Singolare esperimento dei giornalisti de La Madia Travelfood che si sono sottoposti a vari test per accertare la presenza di alcool nel sangue e nell’apparato respiratorio in seguito all’assunzione di vino.
Mercoledì 10 dicembre 2008, presso la redazione de La Madia Travelfood di Cesena – storicamente la prima rivista italiana specializzata nel settore della ristorazione e dell’ospitalità -, un panel di giornalisti ed operatori del settore si è sottoposto ad un inedito test per la rilevazione della concentrazione di alcol nel proprio sangue.
A mezzogiorno il direttore Elsa Mazzolini e Andrea Dal Cero (ex capitaALvino e ora direttore di Vinaria, le pagine dedicate al vino de La Madia) si sono messi a tavola, mangiando e bevendo bollicine, con un catetere venoso inserito nel braccio.
Per verificare la validità scientifica dell’esperimento era previsto anche un gruppo di controllo, diverso per fascia d’età diviso tra chi mangiava e beveva e chi beveva soltanto.
Ad intervalli predeterminati, gli operatori di una pattuglia della Polizia Stradale, appositamente messa a disposizione dal Ministero degli Interni, hanno sottoposto al test dell’etilometro i gruppi di volontari; contestualmente il test è stato effettuato anche mediante un tipo di etilometro tra quelli utilizzati comunemente nei locali pubblici.
Contemporaneamente un medico, coadiuvato da un’infermiera, ha prelevato loro campioni di sangue per effettuare successivamente le analisi ematiche.
Lo scopo principale di questa prova sul campo è stato quello di verificare l’andamento della concentrazione di alcol nel sangue nel corso di un normale pranzo. Ma l’esperimento voleva fornire anche un valore di controllo privilegiato ed autorevole per la verifica delle tabelle riportate nei posters ministeriali affissi nei locali pubblici ed un ulteriore confronto tra le eventuali differenze che potrebbero risultare comparando gli esiti del test dell’etilometro e quelli delle analisi ematiche cliniche.
L’intero evento è stato registrato su supporto digitale ed il materiale girato messo a disposizione dei media. Il servizio fotografico della giornata è stato realizzato da Pasquale Spinelli, bolognese, segretario dell’AIRF (l’associazione italiana dei reporter fotografi).
I tre gruppi:
Elsa Mazzolini, direttore de La Madia, e Andrea Dal Cero, direttore di Vinaria e coordinatore della Tavola della Comunicazione alimentrare Italiana, hanno mangiato tortelli con ragù di melanzane, tagliatelle al sugo, pollo arrosto, patate al forno e torta alla crema. Hanno accompagnato il loro pranzo con un brut “On attende les Invités” di Luretta in quel di Piacenza e un Montepulciano d’Abruzzo Don Giovanni di Buccicatino. Ne hanno bevuto a loro piacimento e hanno concluso il pasto con caffè, ammazzacaffè ed un single malt per Dal Cero.
Il gruppo che ha mangiato e “bevuto moderatamente” era composto dalla giornalista Maria Chiara Zucchi e dall’enotecario Fabrizio Magnani di Cesena. Uguale al primo gruppo il menù, ma diverse le quantitò d’alcol ingerite.
Regole diverse per il terzo gruppo di volontari, affettuosamente chiamato “Happy Hour”, che ha bevuto tutto quello che voleva, limitandosi a spiluzzicare snacks da bancone.
I primi esiti dell’alcol test.
L’etilometro della polizia stradale si è per il momento rivelato meno severo di quello in dotazione alle discoteche. Comunque i valori di 0,5 m/l sono stati sforati dal direttore Mazzolini dopo la seconda portata e da Dal Cero dopo il caffè corretto e il single malt.
Il secondo gruppo è risultato, ovviamente, più morigerato e all’interno di parametri accettabili.
Fuori controllo il gruppo “happy hour” che ha dimostrato parametri decisamente alti che, a norma del codice della strada, comportano sanzioni estremamente elevate ed il sequestro dell’autovettura.
I risultati completi di questo inedito esperimento arriveranno soltanto tra qualche giorno, incrociando i rilevamenti degli etilometri con quelli clinici ematici.
Di sicuro, almeno per quanto emerso al momento, si può affermare che:
– l’etilometro in funzione presso i locali pubblici risulta essere più severo di quello della polizia stradale;
– i due gruppi che hanno mangiato e bevuto hanno sforato di poco i valori sanciti dal codice stradale;
– i due etilometri hanno dato raramente gli stessi valori.
Si attendono ora i risultati delle analisi del sangue per saperne di più.