Nell’anno delle 200 vendemmie, le etichette di Duca di Salaparuta diventano ambasciatrici d’arte e bellezza grazie ad un progetto, con al centro la città di Bagheria, che supera i confini della Cantina e si apre al mondo.
Una storia di eccellenza che ha radici lontane, un viaggio sentimentale fatto di territorio, persone, visione. Duca di Salaparuta si racconta in un anno che celebra un traguardo importante: i suoi 200 anni.
L’Azienda continua nel percorso di affermazione eno-culturale iniziato nell’areale di Bagheria – terra d’origine – e proseguito poi anche in altre zone dell’Isola, come il centro-sud della Sicilia, le pendici dell’Etna e l’area di Salemi. Territori differenti ma estremamente vocati alla produzione vitivinicola, dove sorgono le Tenute di proprietà – Suor Marchesa, Vajasindi e Risignolo – in grado di offrire uve straordinarie per vini che, per stile enologico e fattura artigianale, si impongono con immediatezza e riconoscibilità.
Vini ed etichette che hanno saputo edificare il concetto di iconico per trasferirlo ai territori di produzione, in un legame tra vigneto e Cantina che, oggi, Duca di Salaparuta intende sempre più raccontare.
“Il vigneto è la spina dorsale di Duca di Salaparuta, ne trae forza, reputazione, eccellenza – spiega Roberto Magnisi, Direttore delle Cantine Duca di Salaparuta – ne respiriamo il contesto pedoclimatico, viviamo il giorno per giorno delle pratiche colturali, ne assaggiamo i frutti maturi e ne immaginiamo l’esito enologico, la fedeltà espressiva al vitigno, la piacevolezza finale.
È questo il punto focale di tutto: il piacere di un vino. Per decenni Duca di Salaparuta ha fatto la Sicilia del vino nel mondo.
Oggi vogliamo che il mondo trovi in noi la chiave per schiudere questa Sicilia d’incanto.
Quanta bellezza possediamo nei nostri territori e quanta ispirazione hanno saputo generare negli artisti che l’hanno amata e rappresentata.”
Un progetto di restyling che abbraccia diverse Linee ed etichette, con vini diventati nel tempo veri e propri must have come Duca Enrico e Bianca di Valguarnera, Le Icone di Duca di Salaparuta, e la selezione dei tre vini della Linea Le Tenute. Un percorso innovativo di rappresentazione e valorizzazione iconografica della bellezza della Sicilia, come nelle etichette della nuova Linea Autentici di Sicilia o, ancora, il Triskelè che torna con un nuovo design quest’anno con la vendemmia 2021.
Duca di Salaparuta ha portato la luce delle pennellate di Renato Guttuso, uno dei più importanti esponenti della pittura italiana nato a Bagheria, a colorare le etichette della Linea Autentici di Sicilia con l’esplosione del blu intenso del mare d’Aspra (Opera: Paesaggio dell’Aspra, 1959, Olio su tela, Collezione privata) in tante forme diverse.
O ancora il raffinato chiaro/scuro del realismo fotografico di Mimmo Pintacuda che viene portato a raccontarsi attraverso le etichette dei vini delle Tenute. Il Nero d’Avola di Passo delle Mule, incarnato dallo scatto intitolato Prima dell’Alba.
Sentiero del Vento ispirato ad un’immagine iconica dell’artista: Sulla Battigia.
E ancora Kados, il Grillo con un’immagine che racconta un momento di vita: La Pendolare.
Originario di Bagheria, come Renato Guttuso, Mimmo Pintacuda in oltre cinquant’anni di carriera scattò migliaia di immagini che narrano la storia sotterranea del nostro Paese – e in particolare della Sicilia – nella seconda metà del Novecento.
E, infine, l’opera di altro grande artista bagherese, Emilio Murdolo, viene scelta per celebrare i due secoli di storia di Duca di Salaparuta partendo dal luogo in cui tutto ebbe inizio e facendolo diventare l’immagine di una nuova espressione di Nero d’Avola che porta un nome caro all’Azienda: Triskelè. L’opera è Villa Valguarnera, che immortala la residenza estiva della famiglia Alliata, nonché il luogo in cui Giuseppe Alliata Duca di Salaparuta compì il suo primo atto passionale enoico, la sua prima vinificazione.
Duca di Salaparuta sceglie dunque di scommettere su alcune delle forme d’arte più nobili generate dal terroir culturale, per dar vita ad un progetto visivo in forte sinergia con i valori materiali e immateriali del territorio compreso tra Palermo e Cefalù.
[Questo articolo è tratto dal numero di settembre-ottobre 2024 de La Madia Travelfood. Puoi acquistare una copia digitale nello sfoglia online oppure sottoscrivere un abbonamento per ricevere ogni due mesi la rivista cartacea]