Un viaggio nel cosiddetto “piccolo Tibet” d’Italia offre una molteplicità di svago e divertimento sulla neve.
Ma non solo: relax e gastronomia sono di casa in quest’angolo di Valtellina.
E’ con un cielo terso e un’aria frizzante che inizia il nostro itinerario in Valtellina, precisamente da Tirano, uno dei paesi più interessanti in virtù della sua posizione strategica, a pochi passi dal confine svizzero e punto di partenza del famoso trenino rosso della Ferrovia retica, l’affascinante linea Tirano-St.Moritz. All’arrivo, il primo edificio che balza agli occhi è l’imponente santuario della Madonna di Tirano, risalente al XVI secolo, miglior esempio di Rinascimento in Valtellina: conserva stucchi, sculture e un organo preziosamente intagliato. Siamo nella patria dei pizzoccheri, un piatto genuino prodotto col grano saraceno (nella vicina Teglio si trova l’Accademia del Pizzocchero, tel. 0342 782000), da abbinare ai vini corposi le cui uve si coltivano lungo la Strada dei Vini e dei Sapori da Sondrio a Tirano; tra questi l’Inferno e il Valgella, due nobili rossi di grande corpo.
Il centro storico di Tirano è straordinariamente ricco di palazzi nobiliari e di chiese di varie epoche. Tra tutti, per la sua bellezza, spicca Palazzo Salis (info per visite 340 0640653), con una facciata tardo cinquecentesca, un salone d’onore mirabilmente affrescato e un pregevole giardino all’italiana. Generalmente per arrivare a Livigno vi sono due possibilità, la prima dal passo della Forcola, entrando nel territorio svizzero, e la seconda dal passo Foscagno, via Bormio. In questo periodo non c’è alternativa in quanto il passo della Forcola, in caso di abbondanti nevicate, rimane chiuso per un lungo periodo. Bormio è una delle località sciistiche più famose ed affermate, dove ogni anno si sfidano i campioni della Coppa del Mondo.
Da Bormio la strada si inoltra nella Valdidentro, e l’aspetto diviene ancora più montano e selvaggio; alle spalle il massiccio del Cevedale e di fronte una catena di montagne alte ben oltre i 3.000 metri. Uno spettacolo della natura. Si oltrepassa il piccolo paese di Trepalle (nella foto qui sopra), che ha il primato di località abitata più alta d’Italia (m 2.079), in inverno si trasforma in un paradiso per gli appassionati di sci alpino, snowboard e telemark. Poi appaiono le prime abitazioni di Livigno e la sua valle, attraversata dal torrente Spöl, chiamato dai livignaschi l’Akua Granda, che nei millenni ha modellato la valle. Fino agli anni Cinquanta la neve era causa di un forzato isolamento per diversi mesi; gli abitanti di Livigno erano, come suol dirsi, completamente “fuori dal mondo”, l’unico mezzo di trasporto era costituito dalle slitte trainate da cavalli. Poi, a partire dagli anni Sessanta, nell’era del boom economico, anche Livigno vide aprirsi le porte del turismo, estivo ed invernale, e da isolato “villaggio di strada” – che si sviluppa per 12 chilometri di lunghezza in una valle larga il doppio – si trasformò in breve in una delle migliori stazioni di villeggiatura per gli sport invernali. Il paese sorge a 1.816 metri di altezza e qui si ha la quasi certezza di avere la prima neve disponibile per gli impianti di risalita e di sci di fondo. Non a caso si vengono ad allenare numerosi atleti nazionali di sci.
La stagione sciistica è molto lunga e va da novembre a maggio; il primo skilift fu inaugurato nel 1958 e, dopo l’apertura nel 1964 del tunnel Munt la Schera che collega la valle alla Svizzera, gli impianti si sono moltiplicati per soddisfare le richieste di un turismo sempre più numeroso. Il paese è circondato da boschi e ovattato dalla neve e vi si svolgono importanti manifestazioni, come la “Sgambeda”, la più grande gara promozionale di sci di fondo dell’Alta Valtellina, e “Art in Ice”, Concorso Internazionale di Sculture di Neve, giunto alla XV edizione, in cui sono ammesse 10 squadre composte da 3 scultori, il tema è libero per la composizione, ma si devono rispettare regole ben precise, tipo le dimensioni del blocco di neve: praticamente un cubo di 3 metri di larghezza, altezza e profondità e, soprattutto non si possono usare motoseghe e altri attrezzi elettrici.
Nonostante la manifestazione si svolga in dicembre, le sculture si possono ammirare nella loro bellezza anche in questo periodo, mantenute intatte dalle rigide temperature della valle, visto che a volte si toccano anche i -30 gradi. Livigno è uno straordinario scrigno per gli amanti dello sport. Sia per quelli invernali, come abbiamo già detto, ma anche per quelli estivi. Non c’è attività sportiva che non si possa praticare. Dal trekking, lungo i sentieri segnalati e adatti a “tutte le gambe”, alle mountain bike, di cui Livigno è la capitale alpina, definita la “Whistler d’Europa”, percorsi per tutti i livelli, oltre 3.200 km in tutta l’Alta Rezia e tutti sono digitalizzati. Si pedala negli scenari dei ghiacciai del Bernina, dell’Ortles-Cevedale e della Cima Piazzi. Le passeggiate a cavallo conducono in luoghi altamente suggestivi, mentre le gite in carrozza permettono di assaporare il fascino d’altri tempi. Per nulla secondario, parte del successo della località viene decretato dal fatto che questo comune della Valtellina gode di benefici fiscali e tutte le merci sono rigorosamente tax free: un mega shopping di 250 negozi, con boutiques monomarca e griffes esclusive, dall’abbigliamento maschile e femminile, agli orologi, vini e liquori, profumi fino ai prodotti tecnologici. E per rigenerare corpo, mente e spirito, niente di meglio di “Aqua Granda”, la recentissima struttura di centro benessere integrato più grande d’Europa. Ben 20 mila metri quadrati per riscoprire il benessere totale, tra acqua, fitness, wellness e beauty, attraverso un itinerario del piacere e dello star bene.