Una volta, ad una conferenza su temi alimentari, un giornalista mi ha chiesto: “Ma secondo lei, dottore, non c’è un po’ troppa enfasi sull’uso di frutta e verdura? Voglio dire, siamo poi sicuri che facciano così bene oppure non è che una delle tante trovate per tenere in piedi una fetta di mercato alimentare? Io non mangio mai frutta e verdura e sto benissimo!”. Devo dire che, lì per lì, la domanda mi ha allarmato non poco: se questo è il modo di pensare di un giornalista del settore, figuriamoci cosa può pensare la gente comune! Effettivamente penso che la gente comune sia abbastanza scettica sull’utilità di consumare frutta e verdura; d’altronde le statistiche parlano da sole: i consumi di frutta e verdura stanno di anno in anno diminuendo sempre di più. Al contrario, non si registrano assolutamente segnali di regressione dei consumi per quanto riguarda snack e bibite industriali.
Ma torniamo a noi: siamo sicuri che frutta e verdura facciano effettivamente bene alla nostra salute? Ebbene sì: siamo proprio sicuri e chi non vuole tenerne conto è solo una persona che non vuole stare in modo corretto di fronte alla realtà. Qual è il motivo per cui frutta e verdura sono così importanti per la nostra salute? Prima si pensava che la loro proprietà principale fosse il contenuto di fibre, componenti nutrizionali fondamentali in quanto svolgono un’azione meccanica a livello intestinale, facilitando il transito e contribuiscono a rinnovare la flora intestinale batterica. Poi è stato scoperto il contributo che frutta e verdura danno all’organismo come apporto in vitamine e sali minerali. Chi non ricorda le insistenze dei nostri nonni a consumare le arance, ricche di vitamina C, per contrastare il raffreddore! Le vitamine sono degli ottimi alleati per la salute, in quanto hanno una forte azione, cosiddetta “antiossidante”, cioè capace di contrastare la formazione dei pericolosissimi radicali liberi. Ma anche qui, si pensava di aver scoperto tutto e invece, alla fin fine, le proprietà di frutta e verdura erano molto ma molto più interessanti di quanto si potesse pensare. Per farvi comprendere meglio di cosa sto parlando vi faccio un esempio: una volta si pensava che bastasse fare un adeguata supplementazione con Vitamina C per avere una buona attività antiossidante; oggi sappiamo che una cellula vecchia può accumulare fino a 67000 danni a livello di DNA; una persona di un peso di 70 Kg produce fino a 1,7 Kg di radicali liberi in un anno; il contributo della Vitamina C alle difese antiossidanti non supera il 15%. Come facciamo a dare all’organismo quel 85% che manca? È proprio questo 85% che rappresenta il vero patrimonio di frutta e verdura! Solo consumando quotidianamente questi importanti prodotti della natura, riusciremo a colmare quell’importante gap. Pensate che siano tutte storie? Vi sottopongo questo studio.
Guardate come sia potente l’azione di prodotti quali aglio, barbabietola, verza nell’inibizione della crescita di cellule tumorali di neuroblastoma e osservate invece come, senza utilizzo di alcun frutto o verdura, la crescita delle stesse cellule sia del 100%. Potrei portarvi tantissimi esempi della potenza terapeutica di frutta e verdura, ma preferisco soffermarmi su un altro importante aspetto: l’uso di integratori. Quando sono state individuate tutte le benefiche sostanze antiossidanti in frutta e verdura, le industrie farmaceutiche hanno pensato bene di offrirci una gran bella soluzione del problema: hanno isolato tali principi nutrizionali e li hanno incapsulati. E allora ci siamo abituati a pensare che, in fin dei conti, non è importante assumere frutta e verdura, ma basta assumere… delle compresse!
Ebbene è stato ampiamente dimostrato che l’effetto dei singoli componenti isolati in compresse non è assolutamente paragonabile a quegli stessi componenti assunti nella completezza di un frutto.
Intanto bisogna tener conto del fatto che le diverse componenti biologiche degli alimenti agiscono in sinergia: il concetto di sinergia alimentare implica la necessità di variare gli alimenti e scegliere i cibi più ricchi di sostanze nutrienti perché sono essenziali le interrelazioni tra i diversi costituenti degli alimenti, nonché l’equilibrio tra le diverse componenti, il modo in cui sopravvivono alla digestione e il loro grado di attività biologica a livello cellulare.
Si è inoltre stabilito con certezza che esiste una sinergia tra le diverse componenti di un alimento. Per esempio, la proliferazione di una linea cellulare cancerosa non viene inibita dalla polpa di mela o dalla buccia, mentre lo è da un estratto di mela contenente anche la buccia. Ancora, è stato visto, per esempio che il consumo di pomodori avrebbe un maggiore effetto antitumorale sul tessuto umano della prostata rispetto al suo equivalente licopene purificato, dove il licopene è l’elemento attivo del pomodoro contro questo tipo di tumore.
E allora, tornando alla domanda del giornalista, io ho semplicemente risposto: “Se lei ha un figlio e gli regala una moto, insisterà con suo figlio affinché lui porti il casco, anche se, magari lei in gioventù non lo ha mai portato e non ha avuto incidenti?”. E lui mi ha risposto: “Certamente!”. E io: “Con frutta e verdura è uguale: lei può anche non aver mai usato il casco, ma sa perfettamente che, se suo figlio lo utilizza, può salvargli la vita. Frutta e verdura possono salvare la vita!”. E lui ha ribattuto: “E se usassi degli integratori?”. Io ho concluso: “Sarebbe come chiedere a suo figlio di usare l’ombrello al posto del casco!”. Felice macedonia a tutti!