L’Italia si aggiudica il secondo posto come esportatore d’acqua confezionata in Europa (605 milioni di euro), dopo la Francia, mentre il terzo se si prende in considerazione il mondo intero. Questi i dati emersi dal report riguardante l’acqua confezione dell’Area Studi Mediobanca, relativa al triennio 2017-2019.
Se si analizza il mercato dell’acqua frizzante, invece, il Bel Paese risulta il primo esportatore in Europa con 440 milioni di euro, praticamente il 50% dell’intero mercato dell’Unione Europea.
A livello di abitudini di consumo, l’acqua minerale in Italia rappresenta il 76,2% di tutte le bevande analcoliche scelte dai cittadini, attestandosi così la percentuale più alta in Europa. È inoltre il 9° mercato a livello mondiale per utilizzo di acqua confezionata, grazie agli alti consumi per abitanti e alla ricchezza delle fonti.
Sul territorio italiano, 82 aziende operano nel settore per un fatturato complessivo di 3,8 miliardi di euro (2019). Di questi, i soli primi cinque rappresentano il 65,8% dei ricavi totali. Al Centro e Sud Italia e nelle Isole il numero di imprese dedicate all’acqua confezionata è molto più alto che nel resto del Paese, ma la fetta più ampia del fatturato è realizzato dalle 23 aziende del Nord Ovest.
Se prendiamo in considerazione il prezzo medio al litro, l’Italia ha un valore di 20 centesimI contro i 40 centesimi a livello mondo e i 30 centesimi in UE.
Nel triennio 2017-2019 le vendite aggregate sono cresciute del 3,9% medio annuo, quelle domestiche del 2,9%, quelle all’estero del 6%.