Il report “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero, 2020” dell’ISTAT certifica la grave crisi del settore dell’hotellerie: gli alberghi si attestano il triste primato di più colpiti del settore turistico in tempo di pandemia, registrando il -57,8% di viaggi e il -62,2% di pernottamenti.
Durante l’anno passato hanno toccato il minimo storico i viaggi degli italiani nel Bel Paese (-44,8% rispetto al 2019) con un calo più lieve solo nel periodo estivo (-18,6%). Quasi il 7% delle persone ha rinunciato completamente all’andare in vacanza.
I viaggi all’estero hanno avuto un rallentamento ancora maggiore, pari all’80%, facendo sì che il 90,9% dei turisti rimanesse in territorio italiano per le ferie.
In salita, per lo meno, la durata dei viaggi: si attesta a 6,3 notti per i periodi di vacanza.
La categoria di viaggi che ha visto la diminuzione più intensa è tuttavia quella dei viaggi di lavoro: calati del 67,9% rispetto al 2019, costituiscono solo il 3,8% dei pernottamenti. Questo calo, a rigor del vero, stava già iniziando prima dell’avvento della pandemia: già nel 2019 era ridotto al 40% rispetto al 2009, ultimo anno prima della diminuzione. La durata media delle trasferte è al momento stabile sulle 3,5 notti.