In alcune delle ultime conferenze che ho fatto, parlando di sana alimentazione, la stragrande maggioranza delle persone è rimasta allibita e sconcertata per quanti possano essere gli alimenti che, secondo le ultime evidenze scientifiche, possano, in qualche modo, danneggiare il nostro organismo. In particolare, voglio porre l’attenzione su due gruppi di alimenti: gli alimenti ultraprocessati e i dolcificanti ipocalorici.
Per quanto riguarda gli alimenti ultraprocessati, questi sono tutti quei prodotti industriali che, oltre all’alimento di per sé, contengono additivi di vario genere (addensanti, gelificanti, emulsionanti, coloranti, dolcificanti, correttori di acidità, correttori di sapidità, ecc.).
È facile intuire come tutto ciò che è inscatolato e incartato sia ultraprocessato. Attenzione perché, tra gli ultraprocessati sono inseriti anche tutti gli affettati, di qualsiasi genere!
Ebbene, sono sempre più evidenti gli studi che ci dimostrano come l’utilizzo sistematico di tali alimenti porti ad un aumentato rischio di morte prematura; in particolare vi segnalo 2 studi:
a) Lane M M, Gamage E, Du S, Ashtree D N, McGuinness A J, Gauci S et al. Ultraprocessed food exposure and adverse health outcomes: umbrella review of epidemiological meta-analyses BMJ 2024; 384 :e077310 doi:10.1136/bmj-2023-077310
b) Wang L, Du M, Wang K, Khandpur N, Rossato S L, Drouin-Chartier J et al. Association of ultraprocessed food consumption with colorectal cancer risk among men and women: results from three prospective US cohort studies BMJ 2022; 378:e068921 doi:10.1136/ bmj-2021-068921.
Senza entrare molto nei dettagli, i due studi dimostrano che gli alimenti ultraprocessati sono stati associati a un aumento del rischio di numerose malattie come quelle cardio e cerebrovascolari, di diabete, e di alcuni tumori. Quello che però emerge è anche un aumentato rischio generale di morte. Per dirla proprio in modo crudo: accorciano la vita!
Tra gli ultraprocessati i piatti pronti a base di carne di manzo, di pollo o di pesce sono risultati essere i peggiori, quanto al rischio di morte.
Non tutti gli alimenti ultraprocessati, però, sembrano avere lo stesso effetto: i piatti pronti a base di carne di manzo, di pollo o di pesce sono risultati essere i peggiori, quanto al rischio di morte, seguiti, nell’ordine, dalle bevande zuccherate o dolcificate, dai dessert con derivati del latte e dai prodotti ultraprocessati da colazione.
Pongo questo alla vostra attenzione, perché, oltre ad utilizzarli personalmente, molto (troppo) spesso questi alimenti li proponiamo ai nostri figli, che sono ormai abituati a mangiare carne e pesce solo se lavorati in un certo modo (con panature industriali, per esempio) oppure sono legittimati a consumare bibite “a zero calorie” perché sono come acqua fresca, ma almeno hanno un sapore oppure, pur di fargli fare colazione, sono pronti a consumare merendine, cereali industriali, yogurt o budini ricchi di zuccheri.
Ecco, per i nostri figli il rischio è ancora maggiore.
Gli studi citati infatti mettono in evidenza come sia molto importante il periodo più o meno lungo di assunzione di tali prodotti. Noi adulti abbiamo cominciato già da “grandi” e abbiamo, quindi, meno anni di consumo di questi prodotti; i nostri figli, invece, hanno cominciato subito, stanno crescendo con questi prodotti e, quindi, li stiamo (noi!) predisponendo ad una vita più breve.
A proposito, invece, dei dolcificanti ipocalorici, vi segnalo un altro studio: Debras, Charlotte et al. “Artificial sweeteners and risk of cardiovascular diseases: results from the prospective NutriNet-Santé cohort.” BMJ (Clinical research ed.) vol. 378 e071204. 7 Sep. 2022, doi:10.1136/bmj-2022-071204.
In questo studio, è dimostrato come l’assunzione totale di dolcificanti artificiali sia stata associata ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e al rischio di malattie cerebrovascolari.
In particolare, 3 sono i tipi di dolcificanti più problematici (studiati fino ad ora): aspartame, acesulfame potassio e sucralosio. L’assunzione di aspartame è stata associa- ta ad un aumento del rischio di eventi cerebrovascolari, mentre l’acesulfame potassio e il sucralosio sono stati associati ad un aumento rischio di malattia coronarica. Ecco, quindi, che diventa estremamente fuorviante asserire che tali prodotti siano salutari per l’uomo, perché a basse calorie!
Ebbene, nei prossimi numeri intraprenderemo insieme un percorso, di qualche tappa, proprio come fatto per la longevità, per capire meglio quali sono i cibi che infiammano il nostro organismo (e perché) e quali sono quelli che, al contrario, lo possono curare.
Ricordate comunque questo, prima di intraprendere questo percorso insieme: quello che dobbiamo fare è tenere assolutamente basso il livello di infiammazione dato dal cibo.
Questa è la base per una salute migliore! Alla prossima!
[Questo articolo è tratto dal numero di luglio-agosto 2024 de La Madia Travelfood. Puoi acquistare una copia digitale nello sfoglia online oppure sottoscrivere un abbonamento per ricevere ogni due mesi la rivista cartacea]