essere centri estivi anche a settembre per le famiglie che necessitano di un supporto, e che ci potrebbe essere una politica di sostegno per un turismo “estivo” non limitato a due mesi scarsi.
Togliere tempo al bel tempo porta via possibilità di benessere e prospettive economiche per il nostro sistema turistico in generale.
Pensiamoci adesso per il prossimo anno: riprendiamoci un mese nel calendario.
Ce l’hanno portato via senza offrirci una contropartita accettabile.