Il nome è sardo, ma il locale aperto nel 2008, non ha nulla nell’arredamento che ricordi la Sardegna, ma si propone come indirizzo di un’eleganza cosmopolita, molto sottolineata, con esuberanza di arazzi, cornici dorate, velluti rossi, damaschi e piccole vetrine panciute, arredi ispirati allo stile Luigi XVI. E’ in un palazzo dei primi del Novecento; le mura sono in mattoni a vista, i soffitti alti e a volta, l’ambiente lungo ma senza finestre e diviso in piccole sale, anche intime, ognuna con pochi tavoli: in tutto 50 posti a sedere.
All’ingresso un salotto ed un bancone che fanno pensare alla ‘champagnerie’ con consumo al bicchiere, ma non è così. È una soluzione di arredamento: il luogo è solo di attesa, ma non di degustazione o per aperitivo.
Via Palermo, parallela a Via Nazionale e non lontana dalla Stazione Termini, è una strada tranquilla, fra il ministeriale e l’umbertino, in un quartiere di Roma che si può definire di variegati interessi. Sono vicini il Teatro Eliseo, il Palazzo delle Esposizioni, i molti negozi di noti brand di una moda di largo consumo; poco più lontano, il Ministero degli Interni: quindi il pubblico è vario e va dai turisti dei molti alberghi nuovi e storici che sono nelle vicinanze, all’impiegato, al visitatore delle mostre proposte dal Museo. E’ una Roma centrale, ben servita dai mezzi pubblici, ma più vissuta di giorno che di sera, a parte ovviamente il pubblico del teatro.
Il menu racconta il mare e la Sardegna, come il suo proprietario Raffaele Pisano, da 25 anni a Roma, da sempre nella ristoranzione. Sicuramente ‘Sa Tanca Crostaceria’ è la realizzazine del suo progetto di vita. In cucina Diego Figus che viene da Uras in provincia di Oristano; in sala collaboratori che hanno seguito Pisano negli anni.
Il pescato è protagonista di un menu che va dal Plateau Royal di crostacei, alle ostriche o anche all’aragosta, fino a pesci più semplici come il baccalà.
Il pesce non è di allevamento, è quello dei fornitori di Anzio, le aragoste vengono anche dalla Sardegna, il menu va dai 60 ai 70 euro (vini esclusi), ma con un’offerta più economica a mezzogiorno e che si attesta intorno ai 20€ per un pranzo veloce. Il pane è fatto in casa, e naturalmente è presente il pane carasau.
Noi abbiamo assaggiato degli spaghetti alle vongole, ma con aggiunta di bottarga ed un piatto molto intrigante, che si può, a ragione, definire il piatto Montresor: ‘la fregola all’astice’.
Il ristorante ha una piccola Cantina al piano sottostante anche dedicata allo champagne e noi abbiamo bevuto Montrèsor Brut Rosè.
il “Mon Trésor” è:
la fregola all’astice
La semola impastata e poi sbriciolata con la sua trama grossa e irregolare, si impregna piacevolmente del buon sapore del crostaceo e del suo sugo; l’astice è presente nel piatto in abbondanza, nelle sue parti nobili, corpo e chele; la carne soda e compatta, cotta con sapienza, conserva profumi e consistenza.
Un piatto saporoso, ed anche insolito nell’accompagnamento a questa tipicità sarda poco usata in continente. La fregola o fregula è impasto di grano duro e acqua, ed è un’altra delle grandi interpretazioni della gastronomia del Mediterraneo. Parente stretta del cous cous, ma più grossa di grana, è gradevolmente resistente sotto i denti e si sposa benissimo ai condimenti. Una volta preparata è poi asciugata in forno ed assume un invitante color dorato. E’ buona per le minestre e ottima con i sughi leggeri e profumati.
Sa Tanca Crostaceria
Via Palermo, 57 – Roma
Tel. 06 48913347 – 486549
www.satancacrostaceria.com