Fu Angelo Motta, circa 100 anni fa, a proporre il consumo natalizio del panettone per, già allora, una precisa strategia di marketing. E così è stato per quasi un secolo.
Sono passati 13 anni da quando nel 2010 Davide Paolini, allora conosciuto come il gastronauta, organizzò a Milano un “goloso” evento: Panettone tutto l’anno. “Violazione della tradizione? Assolutamente no – dice Davide Paolini. Trattasi di fake news perché non c’è alcun legame religioso o storico con il Santo Natale. Si tratta di un’invenzione della tradizione, divenuta poi consuetudine, come tante fattispecie del genere, teorizzate dagli storici E.Hobsbawn-T.Ranger.” Ma siamo alla fine dello scorso secolo quando lo stesso Paolini lanciò una sorta di provocazione invitando maestri pasticceri e aziende artigianali a produrre il panettone in tutte le stagioni. “Una mia stravaganza? Una tradizione profanata? – continua Paolini. Così anni fa, molti anni fa venne commentata la mia idea di lanciare il panettone d’estate. Il poi è stato un successo da quel mio primo articolo, in prima pagina, sul Sole 24 ore, alla fine degli anni’90 e dal mio tour di Ferragosto in alcuni stabilimenti balneari di Forte dei Marmi di Milano Marittima, di Alassio, in molti ristoranti e gelaterie sparse per l’Italia vacanziera. Così sulle ali di questo “spinta” in tanti hanno varato poi eventi, iniziative più o meno originali. “Sa va sans dire”. La vera mia molla è stata innanzitutto il piacere di gustare il panettone durante tutto l’anno a colazione, a pranzo con la mortadella o con la spalla cotta, a notte con un calice di champagne rosé. Piacere ma pure idea mkt oriented perché prolunga l’attività dei pasticcieri che, in estate hanno un’offerta ridotta di prodotti, proprio per il caldo, che ostacola molte produzioni.”
Ma allora, panettone a Ferragosto? Perché no! Sotto l’ombrellone in spiaggia, nel cesto del picnic, sulle tavole apparecchiate in terrazza o in giardino, dopo quella provocazione, compare sempre più spesso il grande lievitato che quindi non è più associato solo al Natale, ma ora al Capodanno dell’estate, il Ferragosto.
E per quel giorno c’è chi parla di panettone estivo ripieno con frutta di stagione candita o con numerose altre varianti ma c’è chi preferisce, e non sono pochi, il panettone tradizionale perché il panettone è uno solo.
Ed è stato appunto un panettone artigianale e tradizionale firmato dallo chef stellato Igles Corelli e prodotto da Fiore 1827, l’Azienda senese che nel 2027 compirà 200 anni, ad anticipare il prossimo Ferragosto. Ad orchestrare questo appuntamento, che si è svolto sulle “sabbie nobili” di Forte dei Marmi, Davide Paolini insieme allo stesso Igles Corelli e al patron di Fiore 1827 Gabriele Filippini. Ma prima, per i pochi ospiti, c’è stato il tradizionale piatto del Forte: lo spaghetto alle arselle accompagnato da Lady F, un raro vino bianco da uve Orpicchio prodotto a Bolgheri da donne Fittipaldi.
E sul panettone? Dopo un simpatico consulto fra Davide Paolini, Igles Corelli e Gabriele Filippini sono stati tutti d’accordo per un rosé ed è stato, per l’occasione, champagne Perrier Jouet Belle Epoque Rosé. “Dopo anni da spettatore, – conclude Paolini – quest’anno ho voluto riproporre il rito del panettone, in occasione dell’uscita del libro “A tavola vista mare” proprio in uno degli stabilimenti citati nel libro: il Bagno Silvio, a cui sono molto affezionato. Qui, con un panettone di 3 chili (le mie preferenze sono per i panettoni extra large) in cui c’è lo zampino dell’amico Igles Corelli, simbolo per me, in questa occasione, di tutti i “panetun” di Ferragosto, per augurare con uno strappo (e non con il coltello) a tutti gli amanti di questa icona artigianale del made in Italy, un’estate all’insegna del gusto.”