1982: è l’anno di nascita de Le Soste, associazione che ad oggi conta 91 soci uniti in nome dell’alta qualità, dell’accoglienza, della cultura a tavola e della tavola. I ristoranti italiani sono un’unica, grande squadra da 37 anni: hanno maglie diverse ma giocano tutti in difesa di un’eccellenza culinaria che in Italia certo si riconosce e per la quale l’Italia per prima è riconosciuta anche all’estero. Oggi, nel ricordo sempre vivo di Gualtiero Marchesi – tra i primi soci fondatori di un nuovo modo di preservare ed esaltare la gastronomia – l’Associazione pubblica un volume con i ristoranti da sfogliare, per proporre (e a garantire) la cucina italiana nel nostro Paese e nel Mondo. L’impaginato del nuovo volume de Le Soste per il 2019 – presentato mercoledì 20 marzo a Palazzo Bovara a Milano – ha le sfumature di luoghi, di materie prime e di volti che esaltano i sapori con cinque nuovi ingressi in guida.
Il ristorante Cracco a Milano, Il Ristorante Luca Fantin dell’hotel Bvlgari Tokyo, Magnolia a Cesenatico di Alberto Faccani, il ristorante Amelia di San Sebastiàn dello chef Paulo Airaudo e Taverna Estia a Brusciano con Francesco Sposito: le new entries firmano una cucina italiana che si distingue anche oltreconfine.
La presentazione del volume Le Soste ha visto intervenire Claudio Sadler, Presidente dell’Associazione.
Giorgia Giuliano