Il termine Turdillo deriva molto probabilmente dall’aggettivo greco τυτθòς – òν , che significa piccolo , piccino , ad indicare le dimensioni di questo dolcetto tradizionale. Secondo la leggenda questi dolci risalgono al periodo di Brezio, figlio di Ercole e fondatore della città di Cosenza.
La ricetta prevede l’utilizzo di vino rosso, olio EVO, acqua e farina. Vengono addolciti con il cotto di fichi che in Calabria viene chiamato miele di fichi: non è un vero e proprio miele, ma è il risultato della cottura e della pigiatura dei fichi maturi, oppure con mosto cotto o miele.
Il mosto cotto è il risultato della bollitura per molto tempo della prima spremitura dell’uva, fino ad arrivare ad 1/3 del volume iniziale.
Si conserva a lungo.
INGREDIENTI
g. 300/320 di farina 00, ml. 100 di vino rosso, ml. 100 di olio evo, ml. 50 di acqua, mezzo cucchiaino di sale, mosto cotto q.b., 1 arancia, miele di arancia q.b., 3 stecche di cannella, 10 chiodi di garofano, olio di arachidi q.b. per la frittura.
PROCEDIMENTO
In un casseruolino versare tutti i liquidi, una stecca di cannella, cinque chiodi di garofano e lasciare sobbollire per qualche minuto. Ritirare dal fuoco e lasciare intiepidire per cinque minuti. Su una spianatoia disporre la farina ed al centro versare, un po’ per volta, il liquido preparato e filtrato. Lavorare delicatamente con le mani sino a ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso. Lasciare riposare per 30 minuti. Prendere una parte dell’impasto e rotolarlo con le mani sino a ottenere un cordoncino del diametro di un grissino, quindi dividerlo a piccoli tranci di circa otto centimetri. Friggerli in abbondante olio. Ritirarli e porli a scolare bene su carta assorbente. In una casseruola mettere il mosto cotto, il miele di arancia, il rimanente della cannella e dei chiodi di garofano, il succo dell’arancia e la sua scorzetta. Portare a ebollizione, quindi versare i turdilli fritti e lasciare insaporire per qualche minuto mescolando con un cucchiaio di legno. Servirli irrorandoli con lo sciroppo rimasto. Sono buoni sia caldi che freddi e soprattutto serviti con gelato alla vaniglia. Si possono conservare coperti per circa quindici giorni.