Nome breve ed allegro, dolce e musicale quando si completa nel prenome, Anne Sophie Pic ha un viso intelligente ed arguto e una personalità sicura appena venata di timidezza. Al momento in Francia è l’unica donna chef insignita con 3 Stelle Michelin. (Prima di lei, solo altre 3 donne avevano raggiunto le tre stelle: Eugenie Brazier e Marie Bourgeois nel 1933, e Marguerite Bise nel 1951). La sua famiglia è nella ristorazione da oltre un secolo, esattamente da 4 generazioni. Ad iniziare fu la bisnonna Sophie che nel 1889 aprì a Saint Péray in Ardeche il Café du Pin dove con abilità faceva vera cucina di terroir tanto che l’Auberge du Pin divenne un indirizzo noto, da andarci apposta per le fricassee di volaille, i gratins ed i sautès de lapin. Nel 1920 è il turno di Andrè Pic, un’infanzia a vedere sua madre dietro i fornelli, e un apprentissage nei migliori ristoranti di Lione e di Parigi. Sulla scia della tradizione di famiglia, conferma la linea del ristorante che ormai attira anche i primi automobilisti che deviano dai loro itinerari per fermarsi a gustare la lepre, la poularde, o il budino Richelieu. Nel 1934 il ristorante è già nella Guida Michelin e ha 3 stelle. Andrè Pic capisce che l’impresa di famiglia deve allargare gli orizzonti e fare il salto di qualità: nel 1936 si trasferisce a Valence, in centro città, sulla direttrice della National 7, la strada che unisce Parigi alla Costa Azzurra. Dopo Andrè sarà Jacques che continuerà nel solco tracciato dal padre e farà emergere nuovi accordi e nuovi sapori con un gusto spiccato per le salse e per il pesce. Nel 1973 Jacques Pic, con la moglie Suzanne, riconquista la terza stella Michelin perduta dopo la guerra. Siamo arrivati alla quarta generazione. Anne Sophie ha 23 anni quando torna definitivamente a Valence. Ha viaggiato molto, è stata a lungo negli Stati Uniti, in Giappone ha incontrato suo marito David Sinapian. Quando ritorna, è decisa a proseguire nel lavoro dei suoi. La morte improvvisa di suo padre, Jacques Pic, accelera le decisioni e forza gli eventi: non c’è piú tempo per corsi di perfezionamento e stage e così Anne Sophie si trova di colpo a capo della cucina; vi rimarrà per 9 mesi, per poi abbandonarla e passare ad occuparsi del management dell’impresa di famiglia. Riprenderà le chemin de la cuisine nel 1997 e da quel momento sarà suo marito ad occuparsi della direzione dell’azienda e dei suoi 80 dipendenti, mentre Anne Sophie, che ha finalmente trovato la sua motivazione, in cucina crea, inventa, innova. Valence, nel dipartimento della Drome, sulla riva destra del Rodano, a 90 km a sud di Lione è una città di provincia, piccola ed elegante, con palazzi fine ottocento costruiti per una borghesia ricca e stabile. La Maison Pic è in centro, a breve distanza dalla piazza principale, in una strada priva di particolarità, fra palazzine moderne. Intonaco color grigio nuvola in facciata, architettura restaurata di una antica cascina di cui non si legge quasi piú il carattere antico, un arco a volta bassa e si entra in un sottoportico pavimentato a ciottoli, che piú avanti si apre nel patio all’ombra di alberi di tiglio. Dove un tempo posteggiavano le carrozze, oggi ci sono i tavoli del nuovo Bistrot 7PIC. 7 come la National 7, la strada dei gastronomadi. Rosso, bianco e grigio-bitume sono i colori del locale; la strada, i suoi simboli e le indicazioni stradali interpretati con humour diventano elementi di decoro. Magnifica la cucina a vista e il lungo banco per assaggi veloci; arredamento moderno, segnaletica per terra, piatti bianchi, bicchieri per l’acqua in vetro rosso, lampadari in stile Napoleone III e, a decorare il soffitto, rami di platani, o meglio la loro riproduzione fotografica in bianco e nero. Il menu è un pieghevole da tasca, come una mappa da portare con sè con le indicazioni per seguire il proprio percorso gastronomico. Cucina semplice e saporita, ispirata ed evocatrice del territorio; piatti tipici arricchiti di associazioni insolite, di spezie, di erbe e di contrasti dolce-salato. Chef del Bistrot 7 è Stefane Rossillon. Nel menu Gratin d’andouillette al vino bianco, Formaggio bianco con moutarde a làancienne, Spezzatino alla maniera antica, Terrina di bouillabaisse in gelatina e patate schiacciate allo zafferano, Pâté di cinghiale in crosta. Per i dessert, Millefoglie di pere al bergamotto, Soupe all’arancia e al pompelmo, Gelatina e sorbetto ai fiori d’arancia. Menus a 17 euro e a 30 euro o libera scelta alla carta. Rapido, giovane, sciolto e gentilissimo il servizio. Il Bistrot è sulla strada e sul patio, il Ristorante MAISON PIC affaccia invece su un giardino riparato e segreto ed ha l’atmosfera e l’arredo di un ambiente esclusivo e ovattato, mobili antichi e tinte chiare nelle tappezzerie, tavoli ben distanziati. Leggerezza, creatività, raffinatezza e apparente semplicità, ma anche cucina di temperamento sono le qualità di Anne Sophie. Nelle sue creazioni si intuisce la ricerca per affermare la supremazia del gusto e per trasmettere emozioni. Ricerca che inizia dalla scelta della materia prima, prosegue con l’attenzione al controllo delle cotture, all’equilibrio nei condimenti e conduce a piatti che esaltano l’essenza del prodotto. C’è nella costruzione dei piatti la lunga, storica esperienza di famiglia, ma si aggiunge il contributo unico dell’impronta personale, della fantasia, del rigore nella apparente semplicità della preparazione. Nella carta, soprattutto legumi, pesci e qualche carne e chutney dolci-salati. C’è infatti una predilezione per l’acidità intesa non come un sapore unico, ma declinata in molteplici varianti, e per le strutture evanescenti, quasi nuvole che temperano la forza e avvicinano al gusto gradatamente e con leggerezza, con emulsioni che portano rotondità e dolcezza controllata che non trascende mai nel mielato. I gusti sono franchi, precisi e si associano in nuove unioni, non si sommano e non si confondono. I piatti sono le pagine bianche dove gli ingredienti disegnano i loro volumi; i colori e le ombre sono disposti con mano sapiente e anche questo crea emozione e sentimenti. La semplicità è sovrana sempre, tranne che nei dolci dello chef pasticcere Philippe Rigollot, campione del Mondo di Pasticceria nel 2005: le sue creazioni sono eccentriche, stravaganti, aeree, architetture curiose e barocche dove si incontrano frutti, erbe, spezie e magnifico cioccolato e che si degustano anche con gli occhi. Spiritoso, pratico, divertente il Bistrot, classico ed elegante il ristorante, moderni e di design i salotti e tutti gli ambienti comuni, arredati con colori decisi, con forme insolite, in stile chic e contemporaneo, dove si intuisce l’impronta femminile, ironica, giovane e molto cosmopolita. Ai piani superiori alcune camere offrono il confort di un arredo che trae ispirazione dall’elegante essenzialità giapponese: linee pure e colori neutri; altre camere invece sono ancora arredate in stile provenzale. La MAISON Pic e la National 7, un’alchimia riuscita: accanto al traffico di una strada nazionale, un luogo pieno di attenzioni ai piccoli piaceri, alle sensazioni, al cibo, al colore, alle forme, per trarne emozioni e gusto. menu degustazione Menu Actualités L’amuse bouche La sardine et le caviar d’aquitaine en deux textures, confite au combawa et crémeuse eau de seigle légèrement prise. Le foie de canard des landes tranche épaisse rôtie, fines ravioles de betteraves jaune et crapaudine jus aux épices douces. La saint jacques de normandie noix meunière, lait mousseux de riz basmati aux baies de genièvre corne d’abondance. La lotte de petits bateaux tournedos poudré d’oignons caramélisés, pressé de coings confits et oignons doux. Le chevreuil noisette rôtie à l’olive noire, fondant de panais au miel de châtaignier. Les fromages frais et affines les pommes granny smith et rubinette à la vanille de bourbon, mousseux manzana financier amande, marmelade et sorbet à la pomme verte. (185 euro)
MAISON PIC Restaurant gastronomique *** • Hôtel **** Luxe • Relais & Chateaux 285 avenue Victor Hugo, • 26000 Valence • Drôme Tel. +33 4 75 44 15 32 www.pic-valence.com • info@pic-valence.com