Poderi Fiorini, realtà vitivinicola di Savignano sul Panaro a carattere familiare, che da quattro generazioni, fin dal 1919 si dedica alla valorizzazione etica e responsabile, dei vitigni classici del territorio modenese, espressione di una viticoltura antica, ha festeggiato il primo secolo di vita, con un grande evento che ha animato la cantina, insieme alle eccellenze del gusto degli artigiani con cui Alberto e Cristina Fiorini hanno collaborato in questi anni.
Cento anni di dedizione alla terra e al buon vino, una storia iniziata da Antonio Fiorini bisnonno e capostipite, che ha saputo con determinazione costruire dal nulla la prima cantina di Panzana e a chi come Giuseppe Fiorini, papà di Alberto e Cristina, ha proseguito con tenacia edificando la cantina di Ganaceto e infine ha visto realizzarsi l’ultimo traguardo, la nascita della cantina di Savignano presso la Torre dei Nanni, un obiettivo perseguito con la risolutezza tipica dei Fiorini e la capacità di vedere lungo che ha dato vita a un progetto totalizzante, aprendo nuovi mercati e stimolando nuovi progetti.
Cento anni di storia che con una certa curiosità ripercorriamo: iniziò tutto nel 1919 nella “casa del caso” a pochi passi dalla “vigna del caso” a Panzano di Campogalliano (MO), un casolare di campagna chiamato così perché sperduto nella Bassa modenese, dagli inizi del secolo il bisnonno Antonio produceva Lambrusco, ma fu in quegli anni che divenne il referente della Jolanda Zanasi, che avendo deciso di sollevare da quell’attività i componenti della sua famiglia, affidò ad Antonio la gestione di tutti i terreni a seminativo e a vigneto che si estendevano dalla zona di Campogalliano fino a Ganaceto, nominandolo fattore. Antonio e la moglie ebbero sette figli, tre dei quali continuarono a interessarsi di vino, Aroldo e Franco aprirono delle cantine a Modena, mentre Ugo, il nonno di Alberto e Cristina proseguirono nella gestione dei terreni e degli averi della signora Zanasi fino alla sua morte nei primi anni ’80, quando poi furono donati alla Chiesa, ad eccezione di alcuni poderi destinati alla nonna Maria, moglie di Ugo.
Negli anni ’60 la signora Zanasi propose ai Fiorini l’acquisto di un terreno a Ganaceto su cui venne edificata la cantina nuova, che in quegli anni era ancora a Panzano. Successivamente l’edificio venne ampliato grazie all’attività operosa di Giuseppe figlio di Ugo, che acquisto anche i vigneti, liquidando il resto della famiglia. Alberto, dopo cinque anni dal diploma in Agraria nel 1992 entrò in azienda e parallelamente aprì un agenzia di rappresentanza di vini con importanti brand, come Sagna, Chateau Petrus, Marchese Antinori, Roderer, che gli diedero una visione qualitativa del mondo del vino, mentre la sorella Cristina, dopo il diploma si inserì nell’attività di famiglia nel 1995. Oggi anche Matteo (figlio di Alberto), dopo il diploma in Agraria fa parte dello staff, rappresentando la quinta generazione.
Il percorso che ha portato il lambrusco dall’essere un vino “prodotto in quantità e costare poco” verso la qualità, ha avuto ai Poderi Fiorini, una svolta importante nel 2011, con l’ acquisizione della storica Torre dei Nanni e dei terreni adiacenti a Savignano che è l’unico paese della provincia di Modena dove convivono 3 D.O.P. (Denominazioni di Origine Protetta), a cui sono seguiti gli interventi per l’edificazione della nuova cantina, effettuati nel rispetto dell’ecosistema e dell’aspetto paesaggistico, in cui si collocano il comparto produttivo, la barricaia, la sala di degustazione e l’acetaia di famiglia. La linea Torre dei Nanni include tutti i vini dei Colli Bolognesi, sia i frizzanti, come il Pignoletto, che i fermi come la Barbera e il Cabernet Sauvignon, ma sempre mantenendo la consolidata tradizione vinicola legata al Lambrusco. Poderi Fiorini è il marchio legato alla storia dell’azienda, con quindici vini, tra cui tre Sorbara, tre Grasparossa, a cui si aggiungono una grappa e l’aceto balsamico tradizionale.
Quattro i poderi: uno a Ganaceto dove si produce Sorbara, uno a Torre Maina dove si produce solamente Grasparossa e due a Savignano con la Torre dei Nanni, e il podere a piede franco dei Plessi. Da alcuni anni tutti i trenta ettari vitati dei Quattro poderi, sono stati convertiri al biologico, scegliendo la strada del naturale, con un approccio soft in cantina e un impiego più leggero della solforosa, arrivando a creare il “Puro”, un lambrusco metodo Martinotti completamente senza solfiti aggiunti, un blend, delle tre uve di Modena : Sorbara 25%, Grasparossa 55%, Salamino 20%, presentato nell’ambito dell’evento del centenario.
L’azienda oggi produce complessivamente 190 mila bottiglie, per il 40% destinate all’export, gli Stati Uniti, sono il primo mercato estero. Le altre aree presidiate sono Canada, nord Europa, Corea del sud e Giappone.
Cent’anni di Lambrusco e non solo … le strutture ricettive di Poderi Fiorini lo scorso anno hanno ospitato oltre quattromila turisti, di cui l’80% erano stranieri. In prospettiva, in futuro si punterà sempre più sull’enoturismo e l’accoglienza, per lavorare a diretto contatto con il consumatore finale, il modo migliore per comunicare efficacemente le potenzialità e le peculiarità del territorio.