L’Italia (+11%) supera i 10 milioni di bottiglie
La domanda mondiale di Champagne è cresciuta senza sosta nel corso del 2007. Con 150,9 milioni di bottiglie spedite in oltre 190 paesi, le esportazioni, che rappresentavano all’inizio degli anni ‘80 un terzo delle spedizioni totali, raggiungono oggi il 45%, con una triplicazione dei volumi.
L’Italia scala la classifica dei maggiori paesi all’export di una posizione, collocandosi al 4° posto dopo Regno Unito, Stati Uniti e Germania. Con 10.338.199 bottiglie importate, l’Italia fa segnare una crescita a due cifre con un +10,9% rispetto al 2006. Non era mai successo che fosse superata la soglia dei 10 milioni di bottiglie.
Se gli inglesi sono più che mai i migliori clienti (38.957.205 bottiglie), si posizionano tra i primi dieci mercati gli Stati Uniti (21.722.220 bottiglie), la Germania (12.914.406 bottiglie) e gli altri paesi dell’Europa Occidentale (Italia, Belgio, Svizzera, Spagna e Paesi Bassi) oltre a Giappone (9.170.371 bottiglie) e Australia (3.308.978 bottiglie).
L’Unione Europea (esclusa la Francia) assorbe da sola il 61% delle esportazioni con 91,4 milioni di bottiglie con un aumento del 9% rispetto al 2006. Anche se i volumi restano estremamente bassi, bisogna notare che gli aumenti più importanti nel 2007 riguardano i paesi entrati di recente nell’Unione Europea come la Romania (+129%). Dopo la loro integrazione, Cipro, la Polonia e la Bulgaria hanno raddoppiato il loro consumo, mentre sono triplicati quelli di Estonia, Ungheria, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovenia. La Lituania è cresciuta di sette volte e la Slovacchia di undici. La Russia continua la sua volata con 1.033.477 bottiglie, con una crescita del 41%. La penetrazione cresce verso Oriente. Il continente asiatico, 2% delle esportazioni trent’anni fa, pesa oggi per il 9%. Il Giappone è ovviamente il fiore all’occhiello dell’Asia anche se il mercato è relativamente giovane rispetto a Singapore (1.127.499 bottiglie) e Hong Kong (910.928 bottiglie) che sono da tempo tra i primi venti paesi che amano lo Champagne. Il mercato cinese, ancora modesto con 656.208 bottiglie, batte tutti i record di crescita e si è moltiplicato per nove in cinque anni. Più o meno allo stesso livello di consumo (200/300.000 bottiglie), l’India, la Thailandia, la Corea del Sud e Taiwan continuano il loro sviluppo anche se meno rapidamente rispetto agli anni precedenti. Infine è da segnalare il dato sorprendente degli Emirati Arabi Uniti, uno stato tradizionalmente non consumatore di alcool ma con un forte sviluppo dell’hôtellerie di lusso, cresciuto del 18% con 983.690 bottiglie.