Quando ero bambina e giocavo con le Barbie mi chiedevo sempre come si fa ad organizzare un surprise party. All’invito di Flavio Cerioni, marito di Elide e patron de Alla Lanterna di Fano, ho avuto la stessa reazione bambina di decenni fa. Dobbiamo essere tutti, amici e partenti, all’albergo ristorante Nenè a Urbino alle 20 precise. Loro due arrivano più tardi. Puntuali io e mio marito Carlo siamo lì. L’amicizia e l’affetto che ci lega a questa fantastica coppia ben assortita in tutti i sensi, sono datati e molto solidi.
Una vita, quella di Elide e Flavio vocata all’ospitalità e alla grande cucina, quella di Elide.
Ma perché proprio Nenè a Urbino? Un posto bellissimo illuminato dal calore natalizio del Palazzo Ducale dove la cucina è sincera, schietta e verace. Ai fornelli c’è Ilenia, la figlia dei proprietari, nonché aiuto cuoca per un anno e mezzo di Elide. L’allieva cucina per la maestra. Sarà una serata indimenticabile. Ne sono sicura. Siamo tanti e tutti seduti ad un tavolo imperiale, si dice così? In una sala a noi riservata. Alle spalle la brace del camino. Riconosco alcuni amici, compagni di avventure eno-gastronomiche in cui Flavio, con il suo entusiasmo, ci riunisce. Abbraccio i figli della coppia. Silvia e Asia, Enrico, la moglie e piccolo Riccardo Primo. Ad un cenno di Enrico stiamo tutti in silenzio. Elide sa che ci sono solo i suoi di casa e basta. Entra, bellissima con il tacco 12, ci guarda, fa un urlo e quando realizza che c’è anche il fratello con la moglie piange lacrime di gioia. E Flavio stappa! Abbiamo bevuto, benissimo, Palmer Rosè e abbiamo finito con Palmer Brut Riserva. Ci hanno accompagnato dagli antipasti al dolce senza perdere il ritmo. Elide è al centro della tavola e dell’attenzione. Non l’ho mai vista così raggiante e verbosa. È curiosa del menu scelto da Flavio e Ilenia, curiosa di come è andata tutta la faccenda. Eccitata come una debuttante. Intanto la tavola si ‘popola’ di piadine bollenti, di prosciutto crudo locale, di involtini di melanzane ripieni di caprino, di involtini di zucchine ripieni di salsiccia impanati e fritti. Un luculliano ben di Dio esaltato da una verdura selvatica. Dolce e irresistibile. Giochiamo a ricordarci come si chiama nei dialetti a noi più familiari. Dalle mie parti, ad Osimo, si chiamamo ‘papole’ e mia suocera le mescola alle verdure miste di campo. Non le avevo mai mangiate da sole. Brava Ilenia, cottura perfetta. Anche per Flavio è una piacevole sorpresa che continua con i ravioli fatti a mano sempre con le verdure ma questa volta miste e gli gnocchetti al ragù. Come ho scritto qualche riga fa, tutto verace, sincero e tanto ma tanto abbondante. Prima di passare ai secondi, Enrico coinvolge la mamma e tutti noi in un filmato che percorre tanti anni di fatiche e successi in cucina e poi in un gioco a quiz con domande sullo stesso argomento. Possiamo suggerire? Ma sicuro! Che si vince? I regali che ognuno di noi ha portato per Lei, cuoca mignon, decisa, precisa, delicata. Avete capito che amo molto la mano di Elide e i suoi piatti. Chiedo a Flavio quanti secondi sono previsti. Due sicuramente e se Ilenia ha trovato l’agnello che dice lui, anche tre. Saranno tre. Il primo farà discutere tutto il tavolo dei nostri amici attenti gourmet. E’ un umido di asina. Una carne tenera e molto saporita. Non dolce come qualcuno si aspettava pur con la presenza del pomodoro. Segue un vitello al forno con le patate. La qualità della carne è in crescendo così quando arrivano le bistecchine di agnello ‘scottadito’ il nostro palato è ben disposto ad accogliere bocconi succulenti, intensi e ben grigliati. Una valeriana/soncino che qualcuno gradisce chiude il pranzo. Ma ricominciano i giochi e le danze. Elide chiama Carlo, mio marito, in suo aiuto e io penso: aiuto! Ed invece ballano bene guidati da Anisia, la nipote di Flavio. Il dolce nelle foto è una frolla leggera con tanta frutta sopra. Buonissima. Auguri Elide, piccola grande cuoca.
Di Carla Latini