Era il 1987 quando due fratelli di origini lucane, Mario e Vincenzo Ferrara, decisero di aprire un ristorante, acquistando e ristrutturando una pizzeria a Bologna in via Broccaindosso 63/B.
Il nome del locale, Scacco Matto, è una locuzione nata da uno sdrucciolamento fonetico dall’espressione originaria: “Scià matt”, il re è morto, alla passione dei fratelli per l’antico gioco. Gli scacchi hanno rappresentato per Mario e Vincenzo molto più che un gioco. L’austera metafora della vita e della lotta per la vita che caratterizza gli scacchi è stata la principale delle filosofie gestionali della loro attività. Non si gioca per partecipare, si gioca per vincere. Sulla scacchiera non c’é posto per il caso e la sfortuna, ai quali ci si possa appellare in caso di sconfitta. Tutto dipende da noi stessi. Si vince o si perde per proprio merito o per propria colpa. I pezzi sulla scacchiera di Mario e Vincenzo sono l’estrema cura nella selezione delle materie, il rispetto delle stagionalità, l’armonia degli abbinamenti sempre nuovi e stimolanti, studio, ricerca e innovazione delle preparazioni e dei sistemi di cottura. Vincere la partita rappresenta il raggiungimento del successo della loro attività, del loro compiacimento e della soddisfazione del cliente.
Mario è il “re nero”, rappresentazione simbolica di una cucina nitida, lineare e mai banale, sempre attenta ad autenticità e tradizione, ma attuale, vivace e dinamica, aperta alle novità e alla sperimentazione. A completare la brigata di cucina, gli sous chef da 12 anni al fianco di Mario, “l’alfiere”Angelo Buttelli e “il cavallo” Luca Burnelli.
Le proposte di terra e di mare celano il ricordo dei profumi e dei sapori forti dell’antica tradizione lucana. I piatti non si compongono mai di più di due o tre ingredienti, tutti trattati con giudizio. Processi reinventati, mantenendo intatte le origini, da una spinta creativa, che rinnova, innova e contamina, l’idea gastronomica classica. La tecnica non per stupire ma per ottimizzare “l’idea di cucina”. Cotture sottovuoto e a bassa temperatura esaltano i sapori originali degli ingredienti, la precisione dei dosaggi e la lavorazione delle verdure, servite come protagoniste o in accompagnamento alla quasi totalità dei piatti, di cui esaltano le peculiarità per armonia o per contrasto, sono elementi caratterizzanti di accostamenti originali e indovinati, composizioni equilibrate, con il giusto tocco di creatività. Vincenzo è “la torre, il pezzo pesante senza limiti di movimento”, che domina e governa la sala.
In un’ambientazione volutamente semplice, accogliente e familiare, lui guida e accompagna con grande riguardo i clienti … “pedoni”, in un coinvolgente percorso degustativo, con proposte e abbinamenti curiosi e stimolanti, completati da più di trecento etichette, tra cui bollicine Italiane e champagne, che contraddistinguono una carta dei vini, “la regina”, ben equilibrata tra qualità, prezzo e novità.
Si gioca a scacchi da tempo immemorabile, ci saranno sempre nuove partite e chi ne farà la cronaca e la storia. Mario e Vincenzo hanno sicuramente vinto la loro partita 29 anni fa.
Ora vaga il re dallo scudo nero / guarda le sue legioni vinte sul campo solitario. / Dovunque si muova ode sinistri rumori. / Scacco! risuonano le valli. Scacco! echeggiano i boschi. / Non c’è più scampo: guarda il suo certo destino. / Abbandona il trono alla rovina / Ed è scacco matto”. (poeta inglese del Seicento)