No, non è il caldo a darci alla testa: con questo gustoso gelato al cavolfiore potremo rinfrescarci consapevoli di mangiare qualcosa di buono e sostenibile.
L’idea ha origine da una vegan cheesecake piuttosto mal riuscita, che la cuoca Jenni Matheson, neozelandese e vegana da oltre vent’anni, riesce a recuperare e a trasformare in un gelato vegano, a detta di amici e parenti, strepitoso.
Jenni decide di presentare la sua idea alla Start-up week di Taranaki, attirando l’attenzione della Food Technologist Mrinali Kumar, vegetariana dalla nascita. Mrinali, assaggia il gelato e, rapita dal suo gusto, capisce che unendo le forze possono creare qualcosa di importante.. Nasce così la start up Eatkinda.
Il gelato al cavolfiore contro lo spreco alimentare
Lo spreco alimentare è un problema importante in Nuova Zelanda (e non solo) dove si stima che il 40% di tutta la frutta e verdura coltivata venga scartata. Il metano emesso dal cibo in decomposizione nelle discariche e nelle fattorie contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas serra.
Il problema è enorme e lo scopo primario di EatKinda è ridurre gli sprechi alimentari trasformando il cavolfiore esteticamente imperfetto in un cremoso gelato.
Perché proprio il cavolfiore?
In Nuova Zelanda il cavolfiore viene coltivato tutto l’anno. In alcune stagioni cresce meglio che in altre ed in abbondanza tale da ricevere un’offerta ben più alta della domanda. Di conseguenza l’eccedenza viene lasciata marcire nelle fattorie.
I fattori climatici che si susseguono nelle diverse stagioni possono determinare dimensioni eccessive del cavolfiore che lo rendono inadatto alla vendita nella grande distribuzione. Alcuni cavolfiori assumono forme troppo irregolari o una pigmentazione violacea che, sebbene perfetti da mangiare, li rendono poco accattivanti per l’esposizione sui banchi dei rivenditori, lasciando agli agricoltori grossi quantitativi invenduti.
Eatkinda modello di economia virtuosa
Durante la produzione di prova, nel 2022, EatKinda ha utilizzato, quindi risparmiando sullo spreco alimentare, 468 Kg. di cavolfiore, che corrispondono a circa 310 cavolfiori che altrimenti sarebbero marciti nelle fattorie neozelandesi.
Utilizzando cavolfiori esteticamente imperfetti, Eatkinda supporta i coltivatori neozelandesi, generando un flusso di reddito alternativo e ottimizzando il tempo e denaro investito per la vendita sul mercato tradizionale.
Eatkinda è al momento disponibile in tre gusti: doppio cioccolato, menta e biscotti al cioccolato, fragoline estive. Tra gli ingredienti, oltre al principe cavolfiore, troviamo acqua, olio di cocco, proteine del pisello e succo concentrato di sambuco. Senza olio di palma, soia, latticini e frutta secca.
Eatkinda è un prodotto uscito in anteprima mondiale, con grandi possibilità di aprire la strada al settore alimentare per sfruttare i prodotti della natura in modo creativo e innovativo.
Attualmente è in vendita tramite la catena neozelandese Hell Pizza, che ha ristoranti in Nuova Zelanda e Australia e, oltre al gelato, offre una vasta gamma di pizze e piatti plant based.
EatKinda, sii più gentile
Oltre all’amore per il cibo a base vegetale, per le fondatrici di EatKinda, è importante fare la cosa giusta, anche se ciò significa andare controcorrente. È importante per loro prendere le decisioni migliori per il pianeta e per le generazioni future, per essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo con…una pallina di gelato al cavolfiore alla volta!
Ognuno di noi deve fare la sua parte, anche riducendo al minimo ciò che gettiamo nella spazzatura. Se ciascuno di noi diminuisse di pochi chilogrammi i rifiuti alimentari di ogni anno, tutti insieme, su scala mondiale, potremmo avere un impatto significativo per la riduzione della nostra impronta di carbonio.
Meno spreco alimentare significa meno emissioni di metano e quindi una riduzione dei gas serra.
[Questo articolo è tratto dal numero di luglio-agosto 2023 de La Madia Travelfood. Puoi acquistare una copia digitale nello sfoglia online oppure sottoscrivere un abbonamento per ricevere ogni due mesi la rivista cartacea]