
Olio extravergine di oliva Dop Umbria a Todi: “Contrariamente a quanto si pensi, l’Umbria non è una regione propriamente votata all’olivicoltura a causa di aspre lotte contro il rigido clima invernale.” Questa una delle frasi d’apertura pronunciate da Angela Canale, esperto Capo Panel “Premio Oro Verde dell’Umbria.”
Un’affermazione tanto forte quanto autentica, atta a sottolineare l’estrema competenza del comparto agricolo del “polmone verde d’Italia”. Storie di donne e uomini che hanno deciso di scostarsi con forza dalla produzione di massa per abbracciare appieno la qualità in campo e in frantoio. Proprio grazie a loro l’Umbria ha saputo ricavarsi un ruolo primario nell’affollato palcoscenico delle eccellenze olivicole italiane. Il risultato di questo corposo movimento teso alla qualità è stato reso pubblico il 6 febbraio, giornata dedicata all’Anteprima dell’olio extra vergine di oliva Dop Umbria. Cornici di questa importantissima première, le suggestive camere del palazzo comunale di Todi (PG).
La degustazione del mattino
Nella magnifica Sala Affrescata del Museo Pinacoteca, è andato in scena il primo incontro fra l’olio Evo Dop Umbria e un nutrito gruppo di giornalisti, produttori, chef e addetti ai lavori, curiosi di togliere il velo alla campagna olearia 2022.
A introdurre e veicolare magistralmente le operazioni d’assaggio ci ha pensato proprio Angela Canale, impeccabile padrona di casa.
Dalle parole del Capo Panel è emerso come l’annata 2022 fosse partita sotto i peggiori auspici a causa delle elevate temperature e prolungata siccità nel periodo estivo. Provvidenziali piogge a fine agosto hanno invece capovolto la situazione, con un deciso ingrossamento delle drupe e un conseguente aumento di olio nel mesocarpo.
L’alto numero di varietà di cultivar, unito a differenti zone pedoclimatiche, ha fatto si che la complessa Dop Umbria venisse suddivisa in cinque sottozone, ognuna con caratteristiche proprie e distinguibili.
L’intensità di sentori erbacei e piccanti, propri degli oli umbri, può infatti mutare o essere accompagnati da diverse sfumature.
La prima sottozona presa in esame è quella dei “Colli Martani”, catena collinare ove spicca la cultivar San Felice: ad un naso estremamente verde fa seguito un palato in cui l’amaro del carciofo e del cardo sovrasta la parte piccante.
La Dolce Agogia è invece la cultivar che meglio di altre racconta i “Colli del Trasimento”. Estremamente resistente al freddo e caratterizzata da una duplice attitudine (le drupe possono essere consumate anche come olive da mensa), questa varietà porta in dote un naso delicato e un palato erbaceo e mandorlato, in cui spicca una piccantezza di gola.
I “Colli Assisi Spoleto” sono invece ben raccontati dall’ormai celebre Moraiolo, specie con un limitato apparato radicale e capace di resistere a importanti siccità.
L’olio si presenta più intenso al palato che all’olfatto con un ottimo equilibrio fra piccantezza e amarezza. Alta la carica polifenolica; avvertibile una nota balsamica e di mandorla amara.
Il Leccino è sicuramente una delle cultivar più diffuse nello Stivale, gli agricoltori dei “Colli Orvietani” hanno per questa varietà un rispetto e attenzione quasi maniacale, che si sostanzia in un’agricoltura pulita, ordinata e votata all’innovazione.
Il prodotto di questa sottozona è caratterizzato da un naso erbaceo che precede un gusto selvatico ma delicato, in cui sono distintamente avvertibili anche note di baccello verde di pisello e fava.
Ultimi, ma non per importanza, i “Colli Amerini” che vengono magistralmente rappresentati dal Rajo, una cultivar non semplice perché caratterizzata da grande alternanza e sensibilità alle stagioni.
L’olio risulta estremamente educato e fresco all’olfatto mentre al gusto mostra “i muscoli” con una decisa vena vegetale e astringente nonché con un piccante pepato che si irradia per tutto il palato.
L’incontro con i produttori e la conferenza stampa
Molteplici sono i produttori che hanno deciso di incontrare la delegazione di giornalisti ed esperti per un proficuo dialogo e per l’attesissimo assaggio dei numerosi oli.
Il tutto si è consumato all’interno del virtuoso “Ciuffelli – Einaudi” di Todi, il più antico Istituto Agrario in Italia, fondato nel 1863.
Nel tardo pomeriggio invece, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della nuova annata dell’olio extra vergine di oliva Dop Umbria.
“Un evento come l’Anteprima Dop non celebra solo la qualità di un prodotto certificato, ma anche la qualità di un territorio, perché dal bello nasce il buono – queste le parole di Paolo Morbidoni, Presidente della Strada dell’Olio dell’olio e.v.o. Dop Umbria, che ha poi aggiunto – La rivoluzione culturale nel settore dell’olio si compirà appieno soltanto quando questo prodotto uscirà definitivamente dall’ambito degli addetti ai lavori e diventerà un prodotto culturale legato all’atto edonistico del mangiare. Quando diventerà esperienza da vendere sul mercato turistico e patrimonio di conoscenza, di chi cerca una qualità nel cibo che sia anche sostenibile e salutistica. Anteprima Dop nasce proprio per spingere fino in fondo questa nuova stagione dell’olio.”
Insieme a Morbidoni e al moderatore Luigi Caricato erano presenti Antonino Ruggiano, Sindaco di Todi, Michela Sciurpa, Amministratore Unico di Sviluppumbria; Marcello Serafini, Amministratore Unico 3A-PTA Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria; Federico Sisti, Segretario Generale della Camera di Commercio dell’Umbria; Angela Canale e Giulio Scatolini, Capi Panel “Premio Oro Verde dell’Umbria”.
A conclusione della conferenza le parole di Roberto Morroni, Assessore alle politiche agricole e agroalimentari ed alla tutela e valorizzazione ambientale della Regione Umbria: “L’olio caratterizza l’identità culturale e paesaggistica di questo nostro territorio umbro. Come amministrazione regionale abbiamo investito per avere frantoi all’avanguardia, per sviluppare un’unione di intenti tra i produttori e favorire la filiera corta. Quello che pochissimi imprenditori illuminati, inizialmente hanno avuto l’ardire di fare, cioè di trattare l’olio come un elemento culturale di traino per il territorio e per il turismo, come amministrazione, abbiamo cercato di farlo fare anche al resto delle aziende olearie dell’Umbria, anche grazie allo studio di un disciplinare sull’oleoturismo, perché oltre alla produzione, questa è la nuova frontiera su cui puntare, rendendo i frantoi al pari delle cantine, dei luoghi di accoglienza.”
I dati 2022
A esporre i dati della campagna olearia appena conclusa ci ha pensato Federico Mariotti, Key Manager Certificazione 3A-PTA Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, società che dal 1998 è autorizzata dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, al controllo e certificazione dell’Olio e.v.o. DOP Umbria.
La stagione olearia 2022 della Dop Umbria è caratterizzata da un forte consolidamento e miglioramento rispetto alla precedente. I dati produttivi estrapolati dal SIAN evidenziano come le olive umbre molite e l’olio atto a divenire DOP Umbria, segnino un + 66% rispetto alla campagna olearia 2021 (5.600.000 kg del 2022 contro i 3.600.000 kg dell’anno antecedente).
Alla data odierna sono stati effettuati 111 prelievi che hanno consentito la certificazione di oltre 300.000 litri di DOP Umbria; se si considera il fatto che nell’intera campagna olearia 2021 ne sono stati certificati 326.000, è ragionevole ipotizzare che verrà eguagliato il quantitativo della campagna olearia precedente con praticamente nove mesi di anticipo.
I miglioramenti interessano però anche la sfera qualitativa: rispetto all’anno precedente si è affinata la parte chimica ed è stato riscontrato uno splendido equilibrio delle caratteristiche organolettiche in termini di amaro, fruttato e piccante.
La cena a otto mani
Terminata la conferenza stampa, il parterre di giornalisti ha raggiunto l’elegante frantoio “I Potti de Fratini” a Collazzone (PG), per una Cena Oleocentrica ad 8 mani con gli chef “Evoo ambassador”: Filippo Artioli (La Trattoria di Oscar), Giancarlo Polito (Tipico Osteria dei Sensi & Locanda del Capitano), Giulio Gigli (Une Ristorante) e Marco Gubbiotti (Cucinaa).
Diversi i piatti interessanti, fra i quali spicca il Porro confit in Olio DOP Umbria
“I Potti de Fratini”, risina di Spello fritta praliné di porri bruciati, ricotta di pecora,
miele di pino, tartufo nero (Une). Un perfetto equilibrio fra la dolcezza del porro e del miele, l’aromatica terrosità del tartufo nero e la risina, saporito fagiolo, tipico della zona del Trasimeno.