tonno e merluzzo
– per il 36% dei consumatori è aumentato il consumo di pesce negli ultimi 5 anni, tra le
motivazioni il suo essere un’alternativa più salutare alla carne
– 3 italiani su 4 affermano che acquistare prodotti ittici sostenibili contribuisca alla
salute degli oceani
– le etichette di certificazione di sostenibilità per l’82% degli intervistati aiutano nelle
scelte e aumentano la fiducia nel brand
– oltre il 55% degli italiani (+25% rispetto al 2018) conosce il marchio blu MSC e il 40%
+33% rispetto al 2018) acquistare frequentemente prodotti ittici certificati MSC
Milano, 10 novembre 2020 – Marine Stewardship Council (MSC), organizzazione non profit
che promuove la salute degli oceani attraverso i suoi Standard di sostenibilità ittica, pubblica
i risultati della più grande ricerca globale sui consumatori di prodotti ittici,
investigandone abitudini, percezioni e attenzione alla sostenibilità a livello nazionale e
globale.
Gli italiani si confermano grandissimi consumatori di pesce, che prediligono cucinare e
consumare nelle proprie case. Attenti agli indicatori di qualità e salute, gli italiani prestano
molta attenzione anche al tema della sostenibilità: spinti dalla consapevolezza dell’urgenza
di proteggere mari e oceani, gli italiani sono pronti a scendere in campo per contribuire alla
loro salute.
Abitudini di consumo
Se non sorprende il fatto che un’altissima percentuale di italiani (94%) dichiari di consumare
abitualmente prodotti ittici, è interessante notare che il 41% si dichiari un vero e proprio
seafood lover, amante e appassionato dei prodotti offerti dal mare. Perché in Italia questi
non sono solo un alimento, ma cultura e tradizione.
Il 36% dei consumatori dichiara di aver aumentato il consumo di prodotti ittici negli ultimi 5
anni. Le motivazioni che orientano il consumatore sono legate alla salute e alla qualità
(freschezza, sicurezza e un impatto positivo sulla propria salute), e alla provenienza da fonti
sostenibili. Il pesce è visto come alimento sano, una valida e più salutare alternativa alla
carne. Il consumo di pesce avviene prevalentemente all’interno delle mura domestiche (76%
degli intervistati). Le specie preferite? Tonno e merluzzo.
Focus sulla sostenibilità…
Gli Italiani oggi sono sempre più consapevoli dei rischi per la salute del nostro pianeta:
inquinamento dell’aria e dell’acqua, e gli effetti del cambiamento climatico sono in cima alla
lista delle preoccupazioni. Per quanto riguarda gli oceani, i pericoli maggiormente percepiti
riguardano l’inquinamento delle acque, in particolare quello causato dalla plastica, e la
pesca eccessiva che impatta sulle risorse ittiche. Proprio questa è al centro delle
preoccupazioni dei consumatori: il 39% teme di veder sparire le proprie specie preferite.
Preoccupati, ma non scoraggiati: 3 italiani su 4 dichiarano che comprando prodotti ittici
sostenibili si possa fare la propria parte per la salute degli oceani.
… per il bene delle generazioni future.
Se alla domanda “cosa avete fatto nell’ultimo anno per proteggere gli oceani”, 1
consumatore su 4 ha risposto di avere cambiato brand a favore di uno più attento alla
sostenibilità o aver cambiato specie sempre a favore di una più sostenibile, lo sguardo sul
futuro è ancora più incoraggiante. L’86% degli italiani è pronto a mettere in campo azioni
concrete per proteggere gli oceani, che per un terzo degli intervistati si traduce nell’orientarsi
verso brand più impegnati nella sostenibilità e nel basare le proprie decisioni su informazioni
precise e puntuali.
Da questa ricerca, emerge il ritratto di un consumatore consapevole, pronto a mettersi al
centro di un sistema virtuoso in cui la domanda, generata da una moltitudine di voci, spinge
il mercato dei prodotti ittici verso la sostenibilità. Questo accadrà solo se sempre più aziende
e retailer ascolteranno le richieste dei consumatori, includendo la sostenibilità nella propria
strategia di approvvigionamento e fornendo al consumatore un numero sempre più grande
di prodotti sostenibili.
Ma come possono orientarsi i consumatori quando cercano prodotti sostenibili? Ecco che
vengono in aiuto le etichette di certificazione di sostenibilità, che aiutano nelle scelte e
aumentano la fiducia nel brand, come dichiarato dall’82% dei consumatori.
Marine Stewardship Council: marchio blu di sostenibilità
Sempre più attività di pesca, retailer e aziende di produzione e trasformazione entrano nel
programma di certificazione MSC per offrire al pubblico prodotti sostenibili. Il programma
MSC si basa su rigorosi principi scientifici che stabiliscono, attraverso l’assegnazione di un
punteggio, l’effettiva sostenibilità dei prodotti della pesca; quando il processo di
certificazione si conclude positivamente, i prodotti potranno avere il marchio blu MSC sulla
propria confezione. Ma cosa pensano gli italiani di questo marchio?
Grazie al prezioso lavoro di sensibilizzazione fatto da MSC e dai suoi partner, oggi oltre il
55% degli italiani (percentuale in crescita del 25% rispetto al 2018) conosce il marchio blu e
circa il 40% comprende cosa ci sia dietro di esso: una pesca sostenibile e certificata.
Altissimi i livelli di fiducia: l’84% di chi lo conosce si fida del marchio blu; fiducia che si
trasforma in un positivo passaparola per quel 60% che raccomanderebbe l’acquisto di
prodotti a marchio blu.
É aumentata anche la percentuale di consumatori che dichiarano di acquistare
frequentemente prodotti certificati MSC (40%, +33% rispetto al 2018); affermazione che si
concretizza nell’intensa crescita registrata nel volume di prodotti a marchio MSC venduta nel
nostro paese (33.000 tonnellate nell’anno fiscale 2019/20). Siamo solo all’inizio di un lungo
percorso di cambiamento verso la sostenibilità dove ognuno deve fare la propria parte, ma i
risultati di questa ricerca mostrano che stiamo partendo col piede giusto.
La ricerca
Alla sua terza edizione dopo quelle svolte nel 2016 e nel 2018, la ricerca svolta da MSC in
collaborazione con Globescan è stata condotta online tra il 7 e il 20 febbraio 2020 su un
campione di 20.876 consumatori di prodotti ittici di 23 paesi del mondo: Australia, Austria,
Belgio, Canada, Cina, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Giappone, Olanda,
Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Singapore, Sud Africa, Spagna, Svezia,
Svizzera, UK e USA.
GlobeScan è un istituto di ricerca che svolge indagini sulla reputation, sui brand, sulla
sostenibilità, sull’engagement e sui trend. Fondata nel 1987, ha uffici a GlobeScan ha sede a Cape Town,Hong Kong, Londra e Parigi, San Francisco, Saò Paulo Toronto ed è firmatario di Un Global Compacte una Certified B Corporation.