Se è vero che è la domanda che fa l’offerta, se è vero che per quanto riguarda i vini rari i prosumers sono una piccolissima nicchia elitaria (sarà corretto parlare di prosumer, nel caso di un consumatore passivo che genera valore per l’azienda e dunque è parzialmente responsabile di un prodotto che (non) consuma?), le aste enologiche esistono e confermano il trend positivo dei vini pregiati. Ciononostante, non posso fare a meno di interrogarmi sul prezzo esoso dei vini rari e pregiati, beni voluttuari che non saranno mai degustati.
Io sono per la qualità, sempre e comunque. Per il buon vino, quello che ti emoziona e ti seduce al primo assaggio. Spendo tanto per ciò che mi piace, ma non spenderei più di tanto per ciò che mi piace e che non posso avere! Perché, una volta stappata, la bottiglia va consumata: non puoi berne un sorso e metterla da parte! Ed oltre l’emozione, che ti resta impressa nella mente, finita la bottiglia quel vino fa immediatamente parte del tuo passato. Avere una bottiglia rara deve significare vivere una tentazione continua, la tentazione di bere e dissipare in un sorso una cifra importante! Personalmente preferirei comprare un quadro da tenere esposto adottando le dovute precauzioni di sicurezza: lo guardo, lo tocco soltanto, ma posso urlare al mondo che è mio! Questo può essere un mio pensiero, propabilmente non condivisibile.
Per il vino si può sicuramente perdere la testa, io l’ho persa effettivamente, sicuramente molti continueranno a perderla: esistono infatti grandi collezionisti in tutto il mondo che hanno anche il diritto, se vogliono, di perderla.
Spesso la passione per una bottiglia non è intrinsecamente legata al pregio del suo contenuto, ma anche alla storia che sta dietro alla sua produzione.
Chi ha la paternità del vino più prezioso purtroppo non è l’Italia, ma i nostri cugini d’oltralpe e anche altre zone geografiche del mondo.
Ma quanto costano i vini più pregiati? Non ci sono cifre, a volte, che possano identificare il prezzo di un vino, perché i vini a volte non hanno prezzo.
Non sempre si acquista vino per il piacere di berlo: talvolta lo si fa come investimento o per impreziosire la propria collezione privata. In questi casi, e in presenza di bottiglie particolarissime, le cifre possono diventare assurde.
ALCUNI DEI VINI PIÙ COSTOSI BATTUTI AD ASTE O COMPRATI DA COLLEZIONISTI
CABERNET SAUVIGNON DI INGLENOOK, 1941
Euro 18.125
L’azienda è oggi di proprietà di Francis Ford Coppola grazie ai soldi guadagnati con il film Il Padrino. L’azienda è stata fondata nel 1879 da un capitano della marina finlandese negli anni ’40 e produceva sicuramente uno dei migliori vini degli Stati Uniti.
è sicuramente una delle bottiglie di vino statunitense più care in assoluto ed è stata venduta nel 2004 ad un’asta. Il produttore è la casa vinicola Inglenook della Napa Valley, in California.
ROMANÉE-CONTI DI DRC, 1990
Euro 20.650
Senz’altro il vino più famoso ed ambito al mondo: Romanée-Conti, un nome che tutti gli amanti del vino conoscono. La Romanée-Conti nasce in poco più di un ettaro di terra nel cuore della Borgogna, a Vosne-Romanée nella Côte d’Or. È un Pinot Nero in purezza e nel 1996 la casa d’aste Sotheby’s ne ha battuta una cassa da otto bottiglie per 132.880 sterline, circa 20mila euro a bottiglia.
GRANGE HERMITAGE DI PENFOLDS, 1951
Euro 28.222
Il Grange di Penfolds è un vino australiano prodotto da uve Syrah ed un piccolo saldo di Cabernet Sauvignon. E’ il vino più importante dell’azienda. L’annata del 1951 è molto rara perché ne esistono solamente una ventina di bottiglie. Questo ha determinato il valore d’asta per questa bottiglia.
SHERRY DI MASSANDRA, 1775
Euro 31.953
È il vino liquoroso più antico prodotto dalla casa vinicola di Massandra, situata in Crimea. Il prezzo strappato durante un’asta organizzata da Sotherby’s nel 2001 è dovuto soprattutto all’età e ne fa lo Sherry più costoso del mondo.
SAUTERNES DI CHÂTEAU D’YQUEM, 1787
Euro 73.456
Quando ci si appassiona al vino uno dei primi nomi a scuotere l’immaginario è sicuramente Yquem, lo Chateau nel Sauternes unico per storia, tradizione e fama. Sono vini considerati immortali e possono sfidare veramente le curve del tempo. Ad aggiudicarsi la bottiglia record è stato, nel 2006, un collezionista statunitense che ha mantenuto l’anonimato.
CHATEAU MOUTON ROTHSCHILD, 1945
Euro 84.191
Chateau Mouton Rotschild é uno dei vini piú famosi al mondo ed anche uno dei piú antichi, la cui storia inizia nel lontano 1680. Lo Chateau rimase fino al 1780 in possesso della famiglia aristocratica dei Segur, proprietari anche di Chateau Lafite Rotschild e Chateau Latour. Nel 1853, il barone Nathaniel de Rothschild comprò Brane-Mouton e lo ribattezzò Mouton Rothschild. Anche questa bottiglia (un Jéroboam, ovvero tre litri) è stata acquistata da un collezionista anonimo ed è stata battuta durante un’asta di Christie’s nel 1997.
CHÂTEAU CHEVAL BLANC, 1947
Euro 99.257
Nel 1954 Château Cheval Blanc venne nominato “Premier Grand Cru Classé A” a Saint-Émilion, ricevendo così la qualificazione più alta conferita ogni 10 anni ai più prestigiosi Chateaux di quella zona. Questa bottiglia (anche in questo caso si tratta di un Jéroboam) è stata battuta ad un’asta nel 2006 a San Francisco. L’esperto di vini di Christiès, Michael Ganne, ha sottolineato che lo Cheval Blanc appena aggiudicato «è indubbiamente uno dei più grandi Bordeaux di tutti i tempi». Fra l’altro, per la sua longevità, «può essere ancora conservato e degustato fra 50 anni senza alcun problema».
CHÂTEAU LAFITE, 1787
Euro 117.530
Primo fra i primi nella storia dei crus classés nel 1855 della zona di Bordeaux, Château Lafite Rothschild è uno dei grandi produttori di Pauillac. Questa azienda produce Bordeaux sopraffini. Inoltre, la bottiglia ha fatto parte della collezione privata del Presidente Thomas Jefferson, insieme allo Château d’Yquem che sta in sesta posizione. Ora appartiene all’editore Malcolm Forbes, quello della rivista Forbes, che l’ha acquistata nel 1985.
CABERNET DI SCREAMING EAGLE, 1992
Euro 228.228
In assoluto la bottiglia venduta al prezzo più alto è una sei litri di Cabernet Sauvignon Screaming Eagle del 1992 che fu battuta a un’asta benefica nel 2000 alla vertiginosa cifra di 500.000 dollari.
Questo rosso, prodotto da una casa vinicola californiana, occupa la vetta in virtù dei soldi spesi nel corso di un’asta del 2000.